Politica
Un'invasione di sale scommesse. Legge regionale mai rispettata
Intervengono i consiglieri regionali del M5S
Puglia - lunedì 19 ottobre 2015
19.15
Saranno ben 22.000 le nuove licenze per i concessionari di slot machine e centri scommesse che verranno rilasciate con la prossima legge di stabilità. "Una vera e propria invasione - commentano gli otto consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Barone, Bozzetti, Casili, Conca, Di Bari, Galante, Guarini e Laricchia, da sempre in prima linea nella battaglia contro la ludopatia - visto che attualmente i corner sono 6.500 e le agenzie 5mila, oltre alle 2.200 sanate con la scorsa Legge di stabilità." I consiglieri pentastellati proseguono ricordando la legge regionale pugliese n. 43/2013 nella quale si chiede che ci sia una distanza di almeno 500 metri tra questi centri di gioco ed i centri di socialità: "Questa legge non solo non è mai stata rispettata ma non è mai neanche sorto l'osservatorio regionale per la diffusione del gioco d'azzardo (Gap) richiesto dalla stessa norma. Ci chiediamo - proseguono i consiglieri pentastellati - come si possa pensare di far cassa sulla pelle dei cittadini? Mentre si dice di voler tagliare la Tasi, si taglia sulla salute e si incentiva il gioco patologico. Gli italiani pagheranno di più per curarsi proprio per le azzardopatie e per ripagare i debiti."
Le ludopatie sono sempre più un incubo sociale, da una recente stima del Cnr di Pisa infatti, sono già tre milioni gli italiani a rischio, con un giocatore su due dal profilo «patologico». E proprio mentre ricercatori e sociologi tornano ad accendere i riflettori su un fenomeno progressivamente in crescita, la politica da un lato archivia le preoccupazioni, congelando il disegno di legge per il contrasto al gioco d'azzardo in stand by da giugno presso la commissione Bilancio, e dall'altro aumenta il numero delle licenze nella prossima legge di stabilità.
"Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale, - insistono i consiglieri cinquestelle - La ludopatia è infatti una dipendenza vera e propria, classificata nel DSM V, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, come 'disordered gambling' , ossia gioco problematico. Ad oggi il governo Renzi, dello stesso partito del Presidente della Regione Puglia, si preoccupa di aumentare il numero delle concessioni ma non di aumentarne la tassazione."
Nel gennaio del 2014 proprio il Movimento 5 Stelle fece suo un emendamento dei sindaci Anci dell'Emilia Romagna dove si richiedeva di aumentare pesantemente le tasse sull'azzardo (a discapito delle concessionarie in primis) così da poter finanziare l'abolizione della cosidetta 'mini-Imu', la proposta del M5S e dei sindaci dell'Emilia-Romagna venne respinta. "Ci chiediamo - concludono i pentastellati - come si porranno di fronte a tale assurdità i parlamentari del Pd che si professano contro la ludopatia. Come sempre, quando si ha a che fare con il PD, le parole non vengono mai seguite dai fatti".
Le ludopatie sono sempre più un incubo sociale, da una recente stima del Cnr di Pisa infatti, sono già tre milioni gli italiani a rischio, con un giocatore su due dal profilo «patologico». E proprio mentre ricercatori e sociologi tornano ad accendere i riflettori su un fenomeno progressivamente in crescita, la politica da un lato archivia le preoccupazioni, congelando il disegno di legge per il contrasto al gioco d'azzardo in stand by da giugno presso la commissione Bilancio, e dall'altro aumenta il numero delle licenze nella prossima legge di stabilità.
"Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza sociale, - insistono i consiglieri cinquestelle - La ludopatia è infatti una dipendenza vera e propria, classificata nel DSM V, il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, come 'disordered gambling' , ossia gioco problematico. Ad oggi il governo Renzi, dello stesso partito del Presidente della Regione Puglia, si preoccupa di aumentare il numero delle concessioni ma non di aumentarne la tassazione."
Nel gennaio del 2014 proprio il Movimento 5 Stelle fece suo un emendamento dei sindaci Anci dell'Emilia Romagna dove si richiedeva di aumentare pesantemente le tasse sull'azzardo (a discapito delle concessionarie in primis) così da poter finanziare l'abolizione della cosidetta 'mini-Imu', la proposta del M5S e dei sindaci dell'Emilia-Romagna venne respinta. "Ci chiediamo - concludono i pentastellati - come si porranno di fronte a tale assurdità i parlamentari del Pd che si professano contro la ludopatia. Come sempre, quando si ha a che fare con il PD, le parole non vengono mai seguite dai fatti".