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Palazzo Iliceto ed i colori dell'autunno
Panoramiche terrazze Liberty coperte da un tappeto di foglie. Vivere una nuova sensazione di mutamento e di freschezza
Canosa - mercoledì 28 novembre 2012
12.54
PALAZZO ILICETO E I COLORI DELL'AUTUNNO NELLA FESTA DI SAN MARTINO
Non esiste ormai più un modo per descrivere quello che Palazzo Iliceto sia divenuto nel corso di soli sei mesi del 2012. Di certo, definirlo semplicemente Museo Civico, ormai è riduttivo; lo è pure definirlo semplicemente "luogo culturale".
Per le sue peculiarità camaleontiche, per la freschezza che le sue mura settecentesche sembrano acquisire in ogni tipologia di evento o manifestazione che si voglia creare, Palazzo Iliceto è sempre più definibile come "Contenitore Culturale".
Tra le tante vesti, da quella ufficiale a quella semantica, da quella squisitamente locale a quella ricreativa a quella istruttiva, sino a quella multietnica e cosmopolita, lo spirito dell'autunno ha ricoperto con frizzante ventata anche le sue magiche terrazze, forse …. ancora una volta.
Domenica 25 novembre, la Fondazione Archeologica Canosina è stata felice di vivere questa nuova sensazione di mutamento e di freschezza, cooperando nella manifestazione Estate di San Martino, splendidamente realizzata dal Circolo Arci LiberaMente e coadiuvata dalla ProLoco e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Canosa di Puglia.
Questa volta, le panoramiche terrazze Liberty sono state coperte da un tappeto di foglie di vite, quasi come se fosse stato un omaggio ad una fase agricola che passa e ad una stagione che entra placida nella quotidianità di tutti. Musica soffusa, mercatini d'autore, assaggi di cucina, sentori di buon vino novello sono stati soltanto i meravigliosi pretesti per sentirsi ancora una volta assieme, a Canosa. Oltre un migliaio di visitatori hanno affollato le terrazze e le sale del poderoso complesso museale. Sale aperte, visitabili a luce soffusa con la libertà di leggere e immergersi nella cultura antica locale, vivendo la doppia sensazione di esserci anche nel contesto di una festosa ricreazione di sensi, in cui lo sfarfallio delle luci è vera poesia. La vera vittoria della serata? Oltre alle luci, all'armonia nella e della gente, alla perfetta scenografia e al buon gusto degli organizzatori, il vedere intere famiglie portare i propri figli in questo Museo sempre più vicino a tutti e, soprattutto, "beccare" letteralmente alcune giovani studentesse a tentare di ricordarsi se i nomi scritti sulle iscrizioni di quasi duemila anni fa, siano in caso dativo o genitivo della lingua latina.
Giovani e meno giovani… piacevoli e festosi invasori di queste sale che, forse, possono ancora raccontare qualcosa e far sperare in quel qualcosa di migliore? NO, assolutamente No. Non freddo e distaccato paternalismo, ma vicina sensazione di pietre parlanti, di anfore con decori danzanti, di consapevolezza che ciò che si tocca appartiene alla sfera dell'Uomo; uomo che ha vissuto, che ha affrontato albe e tramonti, vero scrutatore degli animi di tutti. Famiglie riunite, giovani meno turbolenti, musica che solo sul tardi si è arricchita del clima reggae, spingendo tutti a danzare. Ecco i tesori nei sorrisi della gente, nel vedere piccoli istanti ripetersi in un quasi continuo mutamento.
Sarà questa la formula vincente? Potrebbe. Di certo lo è la collaborazione tra coloro che cercano di fare Cultura e di fare della Cultura un aiuto per tutti, anche semplicemente per far stare insieme, per far riscoprire quanto sia altamente proficuo allo spirito sorridere in semplicità.
Il cancello è stato chiuso tardi … forse più tardi del solito; ma come ogni volta, quel cancello si è chiuso con un ricordo in più, con un anticipo sul Natale ricco di eventi festosi a Canosa, con la consapevolezza di essere già pronti a collaborare nuovamente insieme per la prossima occasione di stupire, di esserci e di credere in questa antica terra che accoglie e che sa bene quanto prezioso sia il suo passato.
