Eventi e cultura
Sabino Matera con Sophia Loren nel film “La vita davanti a sé”
Il lungometraggio girato tra Bari e Trani
Puglia - mercoledì 18 novembre 2020
21.49
Anche il nome di Sabino Matera si aggiunge ai celebri nomi di personaggi televisivi di origine andriese che stanno portando in alto l'immagine della città federiciana nel mondo. Il 13 novembre scorso, per la prima volta, è stato trasmesso sulla piattaforma Netflix il film "La vita davanti a sé" del regista Edoardo Ponti nonché figlio dell'attrice premio Oscar Sophia Loren, protagonista del lungometraggio girato tra Bari e Trani. Tra gli attori è stato scelto il volto dell'art director andriese Sabino Matera che ha interpretato il ruolo del maresciallo dei carabinieri, intento ad intervenire con altri carabinieri nella casa di Madame Rosa (ruolo interpretato da Sophia Loren) un'ebrea sopravvissuta all'Olocausto, ex prostituta, che per sopravvivere ospita nel suo piccolo appartamento a Bari bambini in difficoltà. Riluttante, su richiesta del dottor Coen (il grande Renato Carpentieri), suo vecchio amico, accetta di occuparsi di Momo, un ragazzino di origini senegalesi (l'esordiente Ibrahima Gueye), che vive in strada e l'aveva derubata poco prima al mercato. Dall'iniziale diffidenza, un rapporto conflittuale, nascerà un legame forte, tenero e solidale.
"Il messaggio del film", spiega Sophia Loren, "è quello della tolleranza e dell'amore. Tutti abbiamo il diritto di essere amati, che i nostri sogni si realizzino". È stato Edoardo, autore della sceneggiatore con Ugo Chiti, a riportare la madre sul set; i produttori Carlo Degli Esposti e Nicola Serra, hanno realizzato il progetto. Nel cast Iosif Diego Pirvu, Massimiliano Rossi, Abril Zamora, Babak Karim. Il film tratto dal romanzo di Romain Gary, è la storia di Madame Rosa che con il numero tatuato sul braccio, rivive il dolore della deportazione tutti i giorni. «Le cose che accadono nella vita di una persona non si dimenticano più, - spiega l'attrice, fare cinema e interpretare personaggi che mi ricordano la guerra hanno influito in maniera positiva nella mia recitazione. Ci sono cose che non si possono cancellare». Edoardo l'ha convinta a tornare a recitare. «Sono rimasta lontana tanti anni dal set, non me ne sono neanche accorta. Avevo bisogno di riposare, di silenzio, di veder crescere i miei figli. Perché io non li ho visti tanto crescere. Ho vissuto una vita in famiglia, quella di una signora che ha lavorato un po' e si è ritirata. Ma quando è arrivato Edoardo con la storia di Madame Rosa, ho cominciato a rimuginare. Per me il cinema è essenziale, e ho voluto riprendere perché la storia valeva la pena. Era importante per me e per la mia vita. Madame Rosa mi ricordava mia madre, anche lei era così. Era una donna che parlava molto e si faceva sentire, era un'artista, suonava il piano. Quando sono arrivati gli americani ha fatto le cose belle che poteva fare con la sua bellezza e il suo talento».
Se per l'86enne Sophia Loren, il ritorno al cinema da protagonista potrebbe corrispondere (secondo indiscrezioni riportate da Variety) ad una nomination agli Oscar 2021, per Sabino Matera, sostenuto da una grande passione e talento, ha rappresentato certamente una esperienza incredibile, un trampolino di lancio tra le grandi stelle del cinema italiano e internazionale. «Per me è stato un grande onore lavorare accanto a grandi professionisti in un set cinematografico di tutto rispetto - dichiara l'art director - un'esperienza emozionante che si aggiunge al mio curriculum, arricchendolo di più».
"Il messaggio del film", spiega Sophia Loren, "è quello della tolleranza e dell'amore. Tutti abbiamo il diritto di essere amati, che i nostri sogni si realizzino". È stato Edoardo, autore della sceneggiatore con Ugo Chiti, a riportare la madre sul set; i produttori Carlo Degli Esposti e Nicola Serra, hanno realizzato il progetto. Nel cast Iosif Diego Pirvu, Massimiliano Rossi, Abril Zamora, Babak Karim. Il film tratto dal romanzo di Romain Gary, è la storia di Madame Rosa che con il numero tatuato sul braccio, rivive il dolore della deportazione tutti i giorni. «Le cose che accadono nella vita di una persona non si dimenticano più, - spiega l'attrice, fare cinema e interpretare personaggi che mi ricordano la guerra hanno influito in maniera positiva nella mia recitazione. Ci sono cose che non si possono cancellare». Edoardo l'ha convinta a tornare a recitare. «Sono rimasta lontana tanti anni dal set, non me ne sono neanche accorta. Avevo bisogno di riposare, di silenzio, di veder crescere i miei figli. Perché io non li ho visti tanto crescere. Ho vissuto una vita in famiglia, quella di una signora che ha lavorato un po' e si è ritirata. Ma quando è arrivato Edoardo con la storia di Madame Rosa, ho cominciato a rimuginare. Per me il cinema è essenziale, e ho voluto riprendere perché la storia valeva la pena. Era importante per me e per la mia vita. Madame Rosa mi ricordava mia madre, anche lei era così. Era una donna che parlava molto e si faceva sentire, era un'artista, suonava il piano. Quando sono arrivati gli americani ha fatto le cose belle che poteva fare con la sua bellezza e il suo talento».
Se per l'86enne Sophia Loren, il ritorno al cinema da protagonista potrebbe corrispondere (secondo indiscrezioni riportate da Variety) ad una nomination agli Oscar 2021, per Sabino Matera, sostenuto da una grande passione e talento, ha rappresentato certamente una esperienza incredibile, un trampolino di lancio tra le grandi stelle del cinema italiano e internazionale. «Per me è stato un grande onore lavorare accanto a grandi professionisti in un set cinematografico di tutto rispetto - dichiara l'art director - un'esperienza emozionante che si aggiunge al mio curriculum, arricchendolo di più».