Amministrazioni ed Enti
Xylella:"Stiamo attendendo un decreto di urgenza"
Emiliano in audizione alla Commissione Agricoltura della Camera
Italia - domenica 18 novembre 2018
18.14
Nell'ambito dell' indagine conoscitiva sull'emergenza legata alla diffusione della Xylella fastidiosa, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è intervenuto mercoledì scorso, in audizione davanti alla Commissione Agricoltura della Camera, ""Fino al gennaio 2016 la Regione Puglia non aveva alcuna potestà in materia - ha detto Emiliano - perché tutti i poteri erano stati assorbiti dal Governo nazionale da un decreto di Protezione Civile. Dal 2016 in poi è cominciata la lotta della Regione Puglia alla Xylella e l'abbiamo fatta dando vita al più imponente sistema di monitoraggio di fitopatie che esista al mondo, con 340.000 esami sulle piante per individuare quelle infette. Dopodiché abbiamo proceduto agli abbattimenti: in questo caso abbiamo trovato l'ostacolo della legge italiana, perché ogni volta che facevamo un'ordinanza di abbattimento di un albero queste ordinanze venivano impugnate al TAR. Oggi abbiamo chiesto al Parlamento di dotare la Regione dei poteri di abbattimento inaudita altera parte, cioè senza notifica ai proprietari. In questo modo, nel momento in cui troviamo le piante infette, faremo un doppio campionamento per cui quando il proprietario dovesse contestare la nostra scelta potrà chiedere la controanalisi e, se abbiamo sbagliato, ottenere un risarcimento. Quello che non è possibile è fare la lotta alla Xylella con i tempi dei ricorsi al TAR e questo credo sia stato compreso da tutti. Come, d'altra parte, è necessario dare a tutti gli olivicoltori pugliesi che sono stati già colpiti da xylella finanziamenti per recuperare quanto perduto e, soprattutto, per potere reimpiantare le specie tolleranti o resistenti in modo tale da ripristinare il paesaggio e la capacità produttiva olivicola della Puglia. Questi sono i due elementi fondamentali dell'audizione di oggi".
""Tutto quello che la Regione Puglia è stata in grado di fare per contenere la Xylella dal gennaio 2016 ad oggi è stato fatto esclusivamente coi nostri soldi, i nostri funzionari e i nostri scienziati. - Ha proseguito Emiliano - Il ministro Centinaio è venuto tre mesi fa in Salento e abbiamo fatto una visita completa di tutti i luoghi più significativi.Adesso stiamo attendendo un decreto di urgenza che mi auguro doti la Regione dei poteri di abbattimento inaudita altera parte che disponga i finanziamenti nella proporzione necessaria a risarcire tutti i proprietari dei danni che hanno subìto. I danni che l'olivicoltura pugliese, e in particolare salentina, ha subito e rischia di subire in futuro si avvicinano al miliardo di euro"".
Emiliano ha anche detto che: ""Servono misure per consentire a piccoli proprietari e imprese di riprendere la produzione di olio tramite il reimpianto di specie tolleranti o resistenti alla Xylella, che sono già state autorizzate dall'Ue e che consentano anche il restauro del paesaggio. E anche la creazione di una filiera del legno, bisogna trovare un modo per utilizzare il legno degli alberi abbattuti. Due deputati europei pugliesi, De Castro e Fitto, hanno presentato proposte interessanti per indurre l'Unione europea a considerare un intervento molto rilevante dal punto di vista economico che consenta l'attuazione di un piano generale di rallentamento della malattia ma anche di risarcimento e restauro del paesaggio, al fine di rilanciare le attività produttive legate al settore olivicolo"".
""C'è gente che fa politica solo per fare polemiche, - ha concluso Emiliano - c'è chi invece fa politica per risolvere i problemi e io vorrei stare in questa seconda specie. Noi - ha aggiunto - siamo stati lasciati molto soli, con l'aggravante di essere stati considerati da qualcuno i responsabili di questa storia. A questa interpretazione non ci stiamo, rivendichiamo che il Parlamento della Repubblica italiana ci dia la possibilità di ricostruire la storia in modo veridico, rivendichiamo il ruolo fondamentale che la Puglia ha avuto nel riconoscere la malattia, nel contrastarla e nel proporre, all'interno delle proprie competenze, tutti i mezzi possibili per l'abbattimento"".
