Amministrazioni ed Enti
Riordino sanità: discussione emendamenti
CoR: "Non partecipiamo alla fiera degli emendamenti”
Puglia - lunedì 19 settembre 2016
17.14
il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano è intervenuto questa mattina in terza commissione consiliare, in occasione della discussione sugli emendamenti presentati dai consiglieri regionali al Piano di riordino ospedaliero. "Il piano di riordino tecnicamente non è come un piano regolatore, - ha esordito Emiliano - cioè qualcosa che si definisce e poi rimane immobile, ma è un modo attraverso il quale, come ogni pianificazione strategica, si dà un indirizzo che può essere modificato, ferme restando le linee guida indicate dal DM 70 (gli indirizzi non sono discutibili perché sono norme di legge approvate che noi dobbiamo applicare). Secondo me però, all'interno del DM 70, residua una sufficiente elasticità che consente alla discussione di oggi di essere utile". Il Piano ha avuto già parere favorevole. Ora va riadattato con quelle integrazioni, consiliari e ministeriali, che non ne sconvolgano lo schema di rete regionale. "La discussione di oggi per noi è molto utile – ha continuato Emiliano - perché non presupponiamo affatto di aver fatto il migliore Piano possibile, ciascuno di voi sarà in grado di dare un contributo a patto però che la discussione sia aderente e coerente al DM 70, un decreto che, ne sono convinto, contiene norme di buon senso che io devo applicare" Emiliano dunque ha ribadito ancora una volta la volontà, sua e dell'esecutivo, di discutere tutte le modifiche presentate, anche con una "lente di ingrandimento che dimostra la mia intenzione di discutere con voi punto per punto".
Sul Piano di riordino poi, Emiliano ha voluto sottolineare come "questa sia una delibera di natura regolamentare in tutte le Regioni di Italia. I piani di cui parla lo Statuto sono un'altra cosa – ha specificato il Presidente - i regolamenti hanno una loro competenza, che peraltro implica la procedura che stiamo effettuando. Siamo qui in questa forma perché tutti hanno considerato la 161 un regolamento, altrimenti avremmo approvato una delibera e l'avremmo mandata in Consiglio come per altri disegni di legge. Il regolamento è l'atto, secondo me, di massima condivisione tra esecutivo e legislativo, pur rimanendo un atto dell'esecutivo, strutturato però dal nostro Statuto per avere il massimo livello di condivisione. La condivisione è per noi importante e non credo ci siano precedenti in Italia di così tanta condivisione e attenzione in Italia tra Giunta e Consiglio". Sulla valutazione qualitativa della sanità pugliese che qualcuno vorrebbe inserire nel Piano, Emiliano ha ricordato i dati dell'Istituto Sant'Anna sulle performance. "Non ho difficoltà a dire che abbiamo ereditato uno dei sistemi sanitari più discutibili di Italia dal punto di vista dei Lea. Vi assicuro che, quando lo scorso anno abbiamo realizzato il primo ceck sulle nostre performances con l'Istituto Sant'Anna, è stata molto dura. Quest'anno, nel rifare lo stesso ceck, la Puglia però è risultata essere la regione che ha migliorato di più in tutta Italia. Non che questo cambi la percezione dei cittadini, ma il trend ci dice che la direzione intrapresa è quella giusta". Il direttore del Dipartimento per la Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, ha ricordato che "il Piano ha avuto già parere favorevole. Ora va riadattato con quelle integrazioni, consiliari e ministeriali, che non ne sconvolgano lo schema di rete regionale". La discussione poi è proseguita con l'analisi dei singoli emendamenti e il parere che il governo deve esprimere su ciascuno. Gli emendamenti sono stati suddivisi per Asl e consigliere presentatore. La Commissione consiliare ha iniziato i lavori esaminando gli emendamenti presentati dai consiglieri per la ASL Taranto, situazione sulla quale la solidarietà e l'attenzione di tutti, oltre che naturalmente del Presidente Emiliano, è massima. A Taranto, secondo i pareri presentati dal Presidente Emiliano, c'è stato un netto aumento dei posti letto passati da 2,6 per mille e 3,2 per mille, con un sostanziale accoglimento di tutte le istanze del territorio anche alla luce dei dati epidemiologici che fanno di Taranto un caso a parte di tutta la sanità pugliese.
