''L'ospedale non si tocca''
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Resoconto del Consiglio comunale straordinario e monotematico sulla chiusura dell'ospedale

Speranze a chi si aspetta un dietro front della Regione. alutazione della situazione dell'Ospedale di Canosa

Resoconto del Consiglio comunale straordinario e monotematico, nel corso del quale si è discusso della "valutazione della situazione dell'ospedale di Canosa in relazione al Piano di riordino"

Il Consiglio comunale, nel corso della seduta straordinaria che si è svolta ieri sera, 27 giugno, presso l'Ospedale di Canosa, all'unanimità dei presenti, ha approvato la delibera all'ordine del giorno che prevede di:

a. "delegare il Sindaco, Ernesto La Salvia, responsabile e garante della salute pubblica della collettività cittadina, ad assumere tutte le iniziative possibili per indurre la Direzione Aziendale della Asl BAT a porre in essere tutte le modifiche necessarie alla ipotesi del Piano di Riordino presentato, con il fine di garantire i Livelli essenziali di assistenza (Lea) per la comunità canosina

b. delegare il primo cittadino perché si istituisca un "Comitato Unico Cittadino" a salvaguardia dell'Ospedale di Canosa.

c. delegare il Sindaco a farsi promotore, presso la Direzione Aziendale della Asl BAT, di tutte le iniziative progettuali atte a garantire per l'Ospedale di Canosa un numero di posti letto congruo rispetto alle modalità di Riordino Ospedaliero redatte dal governo nazionale, attese per gli inizi del 2013, che prevedono la chiusura dei Presidi Ospedalieri con meno di 120 posti letto. In tal senso, in accordo con il citato comitato, si delega il Sindaco perché prenda tutte le iniziative per il raggiungimento degli obiettivi di cui sopra".

Il Consiglio comunale è stato convocato d'urgenza dal Presidente del Consiglio, Pasquale Di Fazio, per discutere della "Valutazione della situazione dell'Ospedale di Canosa, in relazione al Piano di riordino", dopo aver preso atto della seconda fase del "Piano di riordino Ospedaliero" e dell'impatto che lo stesso produce sullo stato di salute pubblica della comunità canosina e dopo aver acquisito la comunicazione dei medici anestesisti operanti nel locale ospedale, indirizzata per conoscenza al Sindaco, nella quale gli stessi avrebbero offerto la propria disponibilità alla copertura dei turni senza oneri aggiuntivi. Disponibilità che però non ha scalfito la direzione generale della Asl Bat e ha disatteso le attese del sindaco Ernesto La Salvia e dell'Amministrazione comunale che "confidavano" nella possibile riapertura dei reparti di chirurgia e ortopedia. "In nome della quadratura dei conti- ha detto il primo cittadino -, purtroppo, si ha l'amara sensazione che i malati possano per qualcuno diventare dei veri e propri "pacchi" che non si sa dove mandare. Siamo offesi da atteggiamenti che rasentano il cinismo e che vedono assenti gli interlocutori istituzionali.

Non riusciamo a capire come sia possibile che chirurghi, ortopedici ed anestesisti, pur dichiarando disponibilità a fare, non possano trattare il paziente affetto da patologia acuta in loco, costringendoli a lunghi trasferimenti per la mancanza di posti negli ospedali di Comuni limitrofi; e se non è una questione di costi aggiuntivi, qual è la vera ragione, se non il meccanicistico raggiungimento degli obbiettivi regionali? Ovvero, il bilancio a qualunque costo, anche a condizione di ferire il territorio. La nostra proposta è questa: in attesa della costruzione di un ospedale più grande nella Bat, che venga potenziato invece l'ospedale di Canosa. Portiamo qui il Bonomo, affinché anche gli andriesi possano venire a curarsi in spazi attrezzati e congrui al numero di accessi e di posti letto. La capienza, infatti, del locale nosocomio, potrebbe raggiungere facilmente i 250 posti letto e avrebbe comunque abbondanti spazi già urbanizzati nei quali realizzare piccoli interventi edilizi, dai costi contenuti, nel rispetto della spesa pubblica e del risparmio".

Al Consiglio comunale, che si è svolto nella gremitissima sala riunione dell'ospedale, è intervenuto anche il consigliere regionale, Franco Pastore, che ha dato poche speranze a chi si aspetta un dietro front della Regione.



ufficio stampa
Francesca Lombardi
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