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Trapianti di cornea con tecnica DMEK per ripristinare la trasparenza corneale
Eseguiti con successo presso l'ospedale Dimiccoli di Barletta
BAT - martedì 1 aprile 2025
15.38
Nelle scorse settimane, per la prima volta nell'Asl Bt, sono stati eseguiti con successo presso l'ospedale Dimiccoli di Barletta, da parte dell'Unità Operativa Complessa di Oftalmologia - diretta dal dottor Vito Montaruli - due trapianti di cornea con tecnica DMEK (Descemet membrane endothelial keratoplasty), il metodo più avanzato per ripristinare la trasparenza corneale. Fino ad ora, in Puglia, questa tecnica è stata utilizzata solo in pochi altri centri. Tale tecnica è particolarmente indicata nei casi di distrofia di Fuchs, patologia ereditaria molto diffusa in Italia che tende a manifestarsi intorno ai 40 anni e peggiora progressivamente, e di scompenso corneale, una complicanza a lungo termine che può manifestarsi dopo intervento chirurgico all'occhio. La DMEK rappresenta una svolta nella cura delle patologie corneali, poiché permette di sostituire esclusivamente le cellule danneggiate, preservando l'integrità dell'occhio.. La porzione di tessuto trapiantata ha uno spessore compreso tra 5 e 10 micron, circa 100 volte più piccolo di un millimetro. Si tratta di una chirurgia complessa che richiede strumentazione all'avanguardia, un team specializzato e il supporto delle banche degli occhi.
"Uno dei principali vantaggi della DMEK - spiega il dottor Alfredo Borgia, dirigente medico ed esperto in chirurgia corneale - è il recupero visivo estremamente rapido: il paziente riacquista una vista quasi normale in circa 15-20 giorni. Inoltre, il rischio di rigetto è notevolmente ridotto grazie alle dimensioni minimali del tessuto trapiantato, riducendo significativamente la necessità di terapia antirigetto con cortisonici che possono anche avere effetti collaterali. Un ulteriore aspetto innovativo è l'assenza quasi totale di punti di sutura, infatti, l'incisione per l'inserimento del tessuto misura appena 2.4 mm e si richiude spontaneamente. L'occhio rimane pressoché intatto, tanto che un esaminatore non esperto potrebbe addirittura non accorgersi dell'intervento".
"Fino a dieci anni fa - prosegue il dottor Vito Montaruli, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oftalmologia - si trapiantava l'intera cornea. Oggi, grazie alla DMEK, si sostituisce appena l'1% della cornea, permettendo al paziente di recuperare la vista in poche settimane e abbattendo drasticamente il rischio di rigetto. In Italia, gli interventi con questa tecnica pionieristica sono ancora rari, la loro realizzazione presso il nostro ospedale è stata resa possibile grazie alla fondamentale collaborazione della Direzione Generale che ha deciso di investire in questo campo della chirurgia oftalmica. Infatti l'acquisizione di tessuti di altissima qualità dalla Banca degli Occhi di Mestre, una delle migliori a livello mondiale, garantisce risultati eccellenti. Grazie alle competenze del nostro team e alla tecnologia avanzata della nostra struttura, che utilizza le stesse apparecchiature dei migliori centri internazionali, nel 2025 abbiamo già eseguito numerosi trapianti di cornea e ne abbiamo altri in programma, puntando a divenire sempre più un centro di riferimento per pazienti provenienti anche da altre regioni meridionali".
"Uno dei principali vantaggi della DMEK - spiega il dottor Alfredo Borgia, dirigente medico ed esperto in chirurgia corneale - è il recupero visivo estremamente rapido: il paziente riacquista una vista quasi normale in circa 15-20 giorni. Inoltre, il rischio di rigetto è notevolmente ridotto grazie alle dimensioni minimali del tessuto trapiantato, riducendo significativamente la necessità di terapia antirigetto con cortisonici che possono anche avere effetti collaterali. Un ulteriore aspetto innovativo è l'assenza quasi totale di punti di sutura, infatti, l'incisione per l'inserimento del tessuto misura appena 2.4 mm e si richiude spontaneamente. L'occhio rimane pressoché intatto, tanto che un esaminatore non esperto potrebbe addirittura non accorgersi dell'intervento".
"Fino a dieci anni fa - prosegue il dottor Vito Montaruli, direttore dell'Unità Operativa Complessa di Oftalmologia - si trapiantava l'intera cornea. Oggi, grazie alla DMEK, si sostituisce appena l'1% della cornea, permettendo al paziente di recuperare la vista in poche settimane e abbattendo drasticamente il rischio di rigetto. In Italia, gli interventi con questa tecnica pionieristica sono ancora rari, la loro realizzazione presso il nostro ospedale è stata resa possibile grazie alla fondamentale collaborazione della Direzione Generale che ha deciso di investire in questo campo della chirurgia oftalmica. Infatti l'acquisizione di tessuti di altissima qualità dalla Banca degli Occhi di Mestre, una delle migliori a livello mondiale, garantisce risultati eccellenti. Grazie alle competenze del nostro team e alla tecnologia avanzata della nostra struttura, che utilizza le stesse apparecchiature dei migliori centri internazionali, nel 2025 abbiamo già eseguito numerosi trapianti di cornea e ne abbiamo altri in programma, puntando a divenire sempre più un centro di riferimento per pazienti provenienti anche da altre regioni meridionali".