Territorio
Piano di riordino ed emergenze sanitarie nella Bat
Pastore: “Più day hospital e meno liste d’attesa. Le criticità sono di sistema non dei singoli ospedali”. "La cosa importante sono i servizi, il livello di assistenza"
BAT - sabato 5 ottobre 2013
10.33
Io capisco le proteste e le rimostranze dei cittadini di Canosa di Puglia, capisco che non condividano i vincoli del piano di riordino, quello che è stato applicato e quello che ancora non lo è stato, e condivido pienamente il loro giudizio negativo su come, non solo Canosa di Puglia, ma il nostro territorio sia stato considerato e trattato, basti pensare al numero dei posti letto, inferiore alla media regionale e delle altre Asl.
Il mio auspicio, dunque, è che si cominci a ragionare in termini di territorio e di sistema, non di ospedali, di reparti. La cosa importante sono i servizi, il livello di assistenza.
La cosa importante è che nel nostro territorio, come purtroppo accade, non si debba attendere un anno per un ecocardiogramma, tre mesi per un elettrocardiogramma dinamico e altrettanti per una scintigrafia miocardica, a patto che non ci sono guasti agli apparecchi e nonostante si tratti di pazienti affetti da gravi cardiopatie. In più tali tempi di attesa fanno riferimento alla possibilità di sottoporsi a tali esami non contestualmente, ma ciascuno in presidi, città e date differenti e troppo distanti fra loro, tanto da rendere poco chiari i risultati e, a volte, vane le diagnosi. Sempre se prima non accade nulla di troppo grave!
Allora mettiamo un punto alle polemiche e ragioniamo, proponiamo soluzioni e criteri logici ed efficaci per rispondere alla domanda di salute del nostro territorio di cui siamo tutti egualmente cittadini e soggetti di diritto.
Sarebbe più opportuno chiedere una razionalizzazione dei servizi, chiedere che per esempio la diagnostica dei pazienti possa avvenire in day hospital e concentrata in un solo giorno e in un solo luogo, piuttosto che contare posti letto e reparti di un ospedale ritenendoli scippati a un altro o leggendo il piano di riordino nell'ottica "torto – ricompensa". Nessuno è soddisfatto!
Il problema reale è che contestualmente a quella che viene percepita come odiosa chiusura di ospedali e reparti, non è scattata una efficace risposta in termini di servizi alla salute sui territori, con ambulatori e prestazioni efficienti e tempestive per chi ne avesse bisogno.
E' in fine di ieri la polemica del sindaco di Andria Giorgino con l'assessore regionale Elena Gentile in merito alle poche rassicurazioni sul nuovo ospedale della città. Ritengo che fino a quando, purtroppo, esso non verrà realizzato, la provincia di Barletta – Andria – Trani e tutto il suo territorio continuerà a scontare una situazione di disagi, con alcuni presidi ospedalieri soppressi, Minervino Murge e Spinazzola, con Canosa di Puglia in dismissione, e con una offerta di servizi sanitari territoriali sottodimensionata rispetto alla domanda di sanità dei cittadini.
Consigliere regionale Franco Pastore (Misto - Psi)
Il mio auspicio, dunque, è che si cominci a ragionare in termini di territorio e di sistema, non di ospedali, di reparti. La cosa importante sono i servizi, il livello di assistenza.
La cosa importante è che nel nostro territorio, come purtroppo accade, non si debba attendere un anno per un ecocardiogramma, tre mesi per un elettrocardiogramma dinamico e altrettanti per una scintigrafia miocardica, a patto che non ci sono guasti agli apparecchi e nonostante si tratti di pazienti affetti da gravi cardiopatie. In più tali tempi di attesa fanno riferimento alla possibilità di sottoporsi a tali esami non contestualmente, ma ciascuno in presidi, città e date differenti e troppo distanti fra loro, tanto da rendere poco chiari i risultati e, a volte, vane le diagnosi. Sempre se prima non accade nulla di troppo grave!
Allora mettiamo un punto alle polemiche e ragioniamo, proponiamo soluzioni e criteri logici ed efficaci per rispondere alla domanda di salute del nostro territorio di cui siamo tutti egualmente cittadini e soggetti di diritto.
Sarebbe più opportuno chiedere una razionalizzazione dei servizi, chiedere che per esempio la diagnostica dei pazienti possa avvenire in day hospital e concentrata in un solo giorno e in un solo luogo, piuttosto che contare posti letto e reparti di un ospedale ritenendoli scippati a un altro o leggendo il piano di riordino nell'ottica "torto – ricompensa". Nessuno è soddisfatto!
Il problema reale è che contestualmente a quella che viene percepita come odiosa chiusura di ospedali e reparti, non è scattata una efficace risposta in termini di servizi alla salute sui territori, con ambulatori e prestazioni efficienti e tempestive per chi ne avesse bisogno.
E' in fine di ieri la polemica del sindaco di Andria Giorgino con l'assessore regionale Elena Gentile in merito alle poche rassicurazioni sul nuovo ospedale della città. Ritengo che fino a quando, purtroppo, esso non verrà realizzato, la provincia di Barletta – Andria – Trani e tutto il suo territorio continuerà a scontare una situazione di disagi, con alcuni presidi ospedalieri soppressi, Minervino Murge e Spinazzola, con Canosa di Puglia in dismissione, e con una offerta di servizi sanitari territoriali sottodimensionata rispetto alla domanda di sanità dei cittadini.
Consigliere regionale Franco Pastore (Misto - Psi)