Cronaca
Oikonomia e legalità
L'intervento di Enzo Princigalli
Canosa - venerdì 18 novembre 2016
17.12
L'evento "Oikonomia: circolazione monetale ed economia a Canosa di Puglia dalla Magna Grecia all'età romana" organizzato dalla Farmalabor in occasione della XV Settimana della Cultura d'Impresa di Confindustria, con una meravigliosa mostra , ci ricorda ancora una volta il ruolo centrale di Canosa nella Storia. Un affascinante percorso storico e culturale tra Didracme, oboli, trioboli e, ancor prima, assi signati, prodotti anforacei ed artistici, oltre alla rarissima Zecca di Canosa e vasi policromi esposti nei musei di tutto il mondo. Un esempio straordinario di collaborazione tra pubblico e privato in cui prende forma quel principio più volte affermato dal Prof. Giuliano Volpe secondo il quale "l'iniziativa privata è utile se consente di fornire servizi migliori e soprattutto se evita lo stato di abbandono e di degrado di migliaia di siti, monumenti, musei che mai il sistema pubblico sarà in grado di gestire in maniera esclusiva", attraverso le sinergie che si realizzano tra Associazioni locali, imprenditori illuminati, piccole società, cooperative, enti come la Fondazione Archeologica Canosina e semplici cittadini uniti dalla passione per la storia e per la cultura. Si percepisce nella Città un fermento positivo che prelude al cambiamento verso quella stretta alleanza (che alcuni cittadini lungimiranti intravidero già nel 1993 dando vita alla Fondazione Archeologica), tra chi si occupa professionalmente del nostro patrimonio, cittadini ed imprese, nella convinzione (cito Manacorda) che… "a fronte di una minoranza invadente e rumorosa di distruttori, ci sia una maggioranza di costruttori, desiderosi di portare ciascuno il proprio mattone a un processo di riappropriazione sociale del patrimonio da parte dei suoi legittimi proprietari: i canosini"
Mentre scrivo queste righe apprendo di un ennesimo atto criminale che ferisce l'intera comunità e colpisce al cuore amici cari con noi impegnati in attività culturali e di volontariato per veder crescere la città che amiamo. Leggo commenti comprensibilmente legati al dolore lacerante ed allo scoramento. Qualcuno denuncia un senso di impotenza e di frustrazione, come per dire: non ce la faremo mai, non c'è speranza. Non è vero. Dobbiamo invece reagire e perseverare con maggiore determinazione nella consapevolezza che, come disse Mons. Felice Bacco: "Abbiamo bisogno tutti di reciproca fiducia, di amare questa Città, di non lasciarci tarpare le ali della speranza". Dobbiamo essere consapevoli che la lotta ed il contrasto alla illegalità ed alla violenza si conduce anche e soprattutto attraverso la Scuola e la Cultura sicchè dobbiamo sentirci tutti parte attiva di questa battaglia perché come affermava il Magistrato Caponnetto:"La mafia teme la scuola più della giustizia. L'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa" La sola repressione non basterà mai senza quel movimento culturale, morale e religioso di cui parlava Paolo Borsellino. Dobbiamo coltivare sempre il valore della Cultura come acquisizione di sapere ma anche e soprattutto come assunzione di responsabilità. Per concludere mi piace citare Don Ciotti: "Cultura e mafie sono incompatibili. E nel solco di questo cammino anche l'arte può fare la sua parte. Arte come capacità di guardare oltre la superficie delle cose, di tradurre in un linguaggio accessibile ma non banale le aspirazioni più profonde dell'umano, la fame di bellezza e di giustizia, la sete di conoscenza. Quando arriva a questo, l'arte diventa un fatto non solo estetico ma etico, sociale e, in senso lato, politico".Noi ci crediamo e non abbiamo perso la speranza.Enzo Princigalli - V. Presidente della Fondazione Archeologica Canosina-
Mentre scrivo queste righe apprendo di un ennesimo atto criminale che ferisce l'intera comunità e colpisce al cuore amici cari con noi impegnati in attività culturali e di volontariato per veder crescere la città che amiamo. Leggo commenti comprensibilmente legati al dolore lacerante ed allo scoramento. Qualcuno denuncia un senso di impotenza e di frustrazione, come per dire: non ce la faremo mai, non c'è speranza. Non è vero. Dobbiamo invece reagire e perseverare con maggiore determinazione nella consapevolezza che, come disse Mons. Felice Bacco: "Abbiamo bisogno tutti di reciproca fiducia, di amare questa Città, di non lasciarci tarpare le ali della speranza". Dobbiamo essere consapevoli che la lotta ed il contrasto alla illegalità ed alla violenza si conduce anche e soprattutto attraverso la Scuola e la Cultura sicchè dobbiamo sentirci tutti parte attiva di questa battaglia perché come affermava il Magistrato Caponnetto:"La mafia teme la scuola più della giustizia. L'istruzione taglia l'erba sotto i piedi della cultura mafiosa" La sola repressione non basterà mai senza quel movimento culturale, morale e religioso di cui parlava Paolo Borsellino. Dobbiamo coltivare sempre il valore della Cultura come acquisizione di sapere ma anche e soprattutto come assunzione di responsabilità. Per concludere mi piace citare Don Ciotti: "Cultura e mafie sono incompatibili. E nel solco di questo cammino anche l'arte può fare la sua parte. Arte come capacità di guardare oltre la superficie delle cose, di tradurre in un linguaggio accessibile ma non banale le aspirazioni più profonde dell'umano, la fame di bellezza e di giustizia, la sete di conoscenza. Quando arriva a questo, l'arte diventa un fatto non solo estetico ma etico, sociale e, in senso lato, politico".Noi ci crediamo e non abbiamo perso la speranza.