Proteste forconi
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Cronaca

Proteste nella Bat: frange estremiste infiltrate nel "Comitato 9 dicembre"

Il procuratore di Trani Capristo: «Tanti ancora gli arresti in arrivo»

Dalle prime ore della mattina, gli uomini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria e di Barletta stanno eseguendo 8 ordinanze di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari e 17 ordinanze di applicazione dell'obbligo di dimora nei confronti di altrettanti soggetti, in merito agli eventi delittuosi verificatisi nel corso delle manifestazioni svoltesi tra il 9 e l'11dicembre scorso nel territorio della provincia di Barletta-Andria-Trani. In particolare, la misura cautelare nei confronti di 8 soggetti, in concorso tra loro, è stata disposta in relazione ai reati di violenza privata e minacce gravi, per gli episodi verificatisi il 9 dicembre, presso il centro commerciale "Mongolfiera" di Andria, dove i commercianti sono stati violentemente costretti a chiudere i loro esercizi commerciali. Ad un solo soggetto, è stato altresì contestato il reato di "Oltraggio a pubblico ufficiale", per aver offeso l'onore ed il prestigio di personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria.

La medesima misura è stata altresì disposta nei confronti di altri 8 soggetti che si sono resi responsabili degli stessi reati, in ordine ai gravi episodi verificatisi presso la Banca Credem di Andria, allorquando gli stessi hanno indotto il direttore dell'Istituto a chiudere lo sportello bancario, inveendo con violenza all'indirizzo degli impiegati e dei clienti presenti. Nell'ambito dello stesso episodio, sei soggetti si sono resi anche responsabili del reato di Resistenza a Pubblico Ufficiale, in concorso tra loro, nei confronti di personale appartenente al Commissariato di P.S. di Andria, ed altri due del reato di Oltraggio a Pubblico Ufficiale. Per loro è stata disposta anche la misura degli arresti domiciliari.

A carico di altro soggetto, è stata disposta l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, per avere, nella giornata del 11 dicembre 2013, in una via del centro di Andria, in concorso con altre persone: rivolto gravi minacce all'indirizzo dei commercianti, inducendoli a chiudere i loro esercizi commerciali, offeso l'onore ed il prestigio di Pubblici Ufficiali appartenenti al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Andria, opposto viva resistenza agli agenti operanti, con manovre fulmine e a bordo del suo ciclomotore lungo le vie cittadine, mettendo così a repentaglio l'incolumità fisica dei passanti e degli operatori di Polizia. Per gli eventi delittuosi occorsi in Barletta nella giornata del 11 dicembre 2013, è stata disposta l'applicazione della misura cautelare a carico di 8 soggetti che, in concorso tra loro, con minacce di gravi e ingiusti danni, hanno indotto gli automobilisti in transito su una pubblica piazza ad arrestare la marcia, arrivando anche a colpire con calci e pugni quanti si opponevano al blocco della circolazione imposto con la forza. Le ordinanze sono state emesse dal gip della Procura della Repubblica di Trani, Francesco Messina, su richiesta del Sostituto Procuratore Dottor Luigi Scimè, attesi i gravi indizi in ordine ai fatti contestati a carico di soggetti con precedenti di Polizia ed appartenenti a frange estremiste della tifoseria che, infiltratisi tra i manifestanti del Comitato 9 Dicembre, hanno turbato il pacifico svolgimento della manifestazione.

Le indagini, come spiegato stamattina dal Procuratore Capristo durante la conferenza stampa, sono partite sia per denunce private che per procedimenti d'ufficio visti i gravi episodi a cui si è assistito in quei tre giorni soprattutto nel comune di Andria. Le indagini, tuttavia, sono solo all'inizio e l'opera minuziosa di ricostruzione degli episodi è solo al primo step. Tanti ancora gli arresti in arrivo. Nel provvedimento del GIP, Francesco Messina, una particolare riflessione vi è stata sul concetto di società civile e regole di convivenza, con attenzione verso una violenza che ha privato le comunità della libertà di movimento e di commercio oltre alle continue offese rispetto all'onore delle forze dell'ordine stesse. La giovanissima età di taluni fermati è proprio l'indice di quanto le regole abbiano spesso poca importanza e di quanto in quei giorni si è rischiato di perdere di mano completamente la delicata situazione.

Il Prefetto Minerva ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'operazione rapida e precisa: «E' stata un'azione intelligente investigativa che ha dato immediatamente una risposta forte al nostro territorio. Non posso che fare i miei complimenti a tutte le forze dell'ordine impegnate ed alla Procura». Diverse le denunce dei cittadini ma ancora troppo poche rispetto alla mole di episodi di quelle giornate: "C'è stata collaborazione - ha dichiarato il Sostituto Procuratore, Scimè - ma se i cittadini avessero fatto altre denunce avremmo ancor più materiale sul quale lavorare. C'è stata molta paura in quei giorni e questo non è tollerabile in un paese civile come il nostro".
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