Amministrazioni ed Enti
Tufarelle: conferenza di servizi alla Regione Puglia
Le dichiarazioni del sindaco La Salvia
Puglia - sabato 30 aprile 2016
22.29
"Si è tenuta, lo scorso 27 aprile, in Regione, l'ennesima Conferenza di servizi, convocata a seguito della legittima richiesta della ditta che gestisce una delle discariche del nostro territorio: quella in Contrada Tufarelle". Ad annunciarlo è il sindaco di Canosa di Puglia, Ernesto La Salvia, che vi ha preso parte insieme al funzionario dell'ufficio "Ambiente" comunale. "La ditta – spiega il primo cittadino di Canosa - nonostante i vincoli e le prescrizioni, continua a proporre modifiche strutturali coincidenti con un aumento della volumetria abbancabile. È nota la posizione dell'Amministrazione comunale di Canosa di far applicare le norme ed i pareri forniti "senza se e senza ma" e nel pieno rispetto del diritto di ciascuno, compreso quello degli imprenditori".
"Oggi però – prosegue il sindaco - , alla luce delle nuove disposizioni regionali, compare un fatto nuovo: l'esistente, in attesa di esser bonificato, non è definito "discarica" dagli apparati regionali, e di conseguenza non inciderebbe sul dettato europeo per il quale "paga chi inquina". La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) formulata dalla Regione con tali premesse è pertanto possibilista sulla riprofilatura di margini e quindi su 71.000 metri cubi abbancabili in più! Se non fosse per certi versi drammatico sarebbe ridicolo!".
"L'atteggiamento del Comune di Canosa è stato da sempre coerente e lineare nel dire "basta" alle discariche in Contrada Tufarelle e, dal 2012, con atti alla mano, allineato alla valutazione regionale sulla visione del territorio in materia ambientale: una volontà che ci pareva fosse definitiva e che rendesse impossibile qualunque ampliamento", sottolinea La Salvia. E conclude: "Forse i liquami tossici di cui tanto si parla non provenivano da una discarica ma erano sciroppi per la tosse sequestrati ad anziani catarrosi che ne facevano abuso? Oppure la disperata ricerca di soluzioni, per la chiusura del ciclo di rifiuti regionale, porta qualcuno a pensare alla necessaria assicurazione del prosieguo dell'attività della discarica? In tal caso chi ha competenza nelle scelte sarà chiamato in causa per cotanta apparente superficialità! Questa città ha già dato! E chi doveva prendere ha ricevuto, anche abbondantemente (certificando e fatturando, così come era legittimo che fosse, per contratto). Adesso gli altri facciano la loro parte con azioni coerenti con la storia e la volontà dei cittadini degli ultimi anni; oppure procedano con atti di imperio, dei quali però ognuno si assuma poi la propria responsabilità quando sarà chiamato a renderne conto nelle sedi opportune".
Ufficio Stampa Comune di Canosa - Francesca Lombardi
"Oggi però – prosegue il sindaco - , alla luce delle nuove disposizioni regionali, compare un fatto nuovo: l'esistente, in attesa di esser bonificato, non è definito "discarica" dagli apparati regionali, e di conseguenza non inciderebbe sul dettato europeo per il quale "paga chi inquina". La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) formulata dalla Regione con tali premesse è pertanto possibilista sulla riprofilatura di margini e quindi su 71.000 metri cubi abbancabili in più! Se non fosse per certi versi drammatico sarebbe ridicolo!".
"L'atteggiamento del Comune di Canosa è stato da sempre coerente e lineare nel dire "basta" alle discariche in Contrada Tufarelle e, dal 2012, con atti alla mano, allineato alla valutazione regionale sulla visione del territorio in materia ambientale: una volontà che ci pareva fosse definitiva e che rendesse impossibile qualunque ampliamento", sottolinea La Salvia. E conclude: "Forse i liquami tossici di cui tanto si parla non provenivano da una discarica ma erano sciroppi per la tosse sequestrati ad anziani catarrosi che ne facevano abuso? Oppure la disperata ricerca di soluzioni, per la chiusura del ciclo di rifiuti regionale, porta qualcuno a pensare alla necessaria assicurazione del prosieguo dell'attività della discarica? In tal caso chi ha competenza nelle scelte sarà chiamato in causa per cotanta apparente superficialità! Questa città ha già dato! E chi doveva prendere ha ricevuto, anche abbondantemente (certificando e fatturando, così come era legittimo che fosse, per contratto). Adesso gli altri facciano la loro parte con azioni coerenti con la storia e la volontà dei cittadini degli ultimi anni; oppure procedano con atti di imperio, dei quali però ognuno si assuma poi la propria responsabilità quando sarà chiamato a renderne conto nelle sedi opportune".
Ufficio Stampa Comune di Canosa - Francesca Lombardi