A margine dei lavori, il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti composto da Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola, sul piano di riordino ha dichiarato:"""Finita la Fiera delle Vanità, il presidente Emiliano ha inaugurato questa mattina, in Commissione Sanità, la Fiera degli Emendamenti sul Piano di Riordino Ospedaliero. Una Fiera alla quale il gruppo dei Conservatori e Riformisti non intende partecipare nella convinzione che, nell'interesse della Salute dei pugliesi, questo Piano non può essere semplicemente emendato, ma va completamente riscritto, dopo un confronto preliminare al quale noi siamo disposti a dare il nostro contributo. Il Piano, così come è ora, non è altro che la mera e ragionieristica applicazione del combinato disposto del DM 70/2015 con l'ultima Legge di stabilità, per altro neppure in totale difformità con quanto previsto. Ma, fermo restando i vincoli imposti dal Governo nazionale, noi siamo convinti che non può essere emendato un Piano strutturato senza che preventivamente siano state effettuate le analisi demografiche della popolazione pugliese e raccolti i dati epidemiologici dei suoi bisogni di salute.Manca una valutazione preliminare dei requisiti strutturali e tecnologici dei vari contenitori ospedalieri con il rischio di allocare sulla carta posti letto che non trovano spazi nella strutture. Manca una pur minima valutazione di sostenibilità del Piano che possa permettere di capire se si potranno rispettare i parametri del rapporto costi-ricavi e di indebitamento sostenibile previsti dalla Legge di Stabilità, per evitare i Piani di rientro per ogni ospedale. Mancano le reti dell'emergenza-urgenza, tempo-dipendenti e per patologia e nessun cenno viene fatto in relazione alla continuità ospedale-territorio, indispensabile per raggiungere l'efficienza ospedaliera. A ciò si aggiunga la disomogenea distribuzione di numero posti letto/1.000 abitanti e di posti letto per disciplina fra i diversi territori della Puglia, con grande concentrazione in alcune zone e forte rarefazione in altre.Manca la previsione per ogni ospedale di unità di valutazione del rischio clinico, nonostante sia inserita dalla Legge di Stabilità. Mancanze, imprecisioni, disattenzioni e pressapochismo che non possono essere sanati con emendamenti approvati qua e là ma che richiedono la rivisitazione totale del Piano""" La seduta della terza Commissione è stata aggiornata a domani mattina alle ore 10.00 per il prosieguo degli emendamenti relativi alle altre province.
