Crepuscolo letterario di Luciana Fredella
Si parla su “L’ ultimo sorriso”
Alfonso Pistlli presenta il primo romanzo
sabato 8 settembre 2018
7.55
L'esordio letterario in piena estate di Alfonso Pistilli con il romanzo "L'ultimo sorriso" per Policromia ha avuto ampi consensi e destato grande attenzione e interesse sui social e in rete. Per rispondere alle innumerevoli richieste è stata organizzata la prima presentazione del romanzo in pubblico con l'autore che avrà luogo sulle terrazze di Palazzo Iliceto a Canosa di Puglia(BT), il prossimo 14 settembre alle ore 20.30. Alfonso Pistilli, laureato in Economia ed impiegato in un'azienda della grande distribuzione, è fortemente appassionato di sport, viaggi, lettura e trading. Negli ultimi anni, ha frequentato dei corsi e lezioni di scrittura creativa con Tommy Di Bari e Ruggero Ruggiero, autori affermati. Con "L'ultimo sorriso", l'autore canosino si affaccia nel suggestivo panorama del giallo, regalando ai lettori un romanzo fluente, con tematiche attuali e molti spunti di riflessione.
Tra i protagonisti di rilievo del romanzo, Alessandro Cocco, un ragazzo che vive in famiglia, lavora come venditore porta a porta di vacanze e si presenta come uno "sfigato" sia in ambito lavorativo che affettivo. Frequenta una carissima amica, Halina che è una escort ma questo non influenza il loro straordinario rapporto. Durante una trattativa di vendita apprende dalla tv la terribile notizia della morte dell'amica, che viene subito inquadrata come suicidio. A questa ipotesi Alessandro non crede e tra le varie vicende riesce ad inserirsi nelle indagini. Legata alla vicenda principale c'è l'altra che occupa una parte del cuore del protagonista: l'indagine sul calcio scommesse del Bari, la sua squadra, la sua passione più forte, la sua delusione più grande. Ben presto le indagini si intrecceranno facendo emergere la personalità di Alessandro che contribuirà fattivamente alla soluzione dei casi. A dialogare sul romanzo "L'ultimo sorriso" e sull'approccio scrittura è con noi l'autore Alfonso Pistilli che ha risposto alle domande di Canosaweb per la rubrica "Crepuscolo Letterario" tesa a promuovere la lettura e al contempo far conoscere scrittori, generi letterari e le variegate sfaccettature della cultura .
Alessandro Cocco è il protagonista del suo romanzo. Inizialmente pare un tipo "sfigato" ma pian piano emerge la sua personalità, con la sua intelligenza e con la sua passione. Come nasce questa storia e potrebbe diventare un personaggio seriale, ovvero lo ritroveremo in una prossima storia? Questa storia nasce da una mia forte rabbia interna. Infatti alla base della vicenda gialla, c'è una storia che mi ha toccato personalmente, e da cui è nata l'esigenza di scrivere questa storia. Il protagonista, Alessandro appunto, scaturisce dal voler cercare una figura vicina a noi, e perché no, anche vicina a me. I fatti che accadono non fanno parte di me ma il personaggio ha molto di me e ovviamente è stato tutto romanzato. Riguardo a ritrovare Alessandro in una prossima storia, all'inizio non ci avevo pensato, o forse solo marginalmente però non escludo che possa ricorrere a lui per un'altra storia. Attualmente sto scrivendo un secondo romanzo e anche questo nasce da un'altra rabbia interna. Scriverò una storia che parlerà di intrecci tra finanza e politica, non ci sarà un morto, quindi non è un giallo, non ci saranno indagini nel vero senso del termine, però cercherò di portare il lettore che è disinteressato materie difficili come i mercati finanziari e la politica, capire come a volte certe logiche che esistono dietro i mercati, non sono poi così tanto lasciate alla libera concorrenza, anzi spesso sono pilotate da persone potenti ed influenti. Alessandro Cocco per questo secondo romanzo, non è adatto.
Il romanzo "L'ultimo sorriso" evidenzia una bellissima storia di amicizia tra il protagonista, ragazzo scanzonato che si ritrova a fare lavori che non vorrebbe fare ma di cui ha bisogno per non essere rimproverato di essere uno scansafatiche o un fallito, e una ragazza lituana che di mestiere fa la escort. Quest'amicizia è piaciuta molto perché va oltre le apparenze e gli stereotipi. Come mai ha pensato di far incontrare due persone come loro e renderle così amici? Ha detto una cosa giusta. Spesso gli stereotipi fanno in modo che la gente venga catalogata ed è un grande male della società attuale perché spesso si guarda all'altro per quello che fa o per quello che è costretto a fare, non a quello che è realmente. Nell' amicizia non ci sono barriere quindi penso che due persone così diverse possano essere amiche perché magari sono accomunate dalla sfortuna. Questi due ragazzi, loro malgrado, vivono delle condizioni di disagio: chi perché sfruttato chi perché si trova a vivere in una situazione di difficoltà. Questa amicizia che è del tutto sincera, Alessandro stesso, spesso si trova a combattere con quello che la gente immagina, vedendo un ragazzo amico di una escort. Nella storia viene spesso sottolineato il fatto che lui venga giudicato in maniera superficiale pensando che non sia solo un suo amico ma anche un cliente. Alessandro combatte con forza questi giudizi superficiali, anche contro il suo vero sentimento ovvero trovandosi a volte a nascondere quest'amicizia. Purtroppo credo che queste cose accadano nella realtà, cioè una escort non venga considerata come una persona che possa avere amici. Magari svolge quell'attività perché le piace o no, e quindi magari è costretta a farlo, ma nella restante parte della giornata o della sua vita, vuole vivere relazioni vere. Da questa considerazione è nata questa amicizia.
Nel romanzo si percorrono le strade di Bari e per chi la conosce, segue il protagonista nei suoi tragitti. Tuttavia alcune parti fanno riflettere sul fatto che spesso non si conosce bene la città o il "nostro paese", ovvero si ignorano dei bei posti che si possono frequentare o dove magari c'è una bella atmosfera. Ad esempio c'è un locale "Libri in tazza", che è una libreria un po' atipica, dove Alessandro ha conosciuto Halina. Molto stimolante questo passaggio per suggerire al lettore: "guardati intorno e cerca di conoscere meglio la tua città". Esiste questo bellissimo posto? Rispondendo al primo aspetto citato, in effetti è vero: molte volte, io stesso, non mi accorgo di posti o luoghi della città in cui vivo da anni. Bari l'ho vissuta per 4 anni di seguito, l'ho conosciuta abbastanza