Eventi e cultura
Raccolta di poesie di Giovanni P. Battista e G. Del Vento
Successo al concorso “Giuseppe Gioacchino Belli”. Enormi consensi e apprezzamenti
Canosa - giovedì 9 febbraio 2012
17.51
Le poesie di Giovanni Petrella Battista e Giusy Del Vento,vincitrice del concorso "Giuseppe Gioacchino Belli".
La raccolta di poesie dal titolo "Al canto de la musa despierta il poeta" (Al canto della Musa svegliasi il poeta) è l'ultimo lavoro in rime firmato da Giusy Del Vento insieme a Giovanni Petrella Battista. La canosina Giusy Del Vento, appassionata di letteratura, storia ed archeologia, è anche autrice di poesie in dialetto: vincitrice nel 2008 al concorso nazionale "Memorial Vincenzo Carbone" con la poesia "Camenète", successo bissato nel 2010 con le poesie "Penzire Lundène" e "La Zambène" nella sezione comica-satirica. Nel 2011 la poesia "Camenète", si è classificata al primo posto, nella sezione dialettale del concorso internazionale letterario d'arte e cultura "Giuseppe Gioacchino Belli" di Roma giunto alla sua XXIIIa edizione. La sua giovane e pulsante produzione poetica annovera alcuni componimenti nella silloge Olimpo Lirico a cura di Tina Piccolo per Carello Editore e nella raccolta di poesie in italiano e vernacolo pugliese del concorso letterario "Sen.Vito Rosa" organizzato dalla Pro Loco U.N.P.L.I. di Canosa di Puglia (BT). Il grande pubblico l'ha conosciuta leggendo il romanzo "Filippo Canosa e la Principessa" pubblicato agli inizi di quest'anno da Aletti Editore nella collana "Gli emersi narrativa". Enormi consensi e apprezzamenti per la sua prolifica vena poetica e la sua scrittura snella ed efficace che esaltano il suo grande amore per Canosa di Puglia (BT) " Città d'Arte e di Cultura".
Lo scrittore Giovanni Petrella Battista (classe 1944), originario di Ceglie del Campo (BA) è molto conosciuto per la sua immane passione per la pittura e la scultura. Definito "uomo eclettico" per i suoi interessi in più ambiti: ha "imparato il mestiere" di falegname, ha costituito una squadra di calcio, ha avviato un laboratorio di panificazione, producendo pane per diabetici (anch'egli sofferente) il rinomato "Pan Petrella" che gli è valso il conferimento di un titolo Honoris Causa in Scienze dell'Alimentazione. Lo scrittore venezuelano ha all'attivo 44 libri tra prosa e poesia e numerose pubblicazioni nel settore alimentare dedicate al pane, ai cereali americani e asiatici, e ai fenomeni come la celiachia e l'intolleranza al glutine, fino a qualche decennio fa sconosciuti.
Due bandiere sventolate da quattro mani per annunciare due generi di scrittura poetica, due generazioni diverse, due mondi prima sconosciuti l'uno all'altro che si incontrano, si uniscono quasi a fondersi in una sola e indistinguibile entità: la poesia. Le rime italo-venezuelane che descrivono l'amore come esplosione di sentimenti forti, spesso contaminati dalla nostalgia per un amico lontano, per la patria distante migliaia di chilometri o semplicemente per il passato che non torna più. Un'opera poetica significativa, nata dal connubio di due esperienze umane e artistiche dei giorni nostri, contraddistinto dal doppio gusto: dolce per l'amore, amaro per la nostalgia che suscita nel lettore, in quel particolare stato d'animo, non facile da descrivere, paragonabile ad un'espressione sorridente bagnata da una lacrima che scivola lentamente, lasciando il segno in profondità come l'altro tema trattato dedicato al meridione, non importa se d'Italia (Puglia) o d'America (Venezuela).
Il Sud che in molte circostanze è considerato "solo" per le sue croniche difficoltà, è decantato per la sua enorme ricchezza di acuti verso la sensibilità e la nobile civiltà molto spesso oscurate. Un patrimonio di inestimabile valore che i due poeti, grazie alla penetrante forza comunicatrice dei versi, hanno esaltato all'unisono in un periodo di crisi e di caduta dei valori. Attraverso il filo conduttore della poesia, veicolo insostituibile di espressione e memoria, portatrice di valori e sentimenti universali, si uniscono anime e popoli, al di là di ogni spazio, di ogni tempo e di ogni differenza in un mondo già troppo diviso. Le testimonianze poetiche di Giusy Del Vento e Giovanni Petrella Battista, penetranti come lame acuminate, per perforare muri e barriere con la sola forza delle rime che accorciano le distanze tra due nazioni unite dal gemellaggio artistico in nome della poesia.
