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Cronaca

Olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva.

Scoperto dal Nas di Firenze tra Toscana e Puglia

Olio di semi reso simile all'olio extravergine di oliva con l'aggiunta sostanze come clorofilla e betacarotene ottenendo un alto profitto illecito. Così una frode scoperta dal Nas di Firenze tra Toscana e Puglia che ha portato all'arresto ai domiciliari di due persone a Cerignola e a Montespertoli per riciclaggio e ricettazione di ingenti quantità di olio di semi etichettato fraudolentemente come olio extravergine di oliva. Ad altri due soggetti di Impruneta e Castelfiorentino è stato notificato il divieto di esercitare l'attività imprenditoriale del commercio di prodotti alimentari per 6 mesi. Nell'inchiesta, coordinata dalla procura di Firenze, ci sono altri 10 indagati, tra cui sette prestanome. Le indagini sono state portate avanti nelle province di Barletta Andria Trani, Foggia, Firenze, Pescara, Pisa e Prato. L'olio di semi veniva modificato con sostanze non dannose per la salute in Puglia e immesso nei circuiti commerciali toscani del settore alimentare: bar, ristoranti, panifici e grossisti. Nelle indagini del Nas di Firenze è stato documentato il flusso di 50 tonnellate d'olio sofisticato di cui sono state sequestrate 16 tonnellate per impedirne l'illecita commercializzazione. Inoltre, sono stati individuati i depositi dove l'olio veniva stoccato in attesa di essere venduto. Tra gli interventi c'è stato il sequestro a Firenze di un autocarro con 5.500 litri di olio modificato mentre andava a rifornire un'attività della ristorazione. Sempre le indagini del Nas avrebbero riscontrato che i presunti prestanome indagati avrebbero contribuito a sviare le indagini, in particolare avendo permesso l'uso del marchio di loro società, peraltro risultate inesistenti o non più operative, da parte dell'arrestato di Cerignola che realizzava materialmente la sofisticazione e il confezionamento di lattine e bottiglie di olio apponendo le etichette di quelle stesse società.

Plauso di Coldiretti Puglia all'operazione dei Nas di Firenze, a cui hanno collaborato i Nas di Foggia e i carabinieri dei comandi provinciali di Firenze e Foggia oltre al personale dell'Istituto Centrale Repressione Frodi, con cui è stato documentato e posto sotto sequestro tra Toscana e Puglia olio di semi spacciato per olio extravergine di oliva con l'aggiunta di sostanze come clorofilla e betacarotene. "Con la produzione di extravergine Made in Italy che ha raggiunto nella campagna olearia 2018-2019 i minimi storici a causa delle gelate di febbraio 2018 e gli effetti drammatici della Xylella con il crollo incontrovertibile della produzione di olive, è aumentato il rischio di frodi e sofisticazioni a danno del vero Made in Italy che colpiscono i produttori agricoli e i consumatori, allarme che avevamo lanciato sin dall'anno scorso a seguito della peggiore campagna olivicola in Puglia degli ultimi 25 anni", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.

Un danno grave – sottolinea la Coldiretti - per i consumatori ed i produttori che stanno avviando la raccolta delle olive con una produzione di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell'80% per un quantitativo di oltre 315 milioni di chili, dopo il crollo storico registrato lo scorso anno. "In Puglia si produce oltre la metà dell'olio italiano – aggiunge Muraglia - con la produzione regionale di extravergine stimata nella campagna 2019-2020 in aumento del 70-80% dopo il drastico crollo registrato l'anno scorso a causa delle calamità, con una ripresa straordinaria delle aree di Bari, BAT e Foggia con quantità tornate nella media e qualità eccellente, ottime performance di Taranto e Brindisi al netto degli ulivi improduttivi per la Xylella, con un aumento produttivo che oscilla a macchia di leopardo tra il 40 ed il 60%. Incontrovertibile lo scenario produttivo a Lecce, dove si stima un calo del 90-95% rispetto alle medie storiche", conclude il presidente Muraglia.

E' urgente per Coldiretti la revisione delle leggi sui reati alimentari, una norma a costo zero elaborata da Giancarlo Caselli nell'ambito dell'Osservatorio Agromafie promosso dalla Coldiretti è una riforma a costo zero per introdurre nuovi sistemi di indagine e un aggiornamento delle norme penali adeguate a combattere le frodi agroalimentari diventate più' pericolose con l'innovazione tecnologica e i nuovi sistemi di produzione e distribuzione globali. Ma vanno fatte anche rispettare le normative vigenti in una situazione in cui al ristorante - denuncia la Coldiretti - è fuorilegge 1 contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l'obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto. Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l'esaurimento del contenuto originale indicato nell'etichetta. Un comportamento che se non rispettato – conclude la Coldiretti - favorisce inganni ed abusi come nel caso smascherato dai carabinieri dei Nas

Senza interventi strutturali l'Italia – precisa Coldiretti – rischia di perdere per sempre la possibilità di consumare extravergine nazionale con effetti disastrosi sull'economia, il lavoro, la salute e sul paesaggio. Con il crollo della produzione nazionale a crescere – continua la Coldiretti – sono le importazioni dall'estero con aumenti record degli arrivi dalla Tunisia che fanno registrare un balzo in quantità di quasi il 150% secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018. Il consiglio di Coldiretti Puglia per scegliere vero olio extravergine Made in Italy è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, fare attenzione ai prodotti venduti a meno di 7-8 euro al litro che non coprono neanche i costi di produzione, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l'olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive.
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