Territorio
Prelievo multiorgano all'Ospedale di Andria
Donati fegato, reni e cornee
BAT - sabato 25 novembre 2017
22.56
"Un gesto di amore. Non ci sono altre parole per definire la scelta dei figli della signora 72enne di Andria che nella notte scorsa hanno dato il consenso al prelievo di organi. A loro il mio e il nostro messaggio di vicinanza e sostegno". Così Ottavio Narracci, Direttore Generale Asl Bt si esprime a poche ore dal terzo prelievo di organi dell'anno effettuato all'ospedale Bonomo di Andria. La donna di 72 anni di Andria ha donato il fegato (prelevato dall'equipe di Bari), i reni (prelevati dall'equipe di Foggia e poi consegnati a Bari) e le cornee (prelevate dall'equipe del Bonomo guidata dal dottor Attimonelli). A guidare le procedure di prelievo è stata l'equipe medica e infermieristica del dottor Giuseppe Vitobello con la collaborazione del dottor Nicola Di Venosa, direttore dell'unità operativa di Anestesia e Rianimazione.
Il 17 luglio scorso, a seguito della morte di una signora di 59 anni per un'emorragia celebrale, furono prelevati da un'equipe specializzata di Bergamo, il fegato inviato in Sicilia all'ISMETT, l'Istituto Mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione di Palermo. Stessa destinazione anche per le cornee della signora andriese, già oggetto di un'operazione di trapianto ed i reni, trapiantati a Bari.
Il primo luglio 2017 espianto multiorgano all'ospedale Bonomo di Andria, a seguito della morte di un uomo di 56 anni di Corato, in un incidente sul lavoro. Furono donati cornee, fegato, reni e polmoni. A coordinare le operazioni il dottore Giuseppe Vitobello, responsabile dell'equipe del Bonomo, con la collaborazione del dottor Nicola Di Venosa, direttore della unità operativa di Anestesia e Rianimazione. Le cornee furono prelevate dalla equipe di Andria mentre per il fegato e i reni intervenne l'equipe di Bari. I polmoni inviati a Pavia.
Il 20 aprile 2017 fu diffusa la notizia che la famiglia di un uomo di 68 anni di Trani, finanziere in pensione, deceduto a seguito di un'emorragia celebrale, avveva acconsentito alla donazione di cornee, fegato e reni del proprio caro. Le cornee, prelevate dal dottor Massari dell'equipe del Bonomo di Andria, furono depositate presso la Banca degli occhi di Mestre mentre gli altri organi furono trapiantati presso il Policlinico di Bari. A intervenire è stato il gruppo di lavoro dell'ospedale di Andria, diretto dal dottor Giuseppe Vitobello. Il consenso alla donazione degli organi è atto di amore supremo.
Il 17 luglio scorso, a seguito della morte di una signora di 59 anni per un'emorragia celebrale, furono prelevati da un'equipe specializzata di Bergamo, il fegato inviato in Sicilia all'ISMETT, l'Istituto Mediterraneo per i trapianti e terapie ad alta specializzazione di Palermo. Stessa destinazione anche per le cornee della signora andriese, già oggetto di un'operazione di trapianto ed i reni, trapiantati a Bari.
Il primo luglio 2017 espianto multiorgano all'ospedale Bonomo di Andria, a seguito della morte di un uomo di 56 anni di Corato, in un incidente sul lavoro. Furono donati cornee, fegato, reni e polmoni. A coordinare le operazioni il dottore Giuseppe Vitobello, responsabile dell'equipe del Bonomo, con la collaborazione del dottor Nicola Di Venosa, direttore della unità operativa di Anestesia e Rianimazione. Le cornee furono prelevate dalla equipe di Andria mentre per il fegato e i reni intervenne l'equipe di Bari. I polmoni inviati a Pavia.
Il 20 aprile 2017 fu diffusa la notizia che la famiglia di un uomo di 68 anni di Trani, finanziere in pensione, deceduto a seguito di un'emorragia celebrale, avveva acconsentito alla donazione di cornee, fegato e reni del proprio caro. Le cornee, prelevate dal dottor Massari dell'equipe del Bonomo di Andria, furono depositate presso la Banca degli occhi di Mestre mentre gli altri organi furono trapiantati presso il Policlinico di Bari. A intervenire è stato il gruppo di lavoro dell'ospedale di Andria, diretto dal dottor Giuseppe Vitobello. Il consenso alla donazione degli organi è atto di amore supremo.