Cronaca
Pesca illegale: confiscati circa 10 kg di prodotto ittico
Attività di contrasto della Capitaneria di Porto–Guardia Costiera di Barletta
BAT - domenica 14 giugno 2020
18.20
Procede senza indugio l'attività di contrasto alla pesca illegale condotta dagli uomini e dalle donne della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Barletta nel Compartimento marittimo di giurisdizione. Nella giornata di ieri l'equipaggio della motovedetta CP 720, durante la consueta attività di controllo del litorale, ha accertato diverse condotte difformi da quelle previste dalle norme che regolano la pesca marittima. Sul tratto di costa tra le città di Barletta e Trani, i militari hanno sorpreso un soggetto, poi datosi alla fuga, intento alla raccolta del tartufo di mare - vietata nei mesi di giugno e luglio - a cui sono stati confiscati circa 10 kg di prodotto ittico e la bombola d'ossigeno utilizzata.
A seguire sono stati effettuati controlli nel Comune di Barletta, dove sono stati individuati due ambulanti che, sulla pubblica via, stavano ponendo in vendita ricci di mare, privi di tracciabilità e la cui cattura è vietata nei mesi di maggio e giugno, per un numero complessivo di 320 esemplari e un peso totale di circa 30 kg. Nei confronti dei trasgressori sono state elevate due sanzioni amministrative per un importo totale pari a 4.000 euro, mentre il prodotto ittico, rinvenuto allo stato vitale, è stato posto sotto confisca e immediatamente restituito al mare.A tal proposito, si ritiene doveroso ricordare ai consumatori che, attesa la dubbia provenienza del prodotto come in questo caso, l'acquisto e il consumo potrebbe comportare significativi rischi per la salute, mentre la cattura durante il fermo biologico arreca un ingente danno a tali organismi e, di conseguenza, all'equilibrio dell'intero habitat marino costiero.
La motovedetta in parola, inoltre, durante il pattugliamento a mare, ha rinvenuto a circa 500 metri dal litorale barlettano, 9 cogolli (trappole mobili) e una cima di circa 2.000 metri, a cui erano collegati oltre 200 tubi in plastica utilizzati per la pesca dei polpi. Tali attrezzi - nasse cilindriche di fattura artigianale - risultavano privi di idonea segnaletica marittima conforme alla normativa vigente e pertanto pericolosi per la sicurezza della navigazione. I militari, dopo aver operato il sequestro penale delle attrezzature abusive e aver reimmesso in mare circa 10 kg di polpi e seppie che vi si trovavano intrappolate, stanno indagando per risalire ai trasgressori proprietari degli attrezzi in questione che, qualora rintracciati, saranno sanzionati con un verbale amministrativo da 1.000 o 4.000 euro, a seconda che si tratti di pescatori sportivi o professionali.
Il Comandante della Capitaneria di porto di Barletta, Capitano di Fregata (CP) Roberto Larocca, assicura che le attività di vigilanza sul litorale di giurisdizione continueranno, sia via terra che via mare, anche nei prossimi giorni, al fine di garantire il contrasto alla pesca illegale e l'immissione sul mercato di prodotti ittici privi di tracciabilità, nonché la tutela dei consumatori e della loro salute.
A seguire sono stati effettuati controlli nel Comune di Barletta, dove sono stati individuati due ambulanti che, sulla pubblica via, stavano ponendo in vendita ricci di mare, privi di tracciabilità e la cui cattura è vietata nei mesi di maggio e giugno, per un numero complessivo di 320 esemplari e un peso totale di circa 30 kg. Nei confronti dei trasgressori sono state elevate due sanzioni amministrative per un importo totale pari a 4.000 euro, mentre il prodotto ittico, rinvenuto allo stato vitale, è stato posto sotto confisca e immediatamente restituito al mare.A tal proposito, si ritiene doveroso ricordare ai consumatori che, attesa la dubbia provenienza del prodotto come in questo caso, l'acquisto e il consumo potrebbe comportare significativi rischi per la salute, mentre la cattura durante il fermo biologico arreca un ingente danno a tali organismi e, di conseguenza, all'equilibrio dell'intero habitat marino costiero.
La motovedetta in parola, inoltre, durante il pattugliamento a mare, ha rinvenuto a circa 500 metri dal litorale barlettano, 9 cogolli (trappole mobili) e una cima di circa 2.000 metri, a cui erano collegati oltre 200 tubi in plastica utilizzati per la pesca dei polpi. Tali attrezzi - nasse cilindriche di fattura artigianale - risultavano privi di idonea segnaletica marittima conforme alla normativa vigente e pertanto pericolosi per la sicurezza della navigazione. I militari, dopo aver operato il sequestro penale delle attrezzature abusive e aver reimmesso in mare circa 10 kg di polpi e seppie che vi si trovavano intrappolate, stanno indagando per risalire ai trasgressori proprietari degli attrezzi in questione che, qualora rintracciati, saranno sanzionati con un verbale amministrativo da 1.000 o 4.000 euro, a seconda che si tratti di pescatori sportivi o professionali.
Il Comandante della Capitaneria di porto di Barletta, Capitano di Fregata (CP) Roberto Larocca, assicura che le attività di vigilanza sul litorale di giurisdizione continueranno, sia via terra che via mare, anche nei prossimi giorni, al fine di garantire il contrasto alla pesca illegale e l'immissione sul mercato di prodotti ittici privi di tracciabilità, nonché la tutela dei consumatori e della loro salute.