Territorio
Tufarelle: “La terra ferita, va curata”
Incontro di riflessione con AGESCI
Canosa - giovedì 26 ottobre 2017
14.55
I fatti sono noti. la Provincia Barletta Andria Trani rilascia l'autorizzazione per l'ampliamento della discarica Bleu, in contrada Tufarelle nel Comune di Minervino Murge(BT). Tale atto amministrativo ha sollevato la viva protesta dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e della Chiesa locale, attraverso la parola ferma del suo Vescovo Mons. Luigi Mansi. La contrarietà dei cittadini di Canosa e Minervino Murge, le ragioni competenti di Lega Ambiente, le "perplessità per l'incauta decisione" del Vescovo, vanno tutte in un'unica direzione: levare la propria voce al fine di evitare che quanto autorizzato, possa compiersi. Noi, aderenti all' AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani) della Zona degli Ulivi della Regione Puglia, facendo nostre le preoccupazioni della società civile ed accogliendo le sollecitazioni di Mons. Mansi, ci poniamo a servizio di questo progetto di cura e custodia della terra, con la nostra peculiarità di educatori. Papa Francesco nella "Laudato sì" al n.139 scrive: "Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono un'analisi del funzionamento della società, della economia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà". Le ferite inferte per anni a questa terra attraverso le cave, non sono state curate quanto infettate per mezzo degli scarti della "cultura" dell'usa e getta. Al male è stato aggiunto altro male. La sorte di questo territorio, ormai febbricitante a causa dell'inquinamento, viene affidata a tecnicismi amministrativi che certificano una sorta di contro vocazione perversa ed imposta. Da terra che feconda e fa germogliare sementi a terra arida, infeconda, che vomita rifiuti. Ecco, a nostro parere, in questo si è consumato il tradimento dell'alleanza tra l'uomo e la propria terra. Bisogna che il tema dell'alleanza torni al centro del dibattito e della prassi civile e politica, che nessuna delega alla tecnica o alla tecnologia, possa dettarne la necessità, le condizioni, l'urgenza. Siamo, pertanto, davanti ad una enorme sfida educativa.
La Regione Puglia ha un debito, un debito ecologico nei confronti di questa nostra terra, debito che deve saldare. Il tempo dedicato dalla pubblica amministrazione a prendere in esame la richiesta di ampliamento delle discariche, è stato tempo sottratto alla restituzione del debito, alla cura di questa terra sofferente. Questo non è più sopportabile. Ecco, ci vorrebbe una Legge Regionale sulla restituzione del debito ecologico. Un solo articolo, senza alcun giro di parole: "La terra ferita, va curata". Soltanto così, una terra inquinata, pietra di scarto, potrà diventare la testata d'angolo sulla quale costruire la rinascita, il riscatto dalla violenza dell'aridità al rifiorire della speranza in un nuovo atto generativo. Scrive ancora il Papa: "Tanto l'esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera". (Laudato si, n.48). Vi è stretta connessione tra Il degrado ambientale e quello sociale. A quali poveri noi guardiamo? Ai bambini, ai ragazzi, ai giovani. "L'ambiente si situa nella logica del ricevere. È prendere un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva." (Laudato si, n.159). La logica utilitaristica, se non di rapina, con la quale ci siamo relazionati all'ambiente cosa lascerà alle nuove generazioni impoverite? A loro, a cui gli sforzi dei genitori servono a comperare un biglietto di solo andata per un futuro che qui non c'è, stiamo consegnando una terra che non genera più.
Non è più sopportabile l'idea che sia più facile spostarsi da Canosa o da Minervino, con i mezzi pubblici, sotto forma di rifiuto che da pendolari. Non è più sopportabile l'idea che i giovani non possano immaginare un futuro nella propria terra. E' stata posta l'ascia alla radice della bellezza e da tempo la colpiamo furiosamente. È arrivato il tempo di saldare questo il debito di futuro con le nuove generazioni! Noi, ci impegniamo ad educare alla mitezza. Solo ai miti si potrà affidare la terra, a coloro che sono capaci di custodirla senza farle violenza e senza mai cadere nella logica del possesso, che apre facilmente la porta ad ogni forma di abuso. È questa la nostra speranza, coscienti come siamo di vivere in una terra in cui la speranza si paga sempre a caro prezzo. Nel libro dei Chassidim si legge questa frase di Baal Schem: "il vero esilio per gli Ebrei si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo". Auguriamo a tutte le donne e gli uomini di questa terra di "non sopportare" mai più alcun abuso e affidiamo tutti alla preghiera del nostro amato Vescovo don Tonino Bello: "Fa' provare a questa gente l'ebbrezza di camminare insieme. Donale una solidarietà nuova, una comunione profonda, una "cospirazione" tenace. Falle sentire che per crescere insieme non basta tirar dall'armadio del passato i ricordi splendidi e fastosi, di un tempo, ma occorre spalancare la finestra del futuro progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme."
