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Papa Francesco abbraccia il mondo agricolo
In 500 dalla Puglia
Italia - sabato 12 novembre 2016
14.43
Il Giubileo della Misericordia terminerà il 20 novembre 2016, dopo ben 11 mesi nel corso dei quali si sono alternati eventi, messe, udienze ordinarie e straordinarie del Papa. Ad 8 giorni dalla chiusura dell'Anno Santo il Papa ha abbracciato nuovamente il mondo agricolo. Accorsi 500 agricoltori dalla Puglia, guidati dal Presidente di Terranostra Puglia, Carlo Barnaba e dal Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti, per salutare Papa Bergoglio da sempre vicino agli agricoltori e ai delicati temi del lavoro dei campi, della terra, del cibo e della fame nel mondo. In quest'ottica Coldiretti Puglia lunedì prossimo donerà una fornitura di olio extravergine di oliva – dono raro e prezioso soprattutto in questa difficile campagna olearia – alle mense dei poveri di Bari. «Nel lavoro degli agricoltori c'è, infatti, l'accoglienza del prezioso dono della terra che ci viene da Dio – ha avuto modo di dire Papa Francesco in più occasioni - ma c'è anche la sua valorizzazione nell'operare altrettanto prezioso di uomini e donne, chiamati a rispondere con audacia e creatività al mandato consegnato da sempre all'uomo, quello di coltivare e custodire la terra. Il verbo "coltivare" richiama alla mente la cura che l'agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia condiviso: quanta passione, quanta attenzione, quanta dedizione in tutto questo! Si crea quel rapporto familiare e la terra diventa la "sorella" terra. Davvero non c'è umanità senza coltivazione della terra; non c'è vita buona senza il cibo che essa produce per gli uomini e le donne di ogni continente. L'agricoltura mostra, dunque, il proprio ruolo centrale». Per Papa Bergoglio «l'opera di quanti coltivano la terra, dedicando generosamente tempo ed energie, si presenta come una vera e propria vocazione. Essa merita di venire riconosciuta e adeguatamente valorizzata, anche nelle concrete scelte politiche ed economiche. Si tratta di eliminare quegli ostacoli che penalizzano un'attività così preziosa e che spesso la fanno apparire poco appetibile alle nuove generazioni, anche se le statistiche registrano una crescita del numero di studenti nelle scuole e negli istituti di Agraria, che lascia prevedere un aumento degli occupati nel settore agricolo».