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Prenotazioni esami a 2 euro in Farmacia: al via il servizio

Reazioni negative del mondo politico e sindacale, ma Regione e Federfarma si difendono


E' attivo da oggi il servizio di prenotazione degli esami medici nelle farmacie della Puglia e della BAT. Si tratta di una delibera di Giunta Regionale che recepisce un accordo tra Regione e FederFarma che prevede, per ora a carico dei cittadini, un costo di 2 euro. «La regione ha sancito sostanzialmente che il lavoro va retribuito - ci dice il Dott. Michele Calace Pellegrini, neo eletto Presidente di FederFarma BAT - la nostra organizzazione non ha più altro da aggiungere in merito a questa decisione perchè la politica mette un tassello, poi è sempre la politica a scegliere se farla o meno a carico dei cittadini».

Le farmacie, prima della Provincia di Bari e poi della BAT, sin dal 2004, avevano siglato un accordo con l'Asl BA/4 che prevedeva il sistema di prenotazione gratuito per le prenotazioni di esami medici. Ma dal 2013, come sostiene lo stesso Dott. Pellegrini «la mole di lavoro è divenuta insopportabile per le nostre attività. Sono state più di 230 mila le prenotazioni effettuate in un solo anno nelle farmacie della provincia di Barletta Andria Trani per un carico totale del 35% delle prenotazioni. Questo comporta un aggravio deciso di costi per noi».

Sono 98 le farmacie nella BAT che offriranno questo servizio mentre sono solo 11 i CUP della ASL BT. Da marzo 2014, infatti, il servizio era stato sospeso proprio per scelta di FederFarma BAT soprattutto per poter ridiscutere i termini dell'accordo vecchio ormai di dieci anni: «Si è subito capito che il problema non poteva più esser affrontato solo a livello territoriale - ci dice il Dott. Pellegrini - quindi abbiamo spostato l'attenzione direttamente a livello regionale per veder riconosciuto un diritto». Lo stesso Assessore alla Salute della Regione Puglia, Donato Pentassuglia, ha difeso ieri questa delibera di Giunta proprio riportando attenzione verso il lavoro ed il costo stesso del servizio.

Ma da più parti, sia la politica che il mondo sindacale, hanno lanciato un coro di no all'entrata in vigore di questo strumento: «E' impensabile pesare sui cittadini che hanno bisogno - ha detto Luigi Antonucci, Segretario BAT della CGIL - è impossibile continuare a vessare cittadini che hanno bisogno e che ormai sono allo stremo delle forze. Forse i politicanti hanno immaginato che 2 euro fossero una somma accettabile per evitare un ingolfamento delle prenotazioni, ma con 2 euro una signora mi ha detto che ci compra il pane e non possiamo portare i cittadini a scegliere se comprare pane o prenotare visite per la propria salute».

Nella ASL BT si era avviata una sperimentazione con i medici di famiglia per poter prenotare direttamente all'atto della prescrizione le visite direttamente negli studi medici: «Credo che il coinvolgimento dei medici di famiglia sia una delle soluzioni più corrette - conclude lo stesso Antonucci - l'importante è sederci attorno ad un tavolo, come chiediamo da tempo, e parlare di soluzioni a costo zero per i cittadini vessati da tasse e spese in un periodo di particolare crisi».
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