Eventi e cultura
Uniti nella lingua del dialetto
L'omaggio alla memoria del poeta Savino Losmargiasso
Canosa - mercoledì 4 agosto 2021
22.58
Un susseguirsi di emozioni e ricordi all'appuntamento culturale dedicato al dialetto canosino ed in particolare l'omaggio alla memoria del poeta Savino Losmargiasso, deceduto l'anno scorso, con la recitazione dei suoi più belli componimenti. Ancora una volta le terrazze di Palazzo Iliceto, sono state la degna cornice di un evento organizzato dalla Pro Loco di Canosa di Puglia, presieduta da Elia Marro che ha fatto gli onori di casa evidenziando il programma allestito per l'estate canosina e dei prossimi appuntamenti di grande richiamo di pubblico come "Tipicamente Canosa 2021" nel borgo antico in calendario domenica 8 agosto, a partire dalle ore 20,00. Sul palco, ieri sera, i componenti della Compagnia Teatrale "TEATRONUOVO", il presidente Sabino Dell'Isola e Antonio Faretina che hanno introdotto la presentatrice Claudia Vitrani, in una mise rosso fiammante. Un significativo contributo è stato dato da alcuni testimonial del dialetto canosino che hanno regalato momenti suggestivi attraverso la recitazione e l'interpretazione dei componimenti in vernacolo ed in italiano del compianto Savino Losmargiasso, che rappresentano un'eredità culturale di straordinario valore in quanto parte fondante dell'identità della comunità locale, da salvaguardare e tramandare alle giovani generazioni. Le sue poesie, semplici e pregne di significati, sono entrate nel cuore dei suoi estimatori e nelle consuetudini della vita del paese dove si parla ancora il dialetto.
Sante Valentino, Filomena Piscitelli, Giusy Del Vento, Pasquale Patruno, Cinzia Sinesi e Lucia Anna Sardella con compostezza e garbo letterario hanno deliziato la platea leggendo le poesie di Savino Losmargiasso ricche di sentimento e descrizioni di personaggi e luoghi tipici di Canosa di Puglia(BT). Non da meno le testimonianze degli amici di Losmargiasso: Gianni Pansini, Bartolo Carbone, dell'ex presidente della Pro Loco Canosa Annamaria Fiore, dell'ex assessore all'agricoltura Nunzio Pinnelli, di Marilena Cappelletti che sono intervenuti sul palco nel corso della serata. Non sono mancato momenti di ilarità con gli sketch della Compagnia Teatrale "TEATRONUOVO", portati in scena da Sabino Dell'Isola, Antonio Faretina, Nicola Quarto, Vito Diaferio e Vincenzo Di Carlo. A margine dell'incontro, Giusy Del Vento ha dichiarato : "Partecipare lla serata dialettando, è stato un privilegio e gioia, per diversi motivi. Il primo è che conoscevo Savino Losmargiasso e le sue poesie. Persona appassionata del dialetto e al tempo stesso generoso nel condividere questo suo amore con gli altri. Secondo, nutro da sempre il suo stesso amore e rispetto per la lingua dei nostri padri e dei nostri nonni. Il dialetto è il codice genetico della nostra storia, è tutta scritta lì, basta saperla leggere, ogni termine ha la sua etimologia e il suo periodo storico di appartenenza, un patrimonio immenso, che ci racconta non solo chi eravamo nel tempo, ma chi siamo anche oggi. Del poeta, ho scelto una poesia "U sineche de la mennèzze" quasi trilussiana con morale,. Delle mie ho portato due inediti. Una ispirata dal disastro minerario di Monongha negli Stati Uniti. La più grande tragedia della storia per numero di vittime, naturalmente tutti emigranti a maggioranza provenienti dal sud Italia. Da qui, idealmente, parte qualche giorno prima una lettera d'amore, scritta da un giovane minatore che arriverà a Canosa dopo il disastro, piena di speranza e amore. La seconda poesia, raccolta un momento di gioia, fatica e abbondanza, la raccolta settembrina delle mandorle. Quando a Canosa le campagne erano piene di questi alberi meravigliosi e in tutto il paese era una festa, guardare i marciapiedi ricoperti dai frutti giallo oro messi ad asciugare. Come si è sottolineato nella serata, il dialetto merita rispetto e come ogni lingua ha le sue regole grammaticali che devono essere seguite. Condivido assolutamente, sento la responsabilità e il dovere di non dialettizzare parole italiane, cerco invece, e a volte a lungo, il termine corrispondente nel dialetto arcaico. Credo sia una buona dimostrazione di onestà intellettuale per chi leggerà oggi, o fra dieci o cento anni le nostre poesie."""
