Turismo
Via Appia Regina Viarum: “Il riconoscimento UNESCO porterà nuove energie e opportunità di valorizzazione”
La dichiarazione dell'architetto Francesco Longobardi delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia
Puglia - giovedì 1 agosto 2024
17.43
Divenuta da qualche giorno patrimonio dell'umanità, portando a 60 i siti italiani UNESCO, la "Via Appia Regina Viarum" accede ora ai programmi di tutela e conservazione dell'organizzazione della Nazione Unite, con strascichi positivi anche sui tracciati in essa rientranti. Seguendo le orme della storica arteria viaria romana, il cui tracciato era stato inizialmente concepito per collegare Roma a Capua per poi essere prolungato fino alle città di Benevento, Venosa, Taranto e Brindisi, si incontrano anche i parchi archeologici di Canne della Battaglia (BAT) ed Egnazia (Brindisi), afferenti alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia. La candidatura Unesco include 22 tratti dell'antica Regina Viarum, compresi sia nel tracciato della più antica Appia Claudia, costruita tra il 312 e il 240 a.C. per unire Roma a Brindisi, che in quello dell'Appia Traiana, realizzata nel II sec. d.C. per congiungere Beneventum alla stessa Brundisium. È quest'ultima che attraversa anche la Daunia e la bassa valle dell'Ofanto.
Non lontano dall'antico corso dell'Ofanto sorgeva Canne, il cui Parco archeologico attualmente conserva ancora dirette testimonianze dell'antica strada: cinque miliari, di cui quattro originali della Via Traiana e uno relativo a un intervento di restauro voluto da Costantino nel IV secolo d.C. A vantare il tratto di via Appia Traiana più lungo e meglio conservato in Puglia è, invece, Egnazia: costruita fra il 108 e il 110 d.C. su iniziativa dell'imperatore Traiano per velocizzare i collegamenti con i principali porti pugliesi, fu realizzata su un preesistente tracciato di epoca repubblicana, e collegava Benevento a Brindisi, diventando di fatto una variante della via Appia antica.
«Siamo certi che questo riconoscimento – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, architetto Francesco Longobardi, anche a nome del Direttore generale Musei, professor Massimo Osanna – porterà nuove energie e opportunità per continuare le tante attività di valorizzazione già intraprese nei due siti direttamente coinvolti nella via Appia, e più in generale in tutti i luoghi della cultura di questa Direzione». È una bella notizia da condividere con i direttori dei Parchi archeologici di Canne della Battaglia ed Egnazia, rispettivamente Ezia Torelli e Fabio Galeandro, impegnati costantemente a dare lustro ai due siti, attraverso iniziative culturali.
Non lontano dall'antico corso dell'Ofanto sorgeva Canne, il cui Parco archeologico attualmente conserva ancora dirette testimonianze dell'antica strada: cinque miliari, di cui quattro originali della Via Traiana e uno relativo a un intervento di restauro voluto da Costantino nel IV secolo d.C. A vantare il tratto di via Appia Traiana più lungo e meglio conservato in Puglia è, invece, Egnazia: costruita fra il 108 e il 110 d.C. su iniziativa dell'imperatore Traiano per velocizzare i collegamenti con i principali porti pugliesi, fu realizzata su un preesistente tracciato di epoca repubblicana, e collegava Benevento a Brindisi, diventando di fatto una variante della via Appia antica.
«Siamo certi che questo riconoscimento – commenta il delegato alla Direzione regionale Musei nazionali Puglia, architetto Francesco Longobardi, anche a nome del Direttore generale Musei, professor Massimo Osanna – porterà nuove energie e opportunità per continuare le tante attività di valorizzazione già intraprese nei due siti direttamente coinvolti nella via Appia, e più in generale in tutti i luoghi della cultura di questa Direzione». È una bella notizia da condividere con i direttori dei Parchi archeologici di Canne della Battaglia ed Egnazia, rispettivamente Ezia Torelli e Fabio Galeandro, impegnati costantemente a dare lustro ai due siti, attraverso iniziative culturali.