Eventi e cultura
Una lapide per le Vittime del Dovere nella commemorazione di Nassirya
In memoria delle vittime del servizio di tutte le Istituzioni civili e militari. Un valore educativo per la partecipazione dei bambini delle Scuole
Canosa - martedì 15 novembre 2011
17.10
A Canosa di Puglia nella commemorazione dell'attentato terroristico di Nassirya in Iraq del 12 Novembre 2003, in una cerimonia cittadina è stata posta una lapide in piazza Ferrara, ai piedi della Croce missionaria in ferro battuto del 1947. Dopo la benedizione da parte del Parroco don Mario Porro, il Sindaco Francesco Ventola ha scoperto una lapide in memoria delle vittime del servizio di tutte le Istituzioni civili e militari.
Hanno partecipato alla cerimonia le Forze Armate, l'Arma dei Carabinieri, le Forze di Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il Corpo della Polizia Municipale in uniforme storica, le Associazioni Combattentistiche d'Arma.
La cerimonia ha avuto un valore educativo per la partecipazione dei bambini delle Scuole Primarie e di giovani studenti. E' stata proprio la voce di una bambina, designata Sindaco, a dare lettura di una pagina contenente documenti manoscritti e dedicata alle Forze Armate e alle Associazioni Combattentistiche da parte del Sindaco.
Si tratta di documenti inediti acquisiti nel Progetto dell'Unità d'Italia dall'Archivio Centrale di Stato di Roma, in cui si attesta l'adozione dell'Inno di Mameli per il 4 Novembre del 1946. Era il primo anno della Repubblica Italiana e ancora oggi in momenti di crisi il Canto degli Italiani risuona come testimonianza e valore di coesione nazionale.
La cerimonia svoltasi con il disagio delle condizioni metereologiche ha posto la pietra bagnata delle lacrime del cielo per le Vittime del Dovere d'Italia, mentre una tromba risuona le note del Silenzio d'Ordinanza.
Un testimone che porta i segni nelle ferita dei suoi passi, il maresciallo Cosimo Porro, ci consegna la Preghiera delle Vittime del Dovere d'Italia , recitata proprio quest'anno il 10 maggio a San Giovanni Rotondo con il raduno nazionale dell'ANFI (Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia).
E' il motto latino d'annunziano della Guardia di Finanza a infondere un messaggio indelebile della memoria delle Vittime del servizio di Tutte le Istituzioni: NEC RECISA RECEDIT, "Neanche spezzata retrocede". Non scompare la memoria di queste vittime, che ammaestrano le nuove generazioni nel silenzio di una pietra posta ai piedi della Croce di Gesù.
maestro Peppino Di Nunno
Hanno partecipato alla cerimonia le Forze Armate, l'Arma dei Carabinieri, le Forze di Polizia di Stato, la Guardia di Finanza, il Corpo della Polizia Municipale in uniforme storica, le Associazioni Combattentistiche d'Arma.
La cerimonia ha avuto un valore educativo per la partecipazione dei bambini delle Scuole Primarie e di giovani studenti. E' stata proprio la voce di una bambina, designata Sindaco, a dare lettura di una pagina contenente documenti manoscritti e dedicata alle Forze Armate e alle Associazioni Combattentistiche da parte del Sindaco.
Si tratta di documenti inediti acquisiti nel Progetto dell'Unità d'Italia dall'Archivio Centrale di Stato di Roma, in cui si attesta l'adozione dell'Inno di Mameli per il 4 Novembre del 1946. Era il primo anno della Repubblica Italiana e ancora oggi in momenti di crisi il Canto degli Italiani risuona come testimonianza e valore di coesione nazionale.
La cerimonia svoltasi con il disagio delle condizioni metereologiche ha posto la pietra bagnata delle lacrime del cielo per le Vittime del Dovere d'Italia, mentre una tromba risuona le note del Silenzio d'Ordinanza.
Un testimone che porta i segni nelle ferita dei suoi passi, il maresciallo Cosimo Porro, ci consegna la Preghiera delle Vittime del Dovere d'Italia , recitata proprio quest'anno il 10 maggio a San Giovanni Rotondo con il raduno nazionale dell'ANFI (Associazione Nazionale Finanzieri d'Italia).
E' il motto latino d'annunziano della Guardia di Finanza a infondere un messaggio indelebile della memoria delle Vittime del servizio di Tutte le Istituzioni: NEC RECISA RECEDIT, "Neanche spezzata retrocede". Non scompare la memoria di queste vittime, che ammaestrano le nuove generazioni nel silenzio di una pietra posta ai piedi della Croce di Gesù.
maestro Peppino Di Nunno