Conservatori e Riformisti
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Politica

Se Spina vuole dimettersi lo può fare autonomamente.

E' quanto emerge dalla conferenza stampa dei Conservatori e Riformisti

«Per statuto della Provincia BAT, non esiste la sfiducia al Presidente. Quindi i consiglieri non possono né sfiduciare ma neanche far dimettere il Presidente. Se Francesco Spina vuole dimettersi lo può fare autonomamente. Le dimissioni sono state annunciate per la seconda volta in sette mesi ma non le abbiamo chieste noi. E' lui che ci ha convocati e ci ha detto che avrebbe fatto così». E' iniziato così l'intervento di Tonia Spina, capogruppo in Provincia dei Conservatori e Riformisti, che durante una conferenza stampa nella sede andriese del partito, ha spiegato l'assenza tra i banchi del Consiglio Provinciale. «Abbiamo saputo solo giovedì delle intenzioni del Presidente Spina di dimettersi, noi ci siamo riuniti ad Andria per discutere. Appena ci ha annunciato le sue intenzioni abbiamo immediatamente rimesso le nostre deleghe con una precisazione, che sarebbe stata opportuna una valutazione politica visto il secondo annuncio di dimissioni in pochi mesi». Tonia Spina, Luigi Antonucci, Sabino Miccoli, Benedetto Silvestri e Raffaele Rutigliano, non hanno partecipato al Consiglio Provinciale anche per comprendere se «questa volta - hanno ripetuto in coro - si fosse o meno dimesso durante il Consiglio Provinciale. Le sue dimissioni prescindono dalla durata del Consiglio perchè i consiglieri rimangono in carica anche se il Presidente si dimette». E' un aspetto importante sul quale proprio lo stesso Francesco Spina ha molto dibattuto durante il consiglio provinciale. Ma l'ente di secondo livello proseguirebbe il proprio cammino semplicemente affidando l'ente al vice presidente o al consigliere più anziano. «Lui ci ha lanciato una sfida - ha sottolineato ancora Tonia Spina - ha detto che è disponibile a dimettersi ma chiamando i consiglieri a fare la stessa cosa. I consiglieri del PD hanno manifestato la loro disponibilità? Bene ma anche noi la dichiariamo se il PD è d'accordo. Credo che in questo momento - ha concluso Tonia Spina - la questione più importante sia un'altra e cioè la questione morale».

Ad esordire durante la conferenza stampa, tuttavia, è stato l'On. Benedetto Fucci che, all'epoca dell'elezione a Presidente della BAT di Francesco Spina era coordinatore provinciale di Forza Italia. Proprio tra i due fu sottoscritto un accordo che il deputato andriese ha riproposto assieme al documento controfirmato da tutte le forze politiche: «Alla luce dell'accordo politico sottoscritto a livello territoriale in ordine alle prossime consultazioni elettorali provinciali del 12 ottobre p.v. tra le forze di centrodestra, si ritiene opportuno, aldilà degli sviluppi politici correnti e futuri a livello nazionale, sottolineare, anche in vista dei prossimi ed imminenti appuntamenti elettorali, la convinta adesione personale al progetto moderato, popolare e liberale del centrodestra, alternativo alla famiglia socialista cui appartiene il Partito Democratico, in un'ottica di comunanza di identità e valori, proiettati ad una condotta di coerenza che i cittadini richiedono fortemente in un contesto spesso caratterizzato da sterili opportunismi non più tollerabili dagli stessi». Queste le parole sottoscritte da Spina e Fucci: «Fu proprio l'attuale Presidente della BAT a dichiararsi distante dalle posizioni del PD e dal progetto politico del centrosinistra - ha ricordato l'On. Fucci - Oggi noi siamo qui a discutere di Spina che prenderà la tessera del PD. Noi evidenziamo come, se la politica vuol tornare ad occupare gli interessi dei cittadini, deve assolutamente assumere l'impegno di essere coerente e coesa con quanto sottoscritto con i cittadini. Tutto ciò è stato calpestato per l'ennesima volta dal Presidente Spina». Parole che tuonano come la forte rottura di un accordo non verbale bensì scritto e certificato dalle firme degli interlocutori.

«La cosa più brutta è vedere utilizzata la Provincia, che tanto questo territorio ha voluto in questi anni, per battaglie interne al Partito Democratico, è quello che mi rammarica di più - ha ricordato Francesco Ventola -. Nessuno ha chiesto a Spina di dimettersi, le scelte personali ed il venir meno ad accordi sottoscritti sono il suo modo di essere, di ciò dovrà darne conto agli elettori. A noi interessa che il territorio continui ad essere degnamente rappresentato, con l'autorevolezza data da tutti i consiglieri comunali che hanno sostenuto la sua elezione ma soprattutto dal lavoro che i consiglieri provinciali dei Conservatori e Riformisti, hanno incessantemente svolto a titolo gratuito senza prender neanche un minimo rimborso, neanche di carburante. Quando lui ha preannunciato per l'ennesima volta le dimissioni - ha detto ancora Ventola - senza batter ciglio i nostri consiglieri hanno immediatamente riconsegnato le deleghe. Segnale che la provincia può andare avanti lo stesso senza il Presidente. Quello che mi rammarica è che per una lotta interna al PD, dalla quale al momento sembra venir fuori il nuovo leader e cioè Francesco Spina, si è utilizzato un territorio ed il grande lavoro svolto, su questo noi non ci siamo».
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