Amministrazioni ed Enti
Terapia intensiva pediatrica, scatta l’allarme
“Emiliano attivi subito 4 posti letto”. L'appello di Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda
Puglia - lunedì 6 novembre 2023
13.18
In Italia i posti letto di terapia intensiva pediatrica sono pochi e mal distribuiti: si va dai 128 posti letto al Nord, a fronte di un fabbisogno di 222, ai 55 del Sud, dove ne servirebbero 168, e ai 90 del Centro, sotto solo di 2 posti letto. In Puglia ci sono appena quattro posti letto all'ospedale pediatrico Giovanni XXIII. Uno scenario a tinte fosche quello emerso dallo studio di un gruppo di esperti che ha pubblicato una lettera-denuncia sulla rivista Lancet per richiamare l'attenzione sulla "preoccupante situazione delle terapie intensive pediatriche nel nostro Paese".
"Questi dati purtroppo ci danno ragione – afferma Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda, l'associazione che da 11 anni si batte per la realizzazione del Polo pediatrico del Salento – e confermano, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, l'enorme divario esistente nell'accesso alle cure tra il Sud e il resto del Paese. E' impensabile e intollerabile che in una Regione come la nostra lunga quattrocento chilometri possa esserci un territorio come quello salentino, che comprende tre province, completamente scoperto". Di qui l'appello rivolto al presidente della Regione Puglia: "Emiliano intervenga subito per sanare queste evidenti differenze e attivi immediatamente quattro posti di terapia intensiva pediatrica, così come avevamo chiesto inutilmente da anni. Siamo disponibili a supportare la Asl Lecce in questo percorso - aggiunge Aguglia – Peraltro, abbiamo già svolto in passato un ruolo significativo nella formazione dei medici, ma ora l'importante è che i posti letto si attivino immediatamente. Questa situazione non è più tollerabile".
Per il presidente di Tria Corda "lo sfascio del sistema sanitario della Regione Puglia, e non solo, ha finito per creare un'enorme disparità di trattamento nell'accesso alle cure. Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, non è garantito a tutti i cittadini. Ecco perché sarebbe auspicabile riportare la sanità sotto l'egida della Stato". I dati emersi dallo studio scientifico stanno a dimostrare che la realizzazione del Polo pediatrico del Salento è diventata oramai "un'impellenza, un obiettivo prioritario al quale politici e rappresentanti istituzionali non possono più sottrarsi.
"Questi dati purtroppo ci danno ragione – afferma Antonio Aguglia, presidente di Tria Corda, l'associazione che da 11 anni si batte per la realizzazione del Polo pediatrico del Salento – e confermano, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, l'enorme divario esistente nell'accesso alle cure tra il Sud e il resto del Paese. E' impensabile e intollerabile che in una Regione come la nostra lunga quattrocento chilometri possa esserci un territorio come quello salentino, che comprende tre province, completamente scoperto". Di qui l'appello rivolto al presidente della Regione Puglia: "Emiliano intervenga subito per sanare queste evidenti differenze e attivi immediatamente quattro posti di terapia intensiva pediatrica, così come avevamo chiesto inutilmente da anni. Siamo disponibili a supportare la Asl Lecce in questo percorso - aggiunge Aguglia – Peraltro, abbiamo già svolto in passato un ruolo significativo nella formazione dei medici, ma ora l'importante è che i posti letto si attivino immediatamente. Questa situazione non è più tollerabile".
Per il presidente di Tria Corda "lo sfascio del sistema sanitario della Regione Puglia, e non solo, ha finito per creare un'enorme disparità di trattamento nell'accesso alle cure. Il diritto alla salute, sancito dalla Costituzione, non è garantito a tutti i cittadini. Ecco perché sarebbe auspicabile riportare la sanità sotto l'egida della Stato". I dati emersi dallo studio scientifico stanno a dimostrare che la realizzazione del Polo pediatrico del Salento è diventata oramai "un'impellenza, un obiettivo prioritario al quale politici e rappresentanti istituzionali non possono più sottrarsi.