Territorio
Un giusto reddito per gli agricoltori
Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore
Puglia - mercoledì 7 febbraio 2024
12.51
Viaggiano a due velocità i distretti dell'ortofrutta della Puglia con quello di Foggia che segna una crescita del 31,5% e quello barese che di contro registra un andamento negativo del -37,4% con l'88% delle merci che viaggia su gomma, il differenziale dei prezzi e le follie UE che pesano sulla competitività delle imprese. E' quanto afferma la Coldiretti Puglia, sulla base dei dati del Monitor dei distretti di Intesa San Paolo relativi al primo semestre 2023, in occasione dell'inaugurazione di Fruit Logistica di Berlino, la principale fiera internazionale di settore, con le imprese pugliesi in prima linea proprio per la forte vocazione ortofrutticola della regione. Sul futuro dell'ortofrutta pesano le folli politiche dell'Unione Europea a partire dalla direttiva imballaggi che rischia di cancellare dagli scaffali dei supermercati l'insalata in busta, i cestini di fragole, le confezioni di pomodorini e le arance in rete con un effetto dirompente sulle abitudini di consumo degli italiani e sui bilanci delle aziende agroalimentari.
La scelta Ue in materia di imballaggi – sottolinea la Coldiretti – aprono ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Anche se nel corso del negoziato sono stati introdotti miglioramenti grazie alla Coldiretti la battaglia è ancora aperta. Grazie alla manifestazione della Coldiretti a Bruxelles è stata invece ritirata la proposta di regolamento sul dimezzamento dell'impiego di fitofarmaci, che avrebbe colpito uva e pomodoro mentre resta aperta la lotta agli accordi di libero scambio che non garantiscono il rispetto del principio di reciprocità poiché serve che tutti i prodotti che entrano nell'Unione devono rispettare gli stessi criteri sanitari, ambientali e di rispetto delle norme sul lavoro anche minorile.
Ma a subire le conseguenze della maggior spesa è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell'Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l'analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
Con l'aumento esponenziale dei costi di produzione in campagna e l'andamento climatico anomalo che ha decimato i raccolti, con tagli della produzione per caldo, siccità e maltempo – sottolinea la Coldiretti - occorre garantire ai produttori un compenso adeguato come sottolineato anche nel corso della protesta a Bruxelles, con oltre un migliaio di agricoltori della Coldiretti a manifestare davanti alla sede del Parlamento europeo.
Per produrre cibo sano e di qualità serve una giusta remunerazione – conclude Coldiretti - un giusto reddito per gli agricoltori. Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore. E più trasparenti per i consumatori. La nuova Politica agricola comune dovrà incentivare questo modello che rafforza i rapporti tra produzione, trasformazione e commercializzazione, anche per contrastare le pratiche sleali.
La scelta Ue in materia di imballaggi – sottolinea la Coldiretti – aprono ad una serie di problemi, dal punto di vista igienico-sanitario, della conservazione e degli sprechi, che potrebbero aumentare anche i costi per i consumatori e per i produttori. Anche se nel corso del negoziato sono stati introdotti miglioramenti grazie alla Coldiretti la battaglia è ancora aperta. Grazie alla manifestazione della Coldiretti a Bruxelles è stata invece ritirata la proposta di regolamento sul dimezzamento dell'impiego di fitofarmaci, che avrebbe colpito uva e pomodoro mentre resta aperta la lotta agli accordi di libero scambio che non garantiscono il rispetto del principio di reciprocità poiché serve che tutti i prodotti che entrano nell'Unione devono rispettare gli stessi criteri sanitari, ambientali e di rispetto delle norme sul lavoro anche minorile.
Ma a subire le conseguenze della maggior spesa è l'intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura. Una situazione che peggiora il deficit competitivo dell'Italia a causa dei ritardi infrastrutturali con il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante che, a livello nazionale, è pari a 1,12 euro/ chilometro, più alto di paesi come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro) secondo l'analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.
Con l'aumento esponenziale dei costi di produzione in campagna e l'andamento climatico anomalo che ha decimato i raccolti, con tagli della produzione per caldo, siccità e maltempo – sottolinea la Coldiretti - occorre garantire ai produttori un compenso adeguato come sottolineato anche nel corso della protesta a Bruxelles, con oltre un migliaio di agricoltori della Coldiretti a manifestare davanti alla sede del Parlamento europeo.
Per produrre cibo sano e di qualità serve una giusta remunerazione – conclude Coldiretti - un giusto reddito per gli agricoltori. Sostenere gli accordi di filiera serve proprio a costruire mercati più equi, con una più giusta distribuzione del valore. E più trasparenti per i consumatori. La nuova Politica agricola comune dovrà incentivare questo modello che rafforza i rapporti tra produzione, trasformazione e commercializzazione, anche per contrastare le pratiche sleali.