Noi "Zona degli Ulivi", insieme alle Comunità Capi di Canosa e Minervino Murge invitiamo tutta la cittadinanza a vivere un momento di riflessione in compagnia del poeta, scrittore e regista italiano Franco Arminio. L'appuntamento è in calendario sabato 4, novembre 2017 alle ore 18,30, presso la sala convegni "Oasi Mons. F. Minerva" in via Muzio Scevola nr. 20 a Canosa di Puglia.
Franco Magrone- Responsabile AGESCI della Zona degli Ulivi
La Regione Puglia ha un debito, un debito ecologico nei confronti di questa nostra terra, debito che deve saldare. Il tempo dedicato dalla pubblica amministrazione a prendere in esame la richiesta di ampliamento delle discariche, è stato tempo sottratto alla restituzione del debito, alla cura di questa terra sofferente. Questo non è più sopportabile. Ecco, ci vorrebbe una Legge Regionale sulla restituzione del debito ecologico. Un solo articolo, senza alcun giro di parole: "La terra ferita, va curata". Soltanto così, una terra inquinata, pietra di scarto, potrà diventare la testata d'angolo sulla quale costruire la rinascita, il riscatto dalla violenza dell'aridità al rifiorire della speranza in un nuovo atto generativo. Scrive ancora il Papa: "Tanto l'esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera". (Laudato si, n.48). Vi è stretta connessione tra Il degrado ambientale e quello sociale. A quali poveri noi guardiamo? Ai bambini, ai ragazzi, ai giovani. "L'ambiente si situa nella logica del ricevere. È prendere un prestito che ogni generazione riceve e deve trasmettere alla generazione successiva." (Laudato si, n.159). La logica utilitaristica, se non di rapina, con la quale ci siamo relazionati all'ambiente cosa lascerà alle nuove generazioni impoverite? A loro, a cui gli sforzi dei genitori servono a comperare un biglietto di solo andata per un futuro che qui non c'è, stiamo consegnando una terra che non genera più.
Non è più sopportabile l'idea che sia più facile spostarsi da Canosa o da Minervino, con i mezzi pubblici, sotto forma di rifiuto che da pendolari. Non è più sopportabile l'idea che i giovani non possano immaginare un futuro nella propria terra. E' stata posta l'ascia alla radice della bellezza e da tempo la colpiamo furiosamente. È arrivato il tempo di saldare questo il debito di futuro con le nuove generazioni! Noi, ci impegniamo ad educare alla mitezza. Solo ai miti si potrà affidare la terra, a coloro che sono capaci di custodirla senza farle violenza e senza mai cadere nella logica del possesso, che apre facilmente la porta ad ogni forma di abuso. È questa la nostra speranza, coscienti come siamo di vivere in una terra in cui la speranza si paga sempre a caro prezzo. Nel libro dei Chassidim si legge questa frase di Baal Schem: "il vero esilio per gli Ebrei si ebbe quando essi cominciarono a sopportarlo". Auguriamo a tutte le donne e gli uomini di questa terra di "non sopportare" mai più alcun abuso e affidiamo tutti alla preghiera del nostro amato Vescovo don Tonino Bello: "Fa' provare a questa gente l'ebbrezza di camminare insieme. Donale una solidarietà nuova, una comunione profonda, una "cospirazione" tenace. Falle sentire che per crescere insieme non basta tirar dall'armadio del passato i ricordi splendidi e fastosi, di un tempo, ma occorre spalancare la finestra del futuro progettando insieme, osando insieme, sacrificandosi insieme."
Noi "Zona degli Ulivi", insieme alle Comunità Capi di Canosa e Minervino Murge invitiamo tutta la cittadinanza a vivere un momento di riflessione in compagnia del poeta, scrittore e regista italiano Franco Arminio. L'appuntamento è in calendario sabato 4, novembre 2017 alle ore 18,30, presso la sala convegni "Oasi Mons. F. Minerva" in via Muzio Scevola nr. 20 a Canosa di Puglia.
Franco Magrone- Responsabile AGESCI della Zona degli Ulivi