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Rigenerare la Comunità per ricostruire la nostra Città

L’occupazione , dovrà essere alla base delle future iniziative. Scelte di rinnovamento morale e civile

In occasione delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 maggio prossimo, la politica e il suo concatenarsi con la vita della nostra città, ci pone davanti a scelte di rinnovamento morale e civile divenute oramai improrogabili. E' oramai una certezza , la politica da sola non basta più a governare il paese e la nostra città, la nostra gente non vede più nei politici i soggetti adatti ad attuare quel rinnovamento della società che viene richiesto. Il centralismo dei partiti da una parte, drogati da eccesso di "leaderismi" , ed i "neomovimenti" dall'altra , stanno corrodendo i rapporti tra le diverse facce della nostra comunità nazionale e locale. Si sta mano a mano neutralizzando la socialità tra le persone e si sta distruggendo quella laica razionalità che è presupposto della fraternità universale. La democrazia della rabbia e del "neomovimentismo" che copre in più casi forme di radicalismo isterico non ci piace.

Ma ricordo che ai futuri amministratori della nostra città, è richiesto un cambiamento nella direzione del rinnovamento delle istituzioni oltre ad un cambiamento del modo di intendere la politica locale. Un cambiamento che non dovrà e non potrà prescindere dalla sana "concertazione" con tutte le anime della nostra società. Imprenditori, professionisti, agricoltori, associazioni politiche ed associazioni di volontariato, sindacati, dovrebbero insieme creare un "forum permanente" che proponga e controlli iniziative e regole , valide ed attuabili incentrate allo sviluppo della città, non delegando "tutto alla politica" ma affrontando insieme ad essa e direttamente le problematiche e controllandone la corretta applicazione.

L'occupazione , dovrà essere alla base delle future iniziative, non ci può essere sviluppo reale senza la equa distribuzione nella società della ricchezza che in essa stessa si produce. "I costi umani sono sempre anche costi economici e le disfunzioni economiche comportano sempre anche costi umani" (C.V.). Cari politici, nei vostri programmi vorremmo intravedere quel germe di "sussidiarità diffusa" che rende sereni e stabili i rapporti tra le diverse componenti della società in ogni epoca. La situazione delle politiche giovanili della nostra città sono risultate da decenni inesistenti e prive di ogni programmazione e non ha mai dato alcuna certezza alle speranze dei nostri giovani. Oggi come quarant'anni fa , e chi vi scrive ne è un esempio avendo subito in passato tale destino, i nostri giovani non hanno futuro a Canosa e vedono svanire ,giorno per giorno, la speranza di vivere nella terra dei padri ed essere utili al progresso della città . Il potere pubblico in generale deve attuare una politica "per tutti" abbandonando velleità di casta che si evidenziano spesso attraverso una gestione "esclusiva" degli interessi che sono e devono invece rimanere pubblici e tendenti al bene comune.

Altro punto dolente della nostra città è il suo rapporto con l'ambiente. La nostra città ha il più basso tasso di verde pro-capite forse dell'intera nazione. Da decenni si sono fatti piani regolatori e si è edificato in modo strano , non vi è un luogo di socializzazione che può considerasi tale, non vi è un'area verde e polmone della città e, giorno dopo giorno, ci dispiace constatare che anche le associazioni ambientaliste si sono prostrate davanti al potere politico. L'urbanizzazione della città subisce una pianificazione non sempre razionale e tendente a favorire lo sviluppo. I progetti di insediamento diventano il fine e non il mezzo per realizzare progresso, come se si potesse fare sviluppo semplicemente destinando una parte del territorio ad area aritigianale o industriale. "Negli interventi per lo sviluppo va fatto salvo il principio della centralità della persona umana, per la quale è il soggetto che deve assumersi primariamente il dovere dello sviluppo" . Si deve partire "dall'uomo e non dalle cose" e ci dispiace constatare che questo non è stata , in ogni epoca, quasi mai l'idea dei nostri amministratori . L'Enciclica del Santo Padre "Caritas in Veritate", fondamento della vita cristiana dei nostri tempi ci insegna che "Impegnarsi per il bene comune è prendersi cura, da una parte, e avvalersi, dall'altra, di quel complesso di istituzioni che strutturano giuridicamente, civilmente, politicamente, culturalmente il vivere sociale, che in tal modo prende forma di pólis, di città".

Tutto questo dovrebbe guidare coloro che si occupano di politica, ma constatiamo invece che partiti , movimenti e coalizioni appoggiano i candidati senza averne ancora da lui ascoltato nè condiviso intenzioni o programmi! Il più delle volte il candidato sindaco è imposto dai gruppi di potere esistenti all'interno dei partiti o dei movimenti senza alcun sano dibattito e senza preventiva condivisione alcuna di obiettivi.

Il fenomeno del proliferare delle liste civiche poi è un fenomeno aberrante della nostra politica. Questo "ognuno per se" non fa altro che frammentare e indebolire la forza delle idee e rafforzare invece quella di chi vuole "confusione", di cui si cibano ,invece, i gruppi di potere occulti e gli "azionisti economici" di questo o quel movimento o partito! Le liste non rappresentano come invece dovrebbero delle proposte politiche, ma poggiano esclusivamente sui personalismi i quali determineranno rapporti di forze che sosterranno successivamente questa o quella coalizione in cambio di altro non ben definito.

Il mio auspicio ,insieme a quello della associazione che rappresento è che si possa raggiungere un comune sentire e che tutti si possa lavorare insieme per il progresso della nostra città, per la sana ricostituzione della società non più incentrata sui rapporti di "sudditanza verso la politica" ma attraverso rapporti di condivisione di tutte le risorse con l'obiettivo di una crescita equa per la realizzazione di una società che abbia come priorità il "bene comune."


Presidente ACLI - Circolo di Canosa di Puglia
Consigliere Regionale ACLI Puglia
Mariano Caputo
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