Dott. Sandro Giuseppe Sardella
Non esiste ormai più un modo per descrivere quello che Palazzo Iliceto sia divenuto nel corso di soli sei mesi del 2012. Di certo, definirlo semplicemente Museo Civico, ormai è riduttivo; lo è pure definirlo semplicemente "luogo culturale".
Per le sue peculiarità camaleontiche, per la freschezza che le sue mura settecentesche sembrano acquisire in ogni tipologia di evento o manifestazione che si voglia creare, Palazzo Iliceto è sempre più definibile come "Contenitore Culturale".
Tra le tante vesti, da quella ufficiale a quella semantica, da quella squisitamente locale a quella ricreativa a quella istruttiva, sino a quella multietnica e cosmopolita, lo spirito dell'autunno ha ricoperto con frizzante ventata anche le sue magiche terrazze, forse …. ancora una volta.
Domenica 25 novembre, la Fondazione Archeologica Canosina è stata felice di vivere questa nuova sensazione di mutamento e di freschezza, cooperando nella manifestazione Estate di San Martino, splendidamente realizzata dal Circolo Arci LiberaMente e coadiuvata dalla ProLoco e dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Canosa di Puglia.
Questa volta, le panoramiche terrazze Liberty sono state coperte da un tappeto di foglie di vite, quasi come se fosse stato un omaggio ad una fase agricola che passa e ad una stagione che entra placida nella quotidianità di tutti. Musica soffusa, mercatini d'autore, assaggi di cucina, sentori di buon vino novello sono stati soltanto i meravigliosi pretesti per sentirsi ancora una volta assieme, a Canosa. Oltre un migliaio di visitatori hanno affollato le terrazze e le sale del poderoso complesso museale. Sale aperte, visitabili a luce soffusa con la libertà di leggere e immergersi nella cultura antica locale, vivendo la doppia sensazione di esserci anche nel contesto di una festosa ricreazione di sensi, in cui lo sfarfallio delle luci è vera poesia. La vera vittoria della serata? Oltre alle luci, all'armonia nella e della gente, alla perfetta scenografia e al buon gusto degli organizzatori, il vedere intere famiglie portare i propri figli in questo Museo sempre più vicino a tutti e, soprattutto, "beccare" letteralmente alcune giovani studentesse a tentare di ricordarsi se i nomi scritti sulle iscrizioni di quasi duemila anni fa, siano in caso dativo o genitivo della lingua latina.
Giovani e meno giovani… piacevoli e festosi invasori di queste sale che, forse, possono ancora raccontare qualcosa e far sperare in quel qualcosa di migliore? NO, assolutamente No. Non freddo e distaccato paternalismo, ma vicina sensazione di pietre parlanti, di anfore con decori danzanti, di consapevolezza che ciò che si tocca appartiene alla sfera dell'Uomo; uomo che ha vissuto, che ha affrontato albe e tramonti, vero scrutatore degli animi di tutti. Famiglie riunite, giovani meno turbolenti, musica che solo sul tardi si è arricchita del clima reggae, spingendo tutti a danzare. Ecco i tesori nei sorrisi della gente, nel vedere piccoli istanti ripetersi in un quasi continuo mutamento.
Sarà questa la formula vincente? Potrebbe. Di certo lo è la collaborazione tra coloro che cercano di fare Cultura e di fare della Cultura un aiuto per tutti, anche semplicemente per far stare insieme, per far riscoprire quanto sia altamente proficuo allo spirito sorridere in semplicità.
Il cancello è stato chiuso tardi … forse più tardi del solito; ma come ogni volta, quel cancello si è chiuso con un ricordo in più, con un anticipo sul Natale ricco di eventi festosi a Canosa, con la consapevolezza di essere già pronti a collaborare nuovamente insieme per la prossima occasione di stupire, di esserci e di credere in questa antica terra che accoglie e che sa bene quanto prezioso sia il suo passato.
Dott. Sandro Giuseppe Sardella