Crepuscolo letterario di Luciana Fredella
Giornata della Memoria del Genocidio Armeno
Dal 2016 Canosa ha aderito
martedì 24 aprile 2018
15.39
Il 24 aprile si celebra la Giornata della Memoria del Genocidio Armeno (Metz Yeghern – Grande Male) ad opera dei turchi prima, durante e dopo la I guerra mondiale. In questo giorno, nel 1915 fu effettuato l'arresto della classe dirigente della comunità armena con l'intento di eliminare la presenza armena sul territorio ottomano. In seguito all'arresto, la comunità armena perde la sua classe dirigente e si avvia verso una persecuzione già cominciata alla fine dell'Ottocento sotto il sultano Abdul Hamid II, e continuata nel nuovo secolo con il massacro di Adana del 1909. Con il primo conflitto mondiale inizia una persecuzione pianificata e organizzata nei minimi dettagli, mirata all'eliminazione totale della razza armena e che vedrà lo sterminio di tre quarti della popolazione armena. Benché sia passato oltre un secolo, la Turchia continua a non riconoscere il genocidio armeno, nonostante le atroci testimonianze dei sopravvissuti e di coloro che hanno vissuto la diaspora, dei cronisti come Henry Barby che nel suo IL MARTIRIO DI UN POPOLO – I massacri dell'Armenia racconta le violenze cui ha assistito e di cui ha raccolto testimonianze, del poeta come Hrand Nazariantz, uno su tutti.
Attraverso il famigerato art. 301 del codice penale turco ("Attentato alla turchicità dello stato"): Lle autorità turche hanno perseguito penalmente tutti coloro (giornalisti, scrittori, editori, professori) che hanno osato fare riferimento al genocidio armeno. Anche il premio Nobel per la letteratura Pamuk è stato messo sotto processo per alcune frasi contenute nei suoi libri. La paura di essere giudicata colpevole, un orgoglioso nazionalismo, una maturità democratica ancora non pienamente raggiunta, determinano, ancora oggi, l'atteggiamento negazionista delle autorità di Ankara, nonostante sempre più vasti settori della società turca comincino ad opporsi alla "verità" di stato. Attualmente molti sono i paesi nel mondo che hanno riconosciuto il genocidio degli armeni e con orgoglio, anche Canosa di Puglia dal 2016, è entrata a far parte tra quelli che hanno proclamato il 24 aprile Giornata della Memoria del Genocidio Armeno, grazie alla proposta avanzata dal Club per l'UNESCO di Canosa di Puglia e alla concittadina di origine armena, Gohar Aslanyan. La speranza è che la conoscenza di questi gravi episodi di odio etnico, possano cambiare le coscienze degli uomini di governo, affinché impediscano qualunque forma di razzismo e impongano alle istituzioni una maggiore apertura alla CULTURA.
Attraverso il famigerato art. 301 del codice penale turco ("Attentato alla turchicità dello stato"): Lle autorità turche hanno perseguito penalmente tutti coloro (giornalisti, scrittori, editori, professori) che hanno osato fare riferimento al genocidio armeno. Anche il premio Nobel per la letteratura Pamuk è stato messo sotto processo per alcune frasi contenute nei suoi libri. La paura di essere giudicata colpevole, un orgoglioso nazionalismo, una maturità democratica ancora non pienamente raggiunta, determinano, ancora oggi, l'atteggiamento negazionista delle autorità di Ankara, nonostante sempre più vasti settori della società turca comincino ad opporsi alla "verità" di stato. Attualmente molti sono i paesi nel mondo che hanno riconosciuto il genocidio degli armeni e con orgoglio, anche Canosa di Puglia dal 2016, è entrata a far parte tra quelli che hanno proclamato il 24 aprile Giornata della Memoria del Genocidio Armeno, grazie alla proposta avanzata dal Club per l'UNESCO di Canosa di Puglia e alla concittadina di origine armena, Gohar Aslanyan. La speranza è che la conoscenza di questi gravi episodi di odio etnico, possano cambiare le coscienze degli uomini di governo, affinché impediscano qualunque forma di razzismo e impongano alle istituzioni una maggiore apertura alla CULTURA.