Territorio
Puglia: Aperte ‘le adozioni a distanza’ degli ulivi
L'iniziativa di Coldiretti Puglia
Puglia - sabato 27 novembre 2021
19.44
Aperte 'le adozioni a distanza' degli ulivi in Puglia in modo che il consumatore abbia certezza che la bottiglia di olio extravergine di oliva provenga proprio dalle olive dell'albero prescelto e adottato. E' l'iniziativa lanciata da Coldiretti Puglia, in occasione della festa dell'olio in programma oggi e domani nei mercati contadini di Campagna Amica di Foggia, Taranto e Brindisi, a Lecce in Piazza Ariosto, a Bari in Piazza del Ferrarese e negli agriturismi aderenti alla rete di Terranostra e Campagna Amica. "Adottare un ulivo è un'esperienza unica, perché consente di instaurare un rapporto diretto e duraturo nel tempo. Diamo l'opportunità di seguire le fasi della vita dell'ulivo, il suo stato di salute, il suo stesso sviluppo", spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
Dopo la richiesta di adozione nei mercati contadini di Campagna, dove i consumatori assaggiano l'olio EVO di varietà diverse in modo da essere accompagnati nella selezione della cultivar più confacenti, possono anche visitare l'azienda olivicola per scegliere il proprio albero e da quel momento in avanti avranno la certezza che mangeranno solo l'olio extravergine di olivo prodotto dalla pianta adottata. Gli olivicoltori di Campagna Amica guidano lungo i percorsi di degustazione dell'olio extravergine di oliva, dalla coratina all'ogliarola, dal leccino alla peranzana, oltre ad altre cultivar tipici della biodiversità pugliese. L'ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L'olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d'Italia – ricorda Coldiretti Puglia - con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l'8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.
La coltivazione dell'olivo è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale). Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - dalle oscillazioni produttive e dall'emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari. "Diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell'olio è il nostro obiettivo – aggiunge il presidente Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell'olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell'attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all'interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli", conclude il presidente Muraglia.
I consumi delle famiglie italiane di olio d'oliva sono in crescita sull'onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell'umanità dall'Unesco – conclude Coldiretti Puglia – con più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l'economia ed il lavoro del territorio, per questo non sono più rinviabili interventi strutturali di ammodernamento e sostegno del settore olivicolo – oleario.
Dopo la richiesta di adozione nei mercati contadini di Campagna, dove i consumatori assaggiano l'olio EVO di varietà diverse in modo da essere accompagnati nella selezione della cultivar più confacenti, possono anche visitare l'azienda olivicola per scegliere il proprio albero e da quel momento in avanti avranno la certezza che mangeranno solo l'olio extravergine di olivo prodotto dalla pianta adottata. Gli olivicoltori di Campagna Amica guidano lungo i percorsi di degustazione dell'olio extravergine di oliva, dalla coratina all'ogliarola, dal leccino alla peranzana, oltre ad altre cultivar tipici della biodiversità pugliese. L'ulivo in Puglia è presente su oltre 370mila ettari di terreno coltivato, con 5 oli extravergine DOP e 1 IGP Olio di Puglia. L'olivicoltura pugliese è la più grande fabbrica green del Mezzogiorno d'Italia – ricorda Coldiretti Puglia - con 60 milioni di ulivi, il 40% della superficie del Sud, quasi il 32% nazionale e l'8% comunitaria ed un valore di 1 miliardo di euro di PLV (Produzione Lorda Vendibile) di olio extravergine di oliva.
La coltivazione dell'olivo è la più estesa del territorio regionale (64% della superficie agricola utilizzata regionale) ed interessa ben 148.127 aziende (43% del totale). Un patrimonio minacciato dai cambiamenti climatici – aggiunge Coldiretti Puglia - dalle oscillazioni produttive e dall'emergenza Xylella che ha intaccato il patrimonio olivicolo di Lecce, proseguendo indisturbata il cammino di infezione a Brindisi, Taranto e arrivando fino alla provincia di Bari. "Diffondere la cultura dell'olio extravergine di oliva fra i consumatori e supportare la crescita continua della filiera dell'olio è il nostro obiettivo – aggiunge il presidente Muraglia – perché i consumatori sono affamati di informazioni e conoscenza sul mondo dell'olio. In Puglia aziende agricole e frantoi hanno saputo cogliere gli spunti positivi offerti dal mondo del vino, abile nell'attività di marketing e di grande promozione delle etichette pugliesi a livello nazionale e internazionale. Da qui stanno nascendo sale di degustazione all'interno delle aziende olivicole e dei frantoi, il packaging sta divenendo sempre più ammiccante, sta salendo il livello qualitativo degli oli", conclude il presidente Muraglia.
I consumi delle famiglie italiane di olio d'oliva sono in crescita sull'onda del successo della Dieta Mediterranea proclamata patrimonio culturale dell'umanità dall'Unesco – conclude Coldiretti Puglia – con più di 8 italiani su 10 (82%) cercano sugli scaffali prodotti Made in Italy per sostenere l'economia ed il lavoro del territorio, per questo non sono più rinviabili interventi strutturali di ammodernamento e sostegno del settore olivicolo – oleario.