Sant'Antonio abate
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Territorio

Puglia: Cresce l’amore per gli animali da affezione

Analisi della Coldiretti Puglia, dalla banca dati dell’Anagrafe Animali d'Affezione del Ministero della Salute

Cresce in Puglia l'amore per gli animali da affezione, soprattutto cani e gatti per un totale di 731mila esemplari, ma la Puglia è anche una delle regioni più colpite dal fenomeno grave e triste dell'abbandono degli animali. E' quando emerge dall'analisi della Coldiretti Puglia, sui dati della banca dati dell'Anagrafe Animali d'Affezione del Ministero della Salute, che conta in Puglia 645.604 cani, 85.122 gatti e 27 furetti, in occasione della tradizionale benedizione di Sant'Antonio Abate, il Patrono degli animali che il 17 gennaio vede il ripetersi del rito della benedizione della variegata moltitudine di esemplari presenti nelle case, nelle stalle, negli ovili e nei pollai come a Putignano nella Azienda agricola e zootecnica La Tranese, con gli animali della Fattoria Puglia che popolano le campagne e le stalle. Oltre una famiglia pugliese su tre (40%) ospita animali da compagnia, dato superiore a quello nazionale che si ferma al 33%, con il 62% di chi ospita animali domestici che spende mensilmente tra i 30 e i 100 euro e solo il 19% meno di 30 euro mensili, mentre il 15% di chi ha un animale gli dedica un budget che va dai 100 ai più di 300 euro al mese, secondo l'Eurispes. Ma c'è anche un 4% che sborsa più di 300 euro, una percentuale praticamente triplicata rispetto all'anno precedente. Sull'amore per cani e gatti pesa però anche il business criminale legato al mercato nero che, fra allevamenti clandestini in Italia e arrivi illegali dall'estero, coinvolge oltre 400mila cuccioli per un giro d'affari da 300 milioni di euro all'anno, secondo l'analisi della Coldiretti su dati Osservatorio Agromafie. I trafficanti rilasciano documentazione contraffatta che attesta la falsa origine italiana degli animali e riporta trattamenti vaccinali e profilassi mai eseguiti, con i cuccioli il più delle volte trasportati nascosti e pressati dentro contenitori, doppi fondi ed altri ambienti chiusi, stipati in furgoni e camion che percorrono lunghi tragitti. Ad esserne colpiti sono, oltre che gli allevatori ed i rivenditori onesti, in primo luogo gli animali stessi, vittime quasi sempre di maltrattamenti ed abusi. Quello dei cuccioli clandestini – conclude la Coldiretti – è un commercio che talvolta si realizza anche con la complicità di chi ricicla nel mercato legale animali di provenienza illegale.

  • Coldiretti Puglia
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