Territorio
Vongole nel piatto per Capodanno
In vigore il regolamento che salva i menu tipici
Canosa - mercoledì 30 dicembre 2020
23.09
L'Unione Europea grazia le vongole nel piatto degli italiani per Capodanno con l'entrata in vigore del regolamento che autorizza i pescherecci italiani a pescare e commercializzare vongole più piccole (22 millimetri) di quanto previsto dagli standard Ue, che fissano genericamente la taglia minima in 25 millimetri. È quanto afferma Coldiretti Impresapesca nell'annunciare la pubblicazione del regolamento che riguarda la deroga per due anni alla taglia minima di riferimento per la conservazione delle vongole (Venus spp) in alcune acque territoriali italiane. Una misura che salva i piatti più tipici della tradizione Made in Italy, dagli spaghetti al sauté, fino ai risotti, ma anche – sottolinea la Coldiretti - la flotta nazionale dopo che i cambiamenti climatici hanno modificato i tempi di crescita delle vongole esponendo i pescatori a sequestri e multe, fino al blocco totale dell'attività, in un momento difficile per il settore, duramente colpito dall'emergenza coronavirus. "Per le festività di fine anno ricadranno su pesce e molluschi le scelte gastronomiche dei pugliesi soprattutto per il cenone della vigilia di Capodanno, con la forte crescita della domanda proprio delle vongole con un balzo del 28%", afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
A rischio non erano solo i menu a base di questo mollusco, ma senza il via libera comunitario alla richiesta di tolleranza avanzata dall'Italia e fortemente voluta da Coldiretti Impresapesca si rischiava di affondare una parte importante della flotta nazionale a causa del taglio delle esportazioni, che rappresentano quasi la metà della nostra produzione con un impatto devastante sul settore, già provato dalla pandemia per effetto di produzione invenduta, perdite economiche derivanti dal crollo dei prezzi e dal deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza. In gioco in Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – una flotta di 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento. La durata del provvedimento, che salva in pratica anche i piatti più tipici della tradizione Made in Italy, dagli spaghetti al sauté, fino ai risotti, è fissata fino al 31 dicembre 2022 e occorre dunque intervenire per rendere definitiva la deroga per evitare stress inutili al settore e dare certezze nella programmazione delle attività.
Il via libera non interessa tutti i tipi di vongole ma solamente la specie autoctona presente in mare aperto, la "chamelea gallina" conosciuta anche come "lupino", la cui produzione si aggira sulle 30mila tonnellate circa, mollusco bivalve che cresce sui bassi fondali costieri sabbiosi, soprattutto in Adriatico. I vincoli posti alle dimensioni della vongola nostrana – conclude la Coldiretti – hanno anche favorito la diffusione sui banchi delle pescherie oltre che sui menù dei ristorante di vongole di importazioni proveniente da altri paesi e continenti, in particolare lavorate e congelate, spesso spacciate per specie autoctone.
A rischio non erano solo i menu a base di questo mollusco, ma senza il via libera comunitario alla richiesta di tolleranza avanzata dall'Italia e fortemente voluta da Coldiretti Impresapesca si rischiava di affondare una parte importante della flotta nazionale a causa del taglio delle esportazioni, che rappresentano quasi la metà della nostra produzione con un impatto devastante sul settore, già provato dalla pandemia per effetto di produzione invenduta, perdite economiche derivanti dal crollo dei prezzi e dal deprezzamento delle specie ittiche a maggior pregio non richieste dalla ristorazione, ancora alla prese con una difficile ripartenza. In gioco in Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale – una flotta di 1500 imbarcazioni, 5000 addetti, 10 impianti di acquacoltura e mitilicoltura, con le aree vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento. La durata del provvedimento, che salva in pratica anche i piatti più tipici della tradizione Made in Italy, dagli spaghetti al sauté, fino ai risotti, è fissata fino al 31 dicembre 2022 e occorre dunque intervenire per rendere definitiva la deroga per evitare stress inutili al settore e dare certezze nella programmazione delle attività.
Il via libera non interessa tutti i tipi di vongole ma solamente la specie autoctona presente in mare aperto, la "chamelea gallina" conosciuta anche come "lupino", la cui produzione si aggira sulle 30mila tonnellate circa, mollusco bivalve che cresce sui bassi fondali costieri sabbiosi, soprattutto in Adriatico. I vincoli posti alle dimensioni della vongola nostrana – conclude la Coldiretti – hanno anche favorito la diffusione sui banchi delle pescherie oltre che sui menù dei ristorante di vongole di importazioni proveniente da altri paesi e continenti, in particolare lavorate e congelate, spesso spacciate per specie autoctone.