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Rete Oncologica Pugliese: stato dell’arte, prospettive e sfide

Innovazione rispetto alle modalità organizzative e gestionali del passato

Stato dell'arte, innovazione e prospettive organizzative e gestionali anche alla luce della ripresa della pandemia da Covid 19: sono stati questi i temi centrali del webinar che si si è tenuto il 21 ottobre scorso su "Rop (Rete Oncologica Pugliese): stato dell'arte, prospettive e sfide" organizzato da Sanitanova con il contributo non condizionato di Daiichi-Sankyo e AstraZeneca. Ad aprire i lavori è stato il professor Pier Luigi Lopalco, per la prima volta nella sua nuova veste di Assessore alla Sanità della Regione Puglia: "Sono felice di aprire per la prima volta da Assessore un incontro dedicato alla Rete Oncologica che ho avuto già modo di apprezzare per la sua organizzazione – ha detto Lopalco ho un personale interesse a che la rete cresca e sia sempre più efficiente. Il miglioramento delle cure non è solo un interesse delle organizzazioni ma è innanzitutto un interesse del cittadino". Gli ha fatto eco il dottor Vito Montanaro, Direttore del Dipartimento Salute: "avere un tavolo tecnico sempre attivo sul tema ci aiuta ad avere contezza di quanto accade e a governare i processi in maniera sempre più mirata".

La Rete Oncologica Pugliese è nata due anni fa, è costituita da un organismo di gestione a livello centrale e da cinque Distretti territoriali. Nel corso degli ultimi mesi sono stati fatti passi importanti nella organizzazione della stessa, a partire da atti deliberati dalla Giunta regionale a luglio scorso relativi alla definizione delle reti di patologia (polmone, prostata, seno, colon-retto e utero), al regolamento di organizzazione dei CoRo (Centri di orientamento oncologico) e ai Pdta, i percorsi diagnostico-terapeutici, per i tumori del polmone, prostata, seno, colon-retto e utero.

"La Rete è un sistema di integrazione – ha detto Antonio Delvino, responsabile scientifico dell'evento – e rappresenta una innovazione rispetto alle modalità organizzative e gestionali del passato. Le ricerche hanno mostrato che gli indici di sopravvivenza sono più alti in contesti in cui esiste la rete oncologica e questo è comprensibile se pensiamo alla qualità delle prestazioni che una rete così vasta può garantire. Certo il lavoro da fare è ancora molto, rispetto all'aumento necessario dei posti letto dedicati e del personale, della ricerca scientifica che deve essere sempre più mirata alla medicina di precisione e rispetto alla prevenzione. Su questo tema purtroppo a causa della pandemia da Covid 19 abbiamo registrato un rallentamento che va assolutamente recuperato".

All'evento ha partecipato anche il dottor Mauro Vitali, Direttore della Business Unità Oncologia Daiichi Sankyo che ha fortemente sottolineato l'importanza della collaborazione mirata alla innovazione e alla massima attenzione nei confronti del paziente: "il paziente deve essere al centro dei nostri obiettivi e l'approccio non può che essere olistico. Questo per noi significa sedersi dalla stessa parte delle istituzioni e trovare insieme il percorso più rapido per rendere l'innovazione accessibile a tutti i pazienti che sono in attesa di trattamenti in grado di cambiare in modo significativo la storia naturale della malattia. Significa costruire insieme dei percorsi virtuosi che abbraccino non solo i campi della diagnostica, del trattamento e follow-up ma che partano dalla prevenzione e dalla diagnosi precoce. Vogliamo collaborare con le istituzioni per intercettare e ridurre l'impatto del costi sociali legati alla patologia incidendo non solo nel proporre trattamenti efficaci ma anche soluzioni innovative e digitali, di supporto al paziente nel difficile percorso che sta affrontando ed aiutando il SSN nel ridurre il costo economico e sociale della gestione dell'intera patologia".

Nel corso dell'evento il dottor Giovanni Gorgoni, Direttore AReSS Puglia, ha illustrato lo stato di avanzamento della Rete Oncologica regionale ponendo particolare attenzione agli atti deliberativi della giunta regionale di luglio: "La rete non si è mai fermata – ha sottolineato – i lavori delle costruzione delle sottoreti di patologia continuano, non si sono fermati i Centri di Orientamento Oncologico e non si è fermata la ricerca. Abbiamo attivato sistemi sempre più sofisticati di sanità digitale e importati passi in avanti sono stati fatti in tema di accreditamento perché oggi la Regione Puglia può contare su un gruppo certificato di professionisti in grado di verificare il possesso dei requisiti per l'accreditamento".

Durante l'evento hanno preso la parola anche i direttori dei Dionc territoriali, attualmente impegnati sul fronte dell'assistenza ma anche sulla ricerca e l'analisi dei dati regionali per avere un quadro sempre più dettagliato del rapporto tra Covid e patologia tumorale, e ampio spazio è stato dato alle associazioni di volontariato oncologico attraverso la Favo: "il paziente deve essere sempre più incluso nella organizzazione dei servizi – ha detto il referente Francesco Diomedeper poter dare un punto di vista reale anche nella fase di costruzione e realizzazione dei percorsi diagnostico terapeutici".
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