Cronaca
Polizia: ordinanza di custodia cautelare nei confronti di tre persone
Responsabili, a vario titolo, di furto aggravato in concorso e ricettazione
Canosa - mercoledì 4 dicembre 2013
15.00
Personale del Commissariato di P.S. di Canosa di Puglia ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal GIP presso il Tribunale di Trani, nei confronti di tre persone ritenute responsabili, a vario titolo, di furto aggravato in concorso e ricettazione.
In particolare, il personale operante appurava che, nel mese di marzo 2013, il proprietario di un fondo agricolo aveva subito il furto di circa 2500 barbatelle (piccole viti innestate) nel suo terreno coltivato a vigneto e che si era lamentato con la guardia campestre, che aveva l'onere di vigilare sul suo fondo, la quale lo aveva invitato a non presentare denuncia in quanto avrebbe provveduto a procurargli piantine nuove da un vivaista di Canosa. La guardia campestre, per impedire che tale episodio venisse denunciato alle Forze dell'Ordine, intimava al predetto di non dire nulla, in quanto avrebbe provveduto a recuperarle.
La notte del 15.03.2013, detta guardia con la complicità di altri soggetti espiantava le barbatelle da un altro fondo, piantandole come promesso nel fondo suindicato e ricoprendole con del terreno per evitare che potessero essere nuovamente rubate. Le indagini permettevano di accertare che le barbatelle piantate erano, in realtà, state rubate da un altro fondo e che il proprietario ne aveva denunciato il furto.
Il titolare del fondo, su cui vigilava la guardia campestre e che in origine aveva subito il furto delle barbatelle, sentito in merito, aveva negato di essere stato derubato, dichiarando che le viti presenti sul terreno erano state piantate un anno prima. Ma gli accertamenti esperiti permettevano invece di constatare che erano state piantate di recente.
Il GIP, ritenendo che dalle indagini fossero emersi apprezzabili pericoli di reiterazione e la necessità di interrompere l'attività criminosa in corso, decideva di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della guardia campestre e di uno dei suoi complici, per il reato di furto aggravato in concorso, e del proprietario del fondo per ricettazione.
In particolare, il personale operante appurava che, nel mese di marzo 2013, il proprietario di un fondo agricolo aveva subito il furto di circa 2500 barbatelle (piccole viti innestate) nel suo terreno coltivato a vigneto e che si era lamentato con la guardia campestre, che aveva l'onere di vigilare sul suo fondo, la quale lo aveva invitato a non presentare denuncia in quanto avrebbe provveduto a procurargli piantine nuove da un vivaista di Canosa. La guardia campestre, per impedire che tale episodio venisse denunciato alle Forze dell'Ordine, intimava al predetto di non dire nulla, in quanto avrebbe provveduto a recuperarle.
La notte del 15.03.2013, detta guardia con la complicità di altri soggetti espiantava le barbatelle da un altro fondo, piantandole come promesso nel fondo suindicato e ricoprendole con del terreno per evitare che potessero essere nuovamente rubate. Le indagini permettevano di accertare che le barbatelle piantate erano, in realtà, state rubate da un altro fondo e che il proprietario ne aveva denunciato il furto.
Il titolare del fondo, su cui vigilava la guardia campestre e che in origine aveva subito il furto delle barbatelle, sentito in merito, aveva negato di essere stato derubato, dichiarando che le viti presenti sul terreno erano state piantate un anno prima. Ma gli accertamenti esperiti permettevano invece di constatare che erano state piantate di recente.
Il GIP, ritenendo che dalle indagini fossero emersi apprezzabili pericoli di reiterazione e la necessità di interrompere l'attività criminosa in corso, decideva di disporre la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti della guardia campestre e di uno dei suoi complici, per il reato di furto aggravato in concorso, e del proprietario del fondo per ricettazione.