Vita di città
Serena Ferrara: a Canosa di Puglia la storia si mette in mostra in boutique
Si conclude il concorso "La tradizione si fa storia in Puglia Tipica"
Canosa - domenica 29 giugno 2014
12.15
La storia si mette in mostra in boutique
A Canosa di Puglia si conclude il concorso "La tradizione si fa storia in Puglia Tipica - Il costume canosino nei secoli"
Pro Loco, Fidapa, Fondazione Archelogica Canosina, Comune di Canosa di Puglia e GAL Murgia Più premiano le migliori vetrine allestite
A comprare quegli abiti esposti in 30 boutique di Canosa di Puglia, non ci pensa nessuno, ma a guardarli e a riflettere sui significati di cui si fanno portavoci, sulla storia che raccontano, sulla perizia sartoriale di chi li ha realizzati, si fermano tutti.
Del resto, i costumi realizzati dalla scenografa e costumista prof.ssa Elena Di Ruvo ed esposti in occasione di "Puglia Tipica 2014", non sono in vendita.
Hanno partecipato, però, al concorso "La tradizione si fa storia in Puglia Tipica", a cura della Pro Loco di Ruvo di Puglia, in collaborazione con FIDAPA Canosa, Comune di Canosa di Puglia e GAL Murgia Più. Il concorso ha premiato i migliori allestimenti scenografici realizzati dagli esercizi commerciali partner dell'iniziativa, relativi agli abiti storici della tradizione canosina povera e nobiliare.
Si tratta di circa 150 costumi in grado di compiere un viaggio nel tempo a spasso per i secoli, a partire dalla tradizione dauna per finire con gli anni '20 del '900, attraversando epoche e stili attentamente studiati e minuziosamente ricostruiti dalla prof.ssa Di Ruvo e dal suo staff. La collaborazione degli esercenti del centro città ha fatto il resto, con il risultato di una mostra diffusa in grado di risaltare l'antico e il contemporaneo, le realtà commerciali di oggi e le figure professionali di ieri.
A giudicare gli allestimenti, una commissione tecnica rappresentata dal GAL Murgia Più, dal cultore di storia locale Bartolo Carbone, dalla Fondazione Archeologica Canosina, dal fotoreporter Savino Mazzarella e dalla Fidapa di Canosa di PUglia.
Unanime il giudizio dei giurati sui primi tre premi da assegnare: la migliore vetrina è risultata quella del negozio di complementi d'arredo "La Maisonette", che espone un costume femminile canosino di primo Novecento con gonna a pieghe scodata e giacchettino con maniche ad imbuto. Particolarmente apprezzato l'allestimento della vetrina, con corredo, bauli, mobilio e foto d'epoca attentamente composti. L'abito ha anche ricevuto un premio da parte della Fidapa di Canosa.
Comune e Pro Loco consegneranno invece durante la due giorni di Puglia Tipica, il 28 e 29 giugno a Canosa di Puglia, le targhe di riconoscimento al secondo e terzo classificato, rispettivamente la boutique di Sabino Sergio, che ha ospitato ben sette importanti costumi relativi all'epoca dell'eroe normanno Marco Boemondo d'Altavilla principe di Antiochia e il negozio "Knitwear".
«Il coinvolgimento delle attività commerciali nell'iniziativa culturale - spiega il direttore del GAL Murgia Più dott. Luigi Boccaccio - non soltanto aumenta l'attrattività dei singoli esercizi e della città in toto, ma risponde ad una idea di sviluppo che è quella che sta a cuore al GAL e a tutti i suoi attori: integrata, sostenibile e partecipata, con azioni che partono dal basso. E' quello che tecnicamente definiamo "Approccio LEADER" e che consiste nel rafforzamento delle comunità locali attraverso l'interscambio di competenze e contributi tra il settore pubblico, quello privato e la società civile»
Serena Ferrara
Responsabile comunicazione e informazione
GAL Murgia Più s. c. a r.. l.
A Canosa di Puglia si conclude il concorso "La tradizione si fa storia in Puglia Tipica - Il costume canosino nei secoli"
Pro Loco, Fidapa, Fondazione Archelogica Canosina, Comune di Canosa di Puglia e GAL Murgia Più premiano le migliori vetrine allestite
A comprare quegli abiti esposti in 30 boutique di Canosa di Puglia, non ci pensa nessuno, ma a guardarli e a riflettere sui significati di cui si fanno portavoci, sulla storia che raccontano, sulla perizia sartoriale di chi li ha realizzati, si fermano tutti.
Del resto, i costumi realizzati dalla scenografa e costumista prof.ssa Elena Di Ruvo ed esposti in occasione di "Puglia Tipica 2014", non sono in vendita.
Hanno partecipato, però, al concorso "La tradizione si fa storia in Puglia Tipica", a cura della Pro Loco di Ruvo di Puglia, in collaborazione con FIDAPA Canosa, Comune di Canosa di Puglia e GAL Murgia Più. Il concorso ha premiato i migliori allestimenti scenografici realizzati dagli esercizi commerciali partner dell'iniziativa, relativi agli abiti storici della tradizione canosina povera e nobiliare.
Si tratta di circa 150 costumi in grado di compiere un viaggio nel tempo a spasso per i secoli, a partire dalla tradizione dauna per finire con gli anni '20 del '900, attraversando epoche e stili attentamente studiati e minuziosamente ricostruiti dalla prof.ssa Di Ruvo e dal suo staff. La collaborazione degli esercenti del centro città ha fatto il resto, con il risultato di una mostra diffusa in grado di risaltare l'antico e il contemporaneo, le realtà commerciali di oggi e le figure professionali di ieri.
A giudicare gli allestimenti, una commissione tecnica rappresentata dal GAL Murgia Più, dal cultore di storia locale Bartolo Carbone, dalla Fondazione Archeologica Canosina, dal fotoreporter Savino Mazzarella e dalla Fidapa di Canosa di PUglia.
Unanime il giudizio dei giurati sui primi tre premi da assegnare: la migliore vetrina è risultata quella del negozio di complementi d'arredo "La Maisonette", che espone un costume femminile canosino di primo Novecento con gonna a pieghe scodata e giacchettino con maniche ad imbuto. Particolarmente apprezzato l'allestimento della vetrina, con corredo, bauli, mobilio e foto d'epoca attentamente composti. L'abito ha anche ricevuto un premio da parte della Fidapa di Canosa.
Comune e Pro Loco consegneranno invece durante la due giorni di Puglia Tipica, il 28 e 29 giugno a Canosa di Puglia, le targhe di riconoscimento al secondo e terzo classificato, rispettivamente la boutique di Sabino Sergio, che ha ospitato ben sette importanti costumi relativi all'epoca dell'eroe normanno Marco Boemondo d'Altavilla principe di Antiochia e il negozio "Knitwear".
«Il coinvolgimento delle attività commerciali nell'iniziativa culturale - spiega il direttore del GAL Murgia Più dott. Luigi Boccaccio - non soltanto aumenta l'attrattività dei singoli esercizi e della città in toto, ma risponde ad una idea di sviluppo che è quella che sta a cuore al GAL e a tutti i suoi attori: integrata, sostenibile e partecipata, con azioni che partono dal basso. E' quello che tecnicamente definiamo "Approccio LEADER" e che consiste nel rafforzamento delle comunità locali attraverso l'interscambio di competenze e contributi tra il settore pubblico, quello privato e la società civile»
Serena Ferrara
Responsabile comunicazione e informazione
GAL Murgia Più s. c. a r.. l.