Sul Piano di riordino poi, Emiliano ha voluto sottolineare come "questa sia una delibera di natura regolamentare in tutte le Regioni di Italia. I piani di cui parla lo Statuto sono un'altra cosa – ha specificato il Presidente - i regolamenti hanno una loro competenza, che peraltro implica la procedura che stiamo effettuando. Siamo qui in questa forma perché tutti hanno considerato la 161 un regolamento, altrimenti avremmo approvato una delibera e l'avremmo mandata in Consiglio come per altri disegni di legge. Il regolamento è l'atto, secondo me, di massima condivisione tra esecutivo e legislativo, pur rimanendo un atto dell'esecutivo, strutturato però dal nostro Statuto per avere il massimo livello di condivisione. La condivisione è per noi importante e non credo ci siano precedenti in Italia di così tanta condivisione e attenzione in Italia tra Giunta e Consiglio". Sulla valutazione qualitativa della sanità pugliese che qualcuno vorrebbe inserire nel Piano, Emiliano ha ricordato i dati dell'Istituto Sant'Anna sulle performance. "Non ho difficoltà a dire che abbiamo ereditato uno dei sistemi sanitari più discutibili di Italia dal punto di vista dei Lea. Vi assicuro che, quando lo scorso anno abbiamo realizzato il primo ceck sulle nostre performances con l'Istituto Sant'Anna, è stata molto dura. Quest'anno, nel rifare lo stesso ceck, la Puglia però è risultata essere la regione che ha migliorato di più in tutta Italia. Non che questo cambi la percezione dei cittadini, ma il trend ci dice che la direzione intrapresa è quella giusta". Il direttore del Dipartimento per la Salute della Regione Puglia, Giovanni Gorgoni, ha ricordato che "il Piano ha avuto già parere favorevole. Ora va riadattato con quelle integrazioni, consiliari e ministeriali, che non ne sconvolgano lo schema di rete regionale". La discussione poi è proseguita con l'analisi dei singoli emendamenti e il parere che il governo deve esprimere su ciascuno. Gli emendamenti sono stati suddivisi per Asl e consigliere presentatore. La Commissione consiliare ha iniziato i lavori esaminando gli emendamenti presentati dai consiglieri per la ASL Taranto, situazione sulla quale la solidarietà e l'attenzione di tutti, oltre che naturalmente del Presidente Emiliano, è massima. A Taranto, secondo i pareri presentati dal Presidente Emiliano, c'è stato un netto aumento dei posti letto passati da 2,6 per mille e 3,2 per mille, con un sostanziale accoglimento di tutte le istanze del territorio anche alla luce dei dati epidemiologici che fanno di Taranto un caso a parte di tutta la sanità pugliese.
A margine dei lavori, il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti composto da Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola, sul piano di riordino ha dichiarato:"""Finita la Fiera delle Vanità, il presidente Emiliano ha inaugurato questa mattina, in Commissione Sanità, la Fiera degli Emendamenti sul Piano di Riordino Ospedaliero. Una Fiera alla quale il gruppo dei Conservatori e Riformisti non intende partecipare nella convinzione che, nell'interesse della Salute dei pugliesi, questo Piano non può essere semplicemente emendato, ma va completamente riscritto, dopo un confronto preliminare al quale noi siamo disposti a dare il nostro contributo. Il Piano, così come è ora, non è altro che la mera e ragionieristica applicazione del combinato disposto del DM 70/2015 con l'ultima Legge di stabilità, per altro neppure in totale difformità con quanto previsto. Ma, fermo restando i vincoli imposti dal Governo nazionale, noi siamo convinti che non può essere emendato un Piano strutturato senza che preventivamente siano state effettuate le analisi demografiche della popolazione pugliese e raccolti i dati epidemiologici dei suoi bisogni di salute.Manca una valutazione preliminare dei requisiti strutturali e tecnologici dei vari contenitori ospedalieri con il rischio di allocare sulla carta posti letto che non trovano spazi nella strutture. Manca una pur minima valutazione di sostenibilità del Piano che possa permettere di capire se si potranno rispettare i parametri del rapporto costi-ricavi e di indebitamento sostenibile previsti dalla Legge di Stabilità, per evitare i Piani di rientro per ogni ospedale. Mancano le reti dell'emergenza-urgenza, tempo-dipendenti e per patologia e nessun cenno viene fatto in relazione alla continuità ospedale-territorio, indispensabile per raggiungere l'efficienza ospedaliera. A ciò si aggiunga la disomogenea distribuzione di numero posti letto/1.000 abitanti e di posti letto per disciplina fra i diversi territori della Puglia, con grande concentrazione in alcune zone e forte rarefazione in altre.Manca la previsione per ogni ospedale di unità di valutazione del rischio clinico, nonostante sia inserita dalla Legge di Stabilità. Mancanze, imprecisioni, disattenzioni e pressapochismo che non possono essere sanati con emendamenti approvati qua e là ma che richiedono la rivisitazione totale del Piano""" La seduta della terza Commissione è stata aggiornata a domani mattina alle ore 10.00 per il prosieguo degli emendamenti relativi alle altre province.