Bartolo Carbone
La raccolta di poesie dal titolo "Al canto de la musa despierta il poeta" (Al canto della Musa svegliasi il poeta) è l'ultimo lavoro in rime firmato da Giusy Del Vento insieme a Giovanni Petrella Battista. La canosina Giusy Del Vento, appassionata di letteratura, storia ed archeologia, è anche autrice di poesie in dialetto: vincitrice nel 2008 al concorso nazionale "Memorial Vincenzo Carbone" con la poesia "Camenète", successo bissato nel 2010 con le poesie "Penzire Lundène" e "La Zambène" nella sezione comica-satirica. Nel 2011 la poesia "Camenète", si è classificata al primo posto, nella sezione dialettale del concorso internazionale letterario d'arte e cultura "Giuseppe Gioacchino Belli" di Roma giunto alla sua XXIIIa edizione. La sua giovane e pulsante produzione poetica annovera alcuni componimenti nella silloge Olimpo Lirico a cura di Tina Piccolo per Carello Editore e nella raccolta di poesie in italiano e vernacolo pugliese del concorso letterario "Sen.Vito Rosa" organizzato dalla Pro Loco U.N.P.L.I. di Canosa di Puglia (BT). Il grande pubblico l'ha conosciuta leggendo il romanzo "Filippo Canosa e la Principessa" pubblicato agli inizi di quest'anno da Aletti Editore nella collana "Gli emersi narrativa". Enormi consensi e apprezzamenti per la sua prolifica vena poetica e la sua scrittura snella ed efficace che esaltano il suo grande amore per Canosa di Puglia (BT) " Città d'Arte e di Cultura".
Lo scrittore Giovanni Petrella Battista (classe 1944), originario di Ceglie del Campo (BA) è molto conosciuto per la sua immane passione per la pittura e la scultura. Definito "uomo eclettico" per i suoi interessi in più ambiti: ha "imparato il mestiere" di falegname, ha costituito una squadra di calcio, ha avviato un laboratorio di panificazione, producendo pane per diabetici (anch'egli sofferente) il rinomato "Pan Petrella" che gli è valso il conferimento di un titolo Honoris Causa in Scienze dell'Alimentazione. Lo scrittore venezuelano ha all'attivo 44 libri tra prosa e poesia e numerose pubblicazioni nel settore alimentare dedicate al pane, ai cereali americani e asiatici, e ai fenomeni come la celiachia e l'intolleranza al glutine, fino a qualche decennio fa sconosciuti.
Due bandiere sventolate da quattro mani per annunciare due generi di scrittura poetica, due generazioni diverse, due mondi prima sconosciuti l'uno all'altro che si incontrano, si uniscono quasi a fondersi in una sola e indistinguibile entità: la poesia. Le rime italo-venezuelane che descrivono l'amore come esplosione di sentimenti forti, spesso contaminati dalla nostalgia per un amico lontano, per la patria distante migliaia di chilometri o semplicemente per il passato che non torna più. Un'opera poetica significativa, nata dal connubio di due esperienze umane e artistiche dei giorni nostri, contraddistinto dal doppio gusto: dolce per l'amore, amaro per la nostalgia che suscita nel lettore, in quel particolare stato d'animo, non facile da descrivere, paragonabile ad un'espressione sorridente bagnata da una lacrima che scivola lentamente, lasciando il segno in profondità come l'altro tema trattato dedicato al meridione, non importa se d'Italia (Puglia) o d'America (Venezuela).
Il Sud che in molte circostanze è considerato "solo" per le sue croniche difficoltà, è decantato per la sua enorme ricchezza di acuti verso la sensibilità e la nobile civiltà molto spesso oscurate. Un patrimonio di inestimabile valore che i due poeti, grazie alla penetrante forza comunicatrice dei versi, hanno esaltato all'unisono in un periodo di crisi e di caduta dei valori. Attraverso il filo conduttore della poesia, veicolo insostituibile di espressione e memoria, portatrice di valori e sentimenti universali, si uniscono anime e popoli, al di là di ogni spazio, di ogni tempo e di ogni differenza in un mondo già troppo diviso. Le testimonianze poetiche di Giusy Del Vento e Giovanni Petrella Battista, penetranti come lame acuminate, per perforare muri e barriere con la sola forza delle rime che accorciano le distanze tra due nazioni unite dal gemellaggio artistico in nome della poesia.
Bartolo Carbone