Cronaca
Sentenze pilotate : arrestati 13 soggetti
Accusati di corruzione, truffa e falso
Puglia - mercoledì 8 novembre 2017
17.03
Nella mattinata odierna, all'esito di complesse attività investigative condotte, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia, dai militari del Gruppo Tutela Spesa Pubblica/Sezione Anticorruzione del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari con l'ausilio di personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza della Procura di Foggia, è stata data esecuzione all'ordinanza emessa dal GIP presso il Tribunale dauno. applicativa di 13 misure cautelari personali, di cui 10 misure custodiali domiciliari e 3 misure interdittive (divieto di esercitare la professione di commercialista per 12 mesi). I reati contestati dalla Procura della Repubblica agli indagati, tra cui giudici tributari, funzionari delle Commissioni Tributarie Regionale e Provinciale di Foggia, commercialisti/difensori ed imprenditori/contribuenti sono quelli di corruzione in atti giudiziari, falso e truffa, in concorso (artt. 110, 319, 319 ter, 321, 476-479, 640 2° comma codice penale). La delicata e articolata indagine ha permesso di accertare che alcuni segretari di sezione delle Commissioni Tributarie Provinciale di Foggia e Regionale hanno costituito per lungo tempo il punto di rifenmento dei difensori di alcuni contribuenti del territorio dauno. Questi, per evitare che i loro clienti pagassero allo Stato le imposte dovute, preferivano versare somme di denaro o altre utilità ai funzionan amministrativi delle commissioni e ad alcuni giudici delle stesse, in cambio di decisioni favorevoli nei contenziosi tributari : ciò determinava per i contribuenti un vantaggio patrimoniale e per i difensori prestigio e guadagni nell'ambiente tributario.
Il sistema fraudolento di elaborazione delle sentenze tributarie in senso favorevole al contribuente e sfavorevole allo Stato è stato caratterizzato da una pluralità di condotte illecite: alcuni funzionari amministrativi in cambio di denaro o altre utilità pilotavano le cause sui giudici compiacenti o svogliati; alcuni giudici emettevano decisioni favorevoli al contribuente in cambio di somme di denaro ; altri, pur in mancanza di utilità personale, frodavano l'amministrazione tnbutaria delegando completamente, di fatto, la giurisdizione a funzionari che deliberavano secondo il proprio tornaconto personale (tangenti o altri vantaggi),limitandosi alla sola firma della sentenza con introito delle indennità previste per l'attività decisoria. In cambio della promessa e/o della commissione di tali illecite condotte venivano versate da parte dei difensori commercialisti o di intermediari ai pp.uu. corrotti utilità varie o somme di denaro ammontanti , queste ultime, a circa 500-1000 euro per sentenza . E' emerso in un caso come un noto commercialista foggiano avesse uno dei funzionari tributari direttamente a libro paga, in quanto mensilmente gli corrispondeva la somma di 400.00 euro. L' importo complessivo delle somme accertate come prezzo dei reati corruttivi è pari a circa 60.000,00 euro. L'illecito sistema giudiziario parallelo creato dagli indagati ha determinato /'asservimento - più o meno sistematico - della funzione giurisdizionale tributaria agli interessi del privato corruttore , la trasformazione della funzione pubblica giudiziaria in una sorta di "giustizia privata". Il lavoro svolto dagli inquirenti è stato caratterizzato da complesse attività di intercettazione telefonica, ambientale, audio-video, interrogatori, assunzioni di informazioni, nonché perquisizioni e sequestri di documenti e computer. Sono circa 70 i militari della Guardia di Finanza che hanno operato per l'esecuzione delle ordinanze nelle città di Foggia. Cerignola. Vieste, Ischitella e Bari.
Il sistema fraudolento di elaborazione delle sentenze tributarie in senso favorevole al contribuente e sfavorevole allo Stato è stato caratterizzato da una pluralità di condotte illecite: alcuni funzionari amministrativi in cambio di denaro o altre utilità pilotavano le cause sui giudici compiacenti o svogliati; alcuni giudici emettevano decisioni favorevoli al contribuente in cambio di somme di denaro ; altri, pur in mancanza di utilità personale, frodavano l'amministrazione tnbutaria delegando completamente, di fatto, la giurisdizione a funzionari che deliberavano secondo il proprio tornaconto personale (tangenti o altri vantaggi),limitandosi alla sola firma della sentenza con introito delle indennità previste per l'attività decisoria. In cambio della promessa e/o della commissione di tali illecite condotte venivano versate da parte dei difensori commercialisti o di intermediari ai pp.uu. corrotti utilità varie o somme di denaro ammontanti , queste ultime, a circa 500-1000 euro per sentenza . E' emerso in un caso come un noto commercialista foggiano avesse uno dei funzionari tributari direttamente a libro paga, in quanto mensilmente gli corrispondeva la somma di 400.00 euro. L' importo complessivo delle somme accertate come prezzo dei reati corruttivi è pari a circa 60.000,00 euro. L'illecito sistema giudiziario parallelo creato dagli indagati ha determinato /'asservimento - più o meno sistematico - della funzione giurisdizionale tributaria agli interessi del privato corruttore , la trasformazione della funzione pubblica giudiziaria in una sorta di "giustizia privata". Il lavoro svolto dagli inquirenti è stato caratterizzato da complesse attività di intercettazione telefonica, ambientale, audio-video, interrogatori, assunzioni di informazioni, nonché perquisizioni e sequestri di documenti e computer. Sono circa 70 i militari della Guardia di Finanza che hanno operato per l'esecuzione delle ordinanze nelle città di Foggia. Cerignola. Vieste, Ischitella e Bari.