Cronaca
I Carabinieri sequestrano beni per un valore di 5 milioni di euro
Sigilli a una concessionaria e una scuola guida
Canosa - martedì 10 marzo 2015
17.53
Sin dalle prime ore della giornata i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno eseguito una vasta attività operativa disposta da un decreto di sequestro di beni per un valore di 5 milioni di euro emesso dal Tribunale di Trani Sezione Misure di Prevenzione su proposta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari. Sono stati apposti i sigilli a: una concessionaria di autoveicoli e una scuola guida ubicate a Canosa di Puglia (BT), 18 immobili tra cui un villino e due appartamenti nel centro residenziale di Milano e a Cerignola (FG), terreni, 18 conti correnti presso 7 Istituti di Credito e 15 autovetture (tra cui Bmw e Audi), il tutto per un valore complessivo di 5 milioni di euro.
I beni sono tutti riconducibili ad un 58enne di Cerignola e un 50enne di Canosa di Puglia, con numerosi precedenti penali e condanne per associazione di tipo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti, presunti appartenenti ad un clan , attivo in Cerignola e nelle zone limitrofe. Il provvedimento scaturisce da una attività, avviata dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari nel marzo 2014, che ha permesso di appurare come i soggetti, a fronte di modesti redditi dichiarati, abbiano realizzato un rilevante patrimonio grazie ai guadagni conseguiti dalle presunte attività illecite, intestando i beni a familiari e prestanome. Il contrasto ai patrimoni illeciti diventa così uno dei mezzi, forse il più importante, per un decisivo contrasto all'attività delinquenziale. Privando i clan mafiosi delle risorse economiche e della facoltà d'uso dei beni oggetto di sequestro si riesce a depotenziare la loro capacità criminale più di quanto possa fare la detenzione in carcere.
I beni sono tutti riconducibili ad un 58enne di Cerignola e un 50enne di Canosa di Puglia, con numerosi precedenti penali e condanne per associazione di tipo mafioso e traffico di sostanze stupefacenti, presunti appartenenti ad un clan , attivo in Cerignola e nelle zone limitrofe. Il provvedimento scaturisce da una attività, avviata dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Bari nel marzo 2014, che ha permesso di appurare come i soggetti, a fronte di modesti redditi dichiarati, abbiano realizzato un rilevante patrimonio grazie ai guadagni conseguiti dalle presunte attività illecite, intestando i beni a familiari e prestanome. Il contrasto ai patrimoni illeciti diventa così uno dei mezzi, forse il più importante, per un decisivo contrasto all'attività delinquenziale. Privando i clan mafiosi delle risorse economiche e della facoltà d'uso dei beni oggetto di sequestro si riesce a depotenziare la loro capacità criminale più di quanto possa fare la detenzione in carcere.