Cronaca
Ubriaco e nudo per strada, arrestato dalla Polizia
Intervenuta per un caso di stalking e maltrattamenti familiari
Canosa - lunedì 14 ottobre 2019
14.18
Nei giorni scorsi, a Canosa di Puglia(BT), i poliziotti del Commissariato di P.S. sono intervenuti per un caso di stalking e maltrattamenti familiari, reati contemplati dal "Codice Rosso" entrato in vigore la scorsa estate. Un 34enne canosino, tossicodipendente, è stato fermato dagli agenti mentre, ubriaco e nudo per strada, ha cercato di aggredire la sua ex compagna che stava per ripartire per il suo paese di origine, la Bulgaria. L'uomo, bloccato dagli agenti, si è opposto con spinte e con strattoni, tentando invano persino di sottrarre l'arma di ordinanza ad uno degli operatori. Dopo essere stato sottoposto alle cure del caso, poiché in condizioni di manifesta ubriachezza, è stato tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Trani. A seguito dell'intervento immediato sul posto e degli accertamenti effettuati dal neocostituito "punto d'ascolto qualificato" del Commissariato, è emersa una storia di maltrattamenti e atti persecutori da parte del giovane che non accettava e non si rassegnava alla fine della relazione con la donna di origini bulgare. L'uomo è stato accusato anche di violenza e resistenza a pubblico ufficiale.
La Legge 19 luglio 2019, n. 69 (recante "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere") denominata "Codice Rosso", è entrata in vigore il 9 agosto scorso. Il testo include incisive disposizioni di diritto penale sostanziale, così come ulteriori di indole processuale. Tra le novità in ambito procedurale, è previsto uno sprint per l'avvio del procedimento penale per alcuni reati: tra gli altri maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, con l'effetto che saranno adottati più celermente eventuali provvedimenti di protezione delle vittime. La polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisce immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale; il pubblico ministero, nelle ipotesi ove proceda per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. Il termine di tre giorni può essere prorogato solamente in presenza di imprescindibili esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini, pure nell'interesse della persona offesa; gli atti d'indagine delegati dal pubblico ministero alla polizia giudiziaria devono avvenire senza ritardo. La Legge n. 69/2019 ha inserito nel Codice penale nuove fattispecie di reato, tra le quali il revenge porn, che sanziona, con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5mila a 15mila euro, la condotta di chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, diffonde, senza il consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati.
La Legge 19 luglio 2019, n. 69 (recante "Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e altre disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere") denominata "Codice Rosso", è entrata in vigore il 9 agosto scorso. Il testo include incisive disposizioni di diritto penale sostanziale, così come ulteriori di indole processuale. Tra le novità in ambito procedurale, è previsto uno sprint per l'avvio del procedimento penale per alcuni reati: tra gli altri maltrattamenti in famiglia, stalking, violenza sessuale, con l'effetto che saranno adottati più celermente eventuali provvedimenti di protezione delle vittime. La polizia giudiziaria, acquisita la notizia di reato, riferisce immediatamente al pubblico ministero, anche in forma orale; il pubblico ministero, nelle ipotesi ove proceda per i delitti di violenza domestica o di genere, entro tre giorni dall'iscrizione della notizia di reato, deve assumere informazioni dalla persona offesa o da chi ha denunciato i fatti di reato. Il termine di tre giorni può essere prorogato solamente in presenza di imprescindibili esigenze di tutela di minori o della riservatezza delle indagini, pure nell'interesse della persona offesa; gli atti d'indagine delegati dal pubblico ministero alla polizia giudiziaria devono avvenire senza ritardo. La Legge n. 69/2019 ha inserito nel Codice penale nuove fattispecie di reato, tra le quali il revenge porn, che sanziona, con la pena della reclusione da uno a sei anni e con la multa da 5mila a 15mila euro, la condotta di chiunque, dopo averli realizzati o sottratti, diffonde, senza il consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati.