Amministrazioni ed Enti
Risorse per pulizia canali demaniali
Per scongiurare il ripetersi di allagamenti e smottamenti
Puglia - mercoledì 29 agosto 2018
22.11
Bene lo stanziamento di tre milioni di euro dall'assessorato ai Lavori Pubblici della Regione Puglia per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali demaniali, con il ripristino di cigli spondali, argini, la rimozione dei solidi e dei detriti presenti negli alvei e con la loro sistemazione. E' il commento del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che parla di un 'bilancio shock nelle campagne a seguito di alluvioni e nubifragi che hanno caratterizzato l'estate 2018, perché spesso proprio la mancata pulizia e messa a regime di canali e reti di scolo hanno reso critica la situazione. Ormai il danno è fatto, ma l'impegno deve essere concreto e sinergico da parte di tutti per fare in modo che non si ripetano le 'inondazioni' che si sono susseguite nei giorni scorsi". Si contano ancora i danni sul Gargano, a Taranto, nel Salento e in provincia di Bari a Minervino e Spinazzola, aggiunge Coldiretti Puglia, dove in pochi minuti gli uliveti sono stati sommersi dalle violente piogge, così come gli agrumeti, e interi campi di ortaggi e pomodori da industria sono stati spazzati via dall'acqua.
"A San Nicandro Garganico il fiume in piena creato dalle acque che non riuscivano a defluire – aggiunge Angelo Corsetti Direttore di Coldiretti Puglia – ha trascinato per oltre 1 chilometro le zucche che si sono staccate dalle piante e sono rotolate via formando un accumulo ormai invendibile in un campo limitrofo. Il fenomeno dei frequenti allagamenti che distruggono le coltivazioni è causato dalle reti di scolo ostruite che non drenano l'acqua. Per massimizzare gli interventi, amministrazioni comunali e consorzi di bonifica potrebbero avvalersi degli agricoltori che, grazie alla Legge di Orientamento in agricoltura la n. 228/2001, possono prestare servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata". Pulizia di fossi e canali, gestione di dighe e impianti irrigui è un'attività che va svolta sui territori e l'opera di bonifica e irrigazione svolta da quello che oggi è il Consorzio del Centro – Sud è evidentemente indispensabile, secondo Coldiretti Puglia, per scongiurare il ripetersi di allagamenti e smottamenti e dai due Consorzi di Bonifica della Capitanata. E al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica, deve dare corso – conclude Coldiretti Puglia – ad investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, in interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di canali e reti di scolo, degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.
"A San Nicandro Garganico il fiume in piena creato dalle acque che non riuscivano a defluire – aggiunge Angelo Corsetti Direttore di Coldiretti Puglia – ha trascinato per oltre 1 chilometro le zucche che si sono staccate dalle piante e sono rotolate via formando un accumulo ormai invendibile in un campo limitrofo. Il fenomeno dei frequenti allagamenti che distruggono le coltivazioni è causato dalle reti di scolo ostruite che non drenano l'acqua. Per massimizzare gli interventi, amministrazioni comunali e consorzi di bonifica potrebbero avvalersi degli agricoltori che, grazie alla Legge di Orientamento in agricoltura la n. 228/2001, possono prestare servizi mediante l'utilizzazione prevalente di attrezzature o risorse dell'azienda normalmente impiegate nell'attività agricola esercitata". Pulizia di fossi e canali, gestione di dighe e impianti irrigui è un'attività che va svolta sui territori e l'opera di bonifica e irrigazione svolta da quello che oggi è il Consorzio del Centro – Sud è evidentemente indispensabile, secondo Coldiretti Puglia, per scongiurare il ripetersi di allagamenti e smottamenti e dai due Consorzi di Bonifica della Capitanata. E al fine di non gravare di oneri impropri i consorziati già colpiti sia patrimonialmente che nella formazione del reddito, in considerazione dei ripetuti danni subiti a causa della mancata manutenzione delle strutture di bonifica, deve dare corso – conclude Coldiretti Puglia – ad investimenti in infrastrutture irrigue e, soprattutto, in interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria di canali e reti di scolo, degli impianti irrigui collettivi, pozzi compresi e delle reti di distribuzione di acqua potabile nelle aree rurali.