Ha partecipato all'audizione anche Leonardo di Gioia, assessore all'Agricoltura della Regione Puglia che ha dichiarato: ""L'unica cosa che era nelle nostre potenzialità per aiutare i territori infetti da Xylella è staccare un pezzo del piano di sviluppo rurale e destinarlo ad attività di particolare pregio, o di ricostruzione del potenziale produttivo, o legate agli investimenti per l'olivicoltura, ma il Psr non è lo strumento giusto per far fronte a una calamità, a una emergenza di questo tipo, perché servirebbe per alimentare la competitività dell'intera Regione. Abbiamo danni che possono essere stimati nell'ordine dei miliardi di euro, e il nostro piano di sviluppo rurale stanzia i dieci milioni per ogni singola misura: è una cosa incongrua. Per la ricostruzione, a fronte di 10 milioni messi a bando, sono arrivate, solo in questa fase, già richieste per 50 milioni. Chiediamo che sia il Governo a farsi portavoce con Bruxelles, almeno per destinare, nella scrittura del nuovo Psr, una quota specifica a territori che abbiano subìto fitopatie di questo livello"".
""Tutto quello che la Regione Puglia è stata in grado di fare per contenere la Xylella dal gennaio 2016 ad oggi è stato fatto esclusivamente coi nostri soldi, i nostri funzionari e i nostri scienziati. - Ha proseguito Emiliano - Il ministro Centinaio è venuto tre mesi fa in Salento e abbiamo fatto una visita completa di tutti i luoghi più significativi.Adesso stiamo attendendo un decreto di urgenza che mi auguro doti la Regione dei poteri di abbattimento inaudita altera parte che disponga i finanziamenti nella proporzione necessaria a risarcire tutti i proprietari dei danni che hanno subìto. I danni che l'olivicoltura pugliese, e in particolare salentina, ha subito e rischia di subire in futuro si avvicinano al miliardo di euro"".
Emiliano ha anche detto che: ""Servono misure per consentire a piccoli proprietari e imprese di riprendere la produzione di olio tramite il reimpianto di specie tolleranti o resistenti alla Xylella, che sono già state autorizzate dall'Ue e che consentano anche il restauro del paesaggio. E anche la creazione di una filiera del legno, bisogna trovare un modo per utilizzare il legno degli alberi abbattuti. Due deputati europei pugliesi, De Castro e Fitto, hanno presentato proposte interessanti per indurre l'Unione europea a considerare un intervento molto rilevante dal punto di vista economico che consenta l'attuazione di un piano generale di rallentamento della malattia ma anche di risarcimento e restauro del paesaggio, al fine di rilanciare le attività produttive legate al settore olivicolo"".
""C'è gente che fa politica solo per fare polemiche, - ha concluso Emiliano - c'è chi invece fa politica per risolvere i problemi e io vorrei stare in questa seconda specie. Noi - ha aggiunto - siamo stati lasciati molto soli, con l'aggravante di essere stati considerati da qualcuno i responsabili di questa storia. A questa interpretazione non ci stiamo, rivendichiamo che il Parlamento della Repubblica italiana ci dia la possibilità di ricostruire la storia in modo veridico, rivendichiamo il ruolo fondamentale che la Puglia ha avuto nel riconoscere la malattia, nel contrastarla e nel proporre, all'interno delle proprie competenze, tutti i mezzi possibili per l'abbattimento"".
Ha partecipato all'audizione anche Leonardo di Gioia, assessore all'Agricoltura della Regione Puglia che ha dichiarato: ""L'unica cosa che era nelle nostre potenzialità per aiutare i territori infetti da Xylella è staccare un pezzo del piano di sviluppo rurale e destinarlo ad attività di particolare pregio, o di ricostruzione del potenziale produttivo, o legate agli investimenti per l'olivicoltura, ma il Psr non è lo strumento giusto per far fronte a una calamità, a una emergenza di questo tipo, perché servirebbe per alimentare la competitività dell'intera Regione. Abbiamo danni che possono essere stimati nell'ordine dei miliardi di euro, e il nostro piano di sviluppo rurale stanzia i dieci milioni per ogni singola misura: è una cosa incongrua. Per la ricostruzione, a fronte di 10 milioni messi a bando, sono arrivate, solo in questa fase, già richieste per 50 milioni. Chiediamo che sia il Governo a farsi portavoce con Bruxelles, almeno per destinare, nella scrittura del nuovo Psr, una quota specifica a territori che abbiano subìto fitopatie di questo livello"".