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Territorio
Ripristino degli ecosistemi e ‘Nature restoration law’ dell’UE
Emiliano e Triggiani: “Pronti per questa sfida vitale per il futuro della nostra Regione”
Puglia - venerdì 14 marzo 2025
22.07
La Puglia è pronta a cogliere la sfida ambiziosa del ripristino degli ecosistemi e della transizione verso un'economia più responsabile e resiliente. Una regione che già da anni sta investendo per raggiungere gli obiettivi contenuti in uno dei più importanti recenti interventi normativi dell'Unione europea dedicato al ripristino e conservazione della biodiversità. Si tratta del Nature restoration law, il Regolamento europeo 2024/1991, entrato in vigore nell'agosto del 2024 e strumento pilastro nell'attuazione della Strategia dell'Unione Europea sulla biodiversità per il 2030, e con il quale gli Stati membri sono chiamati a ripristinare il 20% sia delle aree terrestri sia di quelle marine entro il 2030, oltre a tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050. Se n'è parlato oggi a Bari, a Villa Romanazzi, nell'ambito del ciclo di eventi dedicato alla Strategia di sviluppo sostenibile della Regione Puglia, dal titolo "Nature Restoration Law e strategie europea, nazionale e regionale per la conservazione della biodiversità", organizzato del Dipartimento regionale all'Ambiente della Regione Puglia e da Asset. In apertura dell'evento sono intervenuti, insieme all'assessora regionale all'Ambiente, Serena Triggiani, e all'eurodeputato e presidente della Commissione Ambiente UE Antonio Decaro, il presidente dell'Ispra, Stefano Laporta.
"Un incontro, quello di oggi, di assoluto rilievo – ha sottolineato a margine il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - e che rappresenta il nostro agire con un approccio condiviso e partecipato per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi che per la nostra Regione sono concreti e possibili. In questi anni abbiamo legiferato e attuato strategie e misure che hanno messo al centro la tutela della biodiversità, come principio cardine per la tenuta ambientale, paesaggistica, rurale e urbana. La Puglia, quindi, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla 'Nature Restoration Law' è in grado di contribuire fattivamente, con scelte e strumenti concreti. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo secondo un modello fondato su un approccio territoriale integrato che includa non solo il ripristino di habitat terrestri e marini ma anche degli ecosistemi, agricoli, forestali e urbani. Si apre, dunque, oggi un nuovo processo di ampia collaborazione tra istituzioni europee, nazionali e regionali finalizzato a ristabilire il corretto ed equilibrato rapporto tra l'uomo e la natura".
"La strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 è la pietra angolare della protezione della natura nell'UE ed è un elemento chiave del Green Deal europeo – ha tenuto a precisare il presidente della Commissione Ambiente UE, Antonio Decaro -. Il primo obiettivo che abbiamo davanti è il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini danneggiati nel territorio comunitario per il 20% entro il 2030. Un target ambizioso ma per cui possiamo lavorare insieme. La Commissione europea stima che il ripristino degli ambienti naturali genererebbe circa 1.860 miliardi di euro, con un costo stimato di soli 154 miliardi di euro. Questo significa che lavorare per tutelare la biodiversità degli ecosistemi vuol dire anche agire per lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Il nostro obiettivo deve essere e agire su base locale avendo chiaro l'obbiettivo globale. Quello che oggi ancora a molti sfugge è che una direttiva comunitaria, che può apparire fredda e distante, se declinata su politiche efficaci, può non solo aiutarci a ripristinare i nostri ecosistemi naturali ma può aiutarci a dialogare con gli attori principali di questo cambio di paradigma che sono i cittadini, le imprese, le associazioni, i centri di ricerca e sviluppare valore e futuro per il nostro territorio. Su questo credo la Puglia possa lavorare ancora tanto ma con la consapevolezza che i primi semi importanti sono già stati piantati".
"Una giornata ricca di interventi, contenuti, spunti e approfondimenti qualificati di più voci protagoniste di una delle strategie più ambiziose e necessarie per il futuro dei nostri territori. Siamo tra le prime Regioni in Italia, tra l'altro, ad aver programmato un appuntamento interamente dedicato alla Nature restoration law, come prima tappa di un percorso che deve essere necessariamente condiviso – ha sottolineato l'assessora all'Ambiente, Serena Triggiani -. Questo regolamento europeo è probabilmente l'atto legislativo più significativo che l'Unione europea, negli ultimi 30 anni, ha emesso in materia di ambiente e biodiversità. E il senso di questa iniziativa è cominciare insieme, enti pubblici, regione, mondo della ricerca e dell'università, forze dell'ordine preposte, ad analizzare e studiare questo strumento potentissimo che l'UE ha consegnato agli Stati membri e alle regioni. La Puglia si distingue per ecosistemi e per una ricchezza biodiversa marina, agricola, forestale che già da tempo è al centro delle nostre scelte e strategie. Ancor prima di questa lungimirante legge europea la Puglia ha iniziato ad attuare una serie di azioni concrete, dotandosi già da tempo anche di una Strategia di sviluppo sostenibile, documento condiviso e compartecipato da soggetti pubblici e privati, che ci sta guidando nella realizzazione di interventi e per indirizzare investimenti in diversi ambiti (ambiente, agricoltura, formazione sviluppo economico, innovazione, parità di genere, inclusione), avendo come unico obiettivo, appunto, la sostenibilità per una vera transizione possibile al 2030".
Per il dg Elio Sannicandro di Asset Puglia "il ciclo di eventi organizzati da Asset con l'Assessorato regionale all'Ambiente verte sullo sviluppo sostenibile dei territori, e quindi delle comunità: temi ormai prioritari su scala regionale, nazionale e comunitaria. Dopo gli incontri dedicati finora all'educazione alla sostenibilità, alle acque della Puglia come risorsa ambientale ed economica e alle innovazioni green, oggi si è parlato di conservazione della biodiversità, alla luce del fondamentale nuovo regolamento comunitario. Un confronto con qualificati esperti, all'insegna della tutela degli ecosistemi e della resilienza ai cambiamenti climatici. Come agenzia regionale abbiamo illustrato un emblematico caso studio: il progetto Silvanus Horizon 2020 Green Deal, sulle innovative modalità nelle azioni di monitoraggio, prevenzione e ripristino legate agli incendi boschivi, con epicentro il Parco Nazionale del Gargano. Un tangibile esempio di come le strategie europee possano tradursi sul territorio in interventi concreti".
"Un incontro, quello di oggi, di assoluto rilievo – ha sottolineato a margine il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano - e che rappresenta il nostro agire con un approccio condiviso e partecipato per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi che per la nostra Regione sono concreti e possibili. In questi anni abbiamo legiferato e attuato strategie e misure che hanno messo al centro la tutela della biodiversità, come principio cardine per la tenuta ambientale, paesaggistica, rurale e urbana. La Puglia, quindi, per il raggiungimento degli obiettivi previsti dalla 'Nature Restoration Law' è in grado di contribuire fattivamente, con scelte e strumenti concreti. Lo abbiamo fatto e continueremo a farlo secondo un modello fondato su un approccio territoriale integrato che includa non solo il ripristino di habitat terrestri e marini ma anche degli ecosistemi, agricoli, forestali e urbani. Si apre, dunque, oggi un nuovo processo di ampia collaborazione tra istituzioni europee, nazionali e regionali finalizzato a ristabilire il corretto ed equilibrato rapporto tra l'uomo e la natura".
"La strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 è la pietra angolare della protezione della natura nell'UE ed è un elemento chiave del Green Deal europeo – ha tenuto a precisare il presidente della Commissione Ambiente UE, Antonio Decaro -. Il primo obiettivo che abbiamo davanti è il ripristino degli ecosistemi terrestri e marini danneggiati nel territorio comunitario per il 20% entro il 2030. Un target ambizioso ma per cui possiamo lavorare insieme. La Commissione europea stima che il ripristino degli ambienti naturali genererebbe circa 1.860 miliardi di euro, con un costo stimato di soli 154 miliardi di euro. Questo significa che lavorare per tutelare la biodiversità degli ecosistemi vuol dire anche agire per lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Il nostro obiettivo deve essere e agire su base locale avendo chiaro l'obbiettivo globale. Quello che oggi ancora a molti sfugge è che una direttiva comunitaria, che può apparire fredda e distante, se declinata su politiche efficaci, può non solo aiutarci a ripristinare i nostri ecosistemi naturali ma può aiutarci a dialogare con gli attori principali di questo cambio di paradigma che sono i cittadini, le imprese, le associazioni, i centri di ricerca e sviluppare valore e futuro per il nostro territorio. Su questo credo la Puglia possa lavorare ancora tanto ma con la consapevolezza che i primi semi importanti sono già stati piantati".
"Una giornata ricca di interventi, contenuti, spunti e approfondimenti qualificati di più voci protagoniste di una delle strategie più ambiziose e necessarie per il futuro dei nostri territori. Siamo tra le prime Regioni in Italia, tra l'altro, ad aver programmato un appuntamento interamente dedicato alla Nature restoration law, come prima tappa di un percorso che deve essere necessariamente condiviso – ha sottolineato l'assessora all'Ambiente, Serena Triggiani -. Questo regolamento europeo è probabilmente l'atto legislativo più significativo che l'Unione europea, negli ultimi 30 anni, ha emesso in materia di ambiente e biodiversità. E il senso di questa iniziativa è cominciare insieme, enti pubblici, regione, mondo della ricerca e dell'università, forze dell'ordine preposte, ad analizzare e studiare questo strumento potentissimo che l'UE ha consegnato agli Stati membri e alle regioni. La Puglia si distingue per ecosistemi e per una ricchezza biodiversa marina, agricola, forestale che già da tempo è al centro delle nostre scelte e strategie. Ancor prima di questa lungimirante legge europea la Puglia ha iniziato ad attuare una serie di azioni concrete, dotandosi già da tempo anche di una Strategia di sviluppo sostenibile, documento condiviso e compartecipato da soggetti pubblici e privati, che ci sta guidando nella realizzazione di interventi e per indirizzare investimenti in diversi ambiti (ambiente, agricoltura, formazione sviluppo economico, innovazione, parità di genere, inclusione), avendo come unico obiettivo, appunto, la sostenibilità per una vera transizione possibile al 2030".
Per il dg Elio Sannicandro di Asset Puglia "il ciclo di eventi organizzati da Asset con l'Assessorato regionale all'Ambiente verte sullo sviluppo sostenibile dei territori, e quindi delle comunità: temi ormai prioritari su scala regionale, nazionale e comunitaria. Dopo gli incontri dedicati finora all'educazione alla sostenibilità, alle acque della Puglia come risorsa ambientale ed economica e alle innovazioni green, oggi si è parlato di conservazione della biodiversità, alla luce del fondamentale nuovo regolamento comunitario. Un confronto con qualificati esperti, all'insegna della tutela degli ecosistemi e della resilienza ai cambiamenti climatici. Come agenzia regionale abbiamo illustrato un emblematico caso studio: il progetto Silvanus Horizon 2020 Green Deal, sulle innovative modalità nelle azioni di monitoraggio, prevenzione e ripristino legate agli incendi boschivi, con epicentro il Parco Nazionale del Gargano. Un tangibile esempio di come le strategie europee possano tradursi sul territorio in interventi concreti".