Sulla stessa onda la dichiarazione di Sante Valentino:"""Il dialetto canosino di origine latina è una lingua a tutti gli effetti con la sua grammatica e la sua fonetica e, pertanto, deve rispettare i canoni, le regole della sintassi e della morfologia linguistica. Le parole devono avere un senso compiuto ed avere una lineare composizione morfologica con le sue regole e le sue costruzioni. È ora di dare e di darsi un'impostazione letteraria più corretta possibile per favorire la tutela del dialetto e dei suoi valori antropologici, espressioni della ricchezza insita nelle tradizioni popolari canosine""" Mentre, Cinzia Sinesi ha sottolineato: "Bellissima serata, emozionante è stato il ricordo di Savino Losmargiasso attraverso le sue poesie e il racconto di chi l'ha conosciuto. Divertenti le gag comiche del Teatro Nuovo e molto belle le poesie declamate dai poeti intervenuti. Ci auguriamo che da ora in poi queste iniziative possano ripetersi in modo da metterci definitivamente alle spalle la pandemia."
Nel riepilogo della serata, Antonio Faretina ha detto : "Un omaggio a Savino Losmargiasso da parte di alcuni poeti dialettali canosini da 110 e lode. Tutti uniti nel ricordo di uno dei maestri del dialetto. Insieme abbiamo preso solenne impegno di proseguire la valorizzazione e promozione del territorio attraverso il dialetto. Primo passo, la grande volontà della Pro Loco di Canosa ad intitolare la locale sezione al maestro Savino Losmargiasso. Intanto, colgo l'occasione per salutare e ringraziare la famiglia Losmargiasso che stiamo in contatto, che per questo evento ha donato i libri del poeta a tutto il pubblico. """. Sentimenti, confronti generazionali, personaggi del passato, tradizioni, agricoltura, ambiente e meteo sono stati tra i temi trattati in dialetto, protagonista grazie alla versatilità dei poeti, conosciuti e meno, cultori del vernacolo per amore della propria terra natìa nel ricordo di Savino Losmargiasso, poeta che ha scritto pagine indelebili sul vernacolo.
