Dentalevante 2024
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Eventi e cultura

Non dobbiamo offrire prodotti ma fare terapia e cercare di perfezionare l’autostima del paziente

Dalla XXIX Edizione di Dentalevante che si è conclusa a Bari

Più di 500 presenze in due giorni a Bari per la XXIX Edizione di Dentalevante, l'appuntamento annuale per i medici odontoiatri, un'occasione di scambio per i professionisti del settore che quest'anno ha coinvolto anche medici legali e avvocati, avendo come tema principale la responsabilità professionale. Ma si è dibattuto anche di turismo dentale e medicina estetica in odontoiatria. «Credo si possa affermare senza tema di smentita che questa edizione di Dentalevante ha registrato un ottimo successo, sia per il numero di professionisti che ha seguito i lavori delle varie sessioni che per il livello dei relatori che abbiamo invitato – sottolinea Fabio De Pascalis, presidente dell'Associazione nazionale dentisti italiani Bari-Bat – d'altronde i temi sono risultati di assoluto interesse. La responsabilità professionale ma anche il turismo dentale. Una vera piaga che colpisce i nostri territori, non vogliamo avere un atteggiamento protezionistico nei confronti della categoria, ma la questione va affrontata e non solo a livello nazionale». In questo senso si è sviluppato l'intervento dell'eurodeputato Michele Picaro che ha relazionato su quanto da lui posto all'attenzione del Parlamento europeo a questo proposito. Ora si tratta di lavorare per tutelare i nostri professionisti anche nei confronti dei Paesi extra Ue e soprattutto la salute dei cittadini. E' cronaca degli ultimi tempi il caso del cittadino pugliese, rimasto in coma per due mesi e tuttora ricoverato in ospedale per le conseguenze dovute a estrazioni e impianti evidentemente mal riusciti. I costi poi vanno a gravare sulle famiglie e sul sistema sanitario nazionale. «E' un problema di salute pubblica – prosegue De Pascalis – quello di pazienti che tornano da questi trattamenti rapidissimi eseguiti nei Paesi d'oltre Adriatico».

La seconda giornata di lavori è stata dedicata in particolare alla medicina estetica in odontoiatria. Fra gli interventi quello della dottoressa Gabriella Grassi che si è soffermata su esperienze odontoiatriche evolute, presentando il protocollo da lei ideato: sorriso, viso, tu (SVT) per ottenere salute, bellezza e benessere del paziente. Il dottor Carlo Zappalà ha ricordato le origini greche del nome "estetica" che vuol dire percezione e ha liberato il campo da tanti stereotipi come quello della simmetria del volto, riportando il discorso su una dimensione etica e sul concetto di armonia: «Non dobbiamo offrire prodotti ma fare terapia e cercare di perfezionare l'autostima del paziente. Dobbiamo mantenere il buon gusto e non essere volgari, dare naturalezza alle forme» e ha richiamato Michelangelo, Caravaggio, Picasso. Il professor Roberto Amore si è soffermato sulle tecniche di riempimento combinate per un approccio full face e il dottor Vincenzo Ippolito sull'esame ecografico in medicina estetica facciale. Il tenente colonnello Giuseppe D'Armento ha fatto un excursus storico dagli inizi della chirurgia plastica nata ai tempi della prima guerra mondiale quando molti soldati feriti presentavano deturpazioni sfiguranti per giungere fino ai tempi nostri e ai vari teatri di guerra. Oggi c'è un lavoro d'equipe che coinvolge chirurgia plastica, dermatologia, odontoiatria, vulnoterapia, psichiatria e psicologia. Infine il professor Emilio Nuzzolese ha ripreso i temi della prima giornata di lavori quelli legati alla responsabilità professionale ma in rapporto alla medicina estetica, come è noto infatti dallo scorso anno i medici odontoiatri possono operare sull'intero volto e non su un terzo come succedeva prima.
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