Associazioni
Olio d'oliva sotto attacco.
Le organizzazioni agricole chiedono l'intervento del governatore della Puglia
Puglia - giovedì 28 gennaio 2016
18.30
Nella giornata di domenica 31 gennaio, alle ore 9,30 a Palazzo Dogana (in Piazza XX Settembre) a Foggia, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano incontrerà i rappresentanti delle Organizzazioni agricole pugliesi. L'incontro è stato sollecitato da Confagricoltura Puglia perché fossero posti all'attenzione del governatore Emiliano gli ultimi aggiornamenti in tema di olio d'oliva. "Assistiamo ad un assedio costante della nostra produzione agricola di maggiore pregio da parte dell'Unione europea - spiega Donato Rossi, presidente di Confagricoltura Puglia - e vogliamo che la Regione Puglia si faccia carico con urgenza di questo dossier". Le organizzazioni agricole pugliesi porteranno all'attenzione del presidente della Regione il provvedimento recentemente approvato dalla Commissione Commercio estero del Parlamento europeo, con il quale è stata autorizzata l'importazione duty-free di 70mila tonnellate in due anni di olio dalla Tunisia, un quantitativo che si aggiunge alle 56.700 tonnellate annue già previste da un precedente accordo fra l'Unione europea e il Paese Nordafricano. Tale provvedimento rischia di mettere in ginocchio l'intero sistema della produzione olivicola nazionale, del quale la Puglia è da sempre capofila.
A questo provvedimento si aggiunge poi la questione relativa all'entrata in vigore del regolamento comunitario 1830/2015, che modificando i valori-limite (acido eptadecenoico, eicosenoico, steroli totali) mette sostanzialmente fuori legge alcuni tipi di olio, fra i quali in particolare quelli prodotti da due delle cultivar più rappresentative del Mezzogiorno: la Coratina e la Carolea. Buona parte degli oli pugliesi, calabresi e siciliani (che insieme sommano la quasi totalità della produzione olivicola nazionale) rischiano di perdere le certificazioni Dop e Igp e di non vedersi più definiti come "extravergine". "L'olio d'oliva italiano è evidentemente sotto attacco - dice il presidente di Confagricoltura Puglia - e abbiamo bisogno di un impegno forte delle istituzioni a tutti i livelli, a cominciare dal livello regionale, perché si cambi rotta, al più presto".
A questo provvedimento si aggiunge poi la questione relativa all'entrata in vigore del regolamento comunitario 1830/2015, che modificando i valori-limite (acido eptadecenoico, eicosenoico, steroli totali) mette sostanzialmente fuori legge alcuni tipi di olio, fra i quali in particolare quelli prodotti da due delle cultivar più rappresentative del Mezzogiorno: la Coratina e la Carolea. Buona parte degli oli pugliesi, calabresi e siciliani (che insieme sommano la quasi totalità della produzione olivicola nazionale) rischiano di perdere le certificazioni Dop e Igp e di non vedersi più definiti come "extravergine". "L'olio d'oliva italiano è evidentemente sotto attacco - dice il presidente di Confagricoltura Puglia - e abbiamo bisogno di un impegno forte delle istituzioni a tutti i livelli, a cominciare dal livello regionale, perché si cambi rotta, al più presto".