Sante Valentino, Filomena Piscitelli, Giusy Del Vento, Pasquale Patruno, Cinzia Sinesi e Lucia Anna Sardella con compostezza e garbo letterario hanno deliziato la platea leggendo le poesie di Savino Losmargiasso ricche di sentimento e descrizioni di personaggi e luoghi tipici di Canosa di Puglia(BT). Non da meno le testimonianze degli amici di Losmargiasso: Gianni Pansini, Bartolo Carbone, dell'ex presidente della Pro Loco Canosa Annamaria Fiore, dell'ex assessore all'agricoltura Nunzio Pinnelli, di Marilena Cappelletti che sono intervenuti sul palco nel corso della serata. Non sono mancato momenti di ilarità con gli sketch della Compagnia Teatrale "TEATRONUOVO", portati in scena da Sabino Dell'Isola, Antonio Faretina, Nicola Quarto, Vito Diaferio e Vincenzo Di Carlo. A margine dell'incontro, Giusy Del Vento ha dichiarato : "Partecipare lla serata dialettando, è stato un privilegio e gioia, per diversi motivi. Il primo è che conoscevo Savino Losmargiasso e le sue poesie. Persona appassionata del dialetto e al tempo stesso generoso nel condividere questo suo amore con gli altri. Secondo, nutro da sempre il suo stesso amore e rispetto per la lingua dei nostri padri e dei nostri nonni. Il dialetto è il codice genetico della nostra storia, è tutta scritta lì, basta saperla leggere, ogni termine ha la sua etimologia e il suo periodo storico di appartenenza, un patrimonio immenso, che ci racconta non solo chi eravamo nel tempo, ma chi siamo anche oggi. Del poeta, ho scelto una poesia "U sineche de la mennèzze" quasi trilussiana con morale,. Delle mie ho portato due inediti. Una ispirata dal disastro minerario di Monongha negli Stati Uniti. La più grande tragedia della storia per numero di vittime, naturalmente tutti emigranti a maggioranza provenienti dal sud Italia. Da qui, idealmente, parte qualche giorno prima una lettera d'amore, scritta da un giovane minatore che arriverà a Canosa dopo il disastro, piena di speranza e amore. La seconda poesia, raccolta un momento di gioia, fatica e abbondanza, la raccolta settembrina delle mandorle. Quando a Canosa le campagne erano piene di questi alberi meravigliosi e in tutto il paese era una festa, guardare i marciapiedi ricoperti dai frutti giallo oro messi ad asciugare. Come si è sottolineato nella serata, il dialetto merita rispetto e come ogni lingua ha le sue regole grammaticali che devono essere seguite. Condivido assolutamente, sento la responsabilità e il dovere di non dialettizzare parole italiane, cerco invece, e a volte a lungo, il termine corrispondente nel dialetto arcaico. Credo sia una buona dimostrazione di onestà intellettuale per chi leggerà oggi, o fra dieci o cento anni le nostre poesie."""
Sulla stessa onda la dichiarazione di Sante Valentino:"""Il dialetto canosino di origine latina è una lingua a tutti gli effetti con la sua grammatica e la sua fonetica e, pertanto, deve rispettare i canoni, le regole della sintassi e della morfologia linguistica. Le parole devono avere un senso compiuto ed avere una lineare composizione morfologica con le sue regole e le sue costruzioni. È ora di dare e di darsi un'impostazione letteraria più corretta possibile per favorire la tutela del dialetto e dei suoi valori antropologici, espressioni della ricchezza insita nelle tradizioni popolari canosine""" Mentre, Cinzia Sinesi ha sottolineato: "Bellissima serata, emozionante è stato il ricordo di Savino Losmargiasso attraverso le sue poesie e il racconto di chi l'ha conosciuto. Divertenti le gag comiche del Teatro Nuovo e molto belle le poesie declamate dai poeti intervenuti. Ci auguriamo che da ora in poi queste iniziative possano ripetersi in modo da metterci definitivamente alle spalle la pandemia."
Nel riepilogo della serata, Antonio Faretina ha detto : "Un omaggio a Savino Losmargiasso da parte di alcuni poeti dialettali canosini da 110 e lode. Tutti uniti nel ricordo di uno dei maestri del dialetto. Insieme abbiamo preso solenne impegno di proseguire la valorizzazione e promozione del territorio attraverso il dialetto. Primo passo, la grande volontà della Pro Loco di Canosa ad intitolare la locale sezione al maestro Savino Losmargiasso. Intanto, colgo l'occasione per salutare e ringraziare la famiglia Losmargiasso che stiamo in contatto, che per questo evento ha donato i libri del poeta a tutto il pubblico. """. Sentimenti, confronti generazionali, personaggi del passato, tradizioni, agricoltura, ambiente e meteo sono stati tra i temi trattati in dialetto, protagonista grazie alla versatilità dei poeti, conosciuti e meno, cultori del vernacolo per amore della propria terra natìa nel ricordo di Savino Losmargiasso, poeta che ha scritto pagine indelebili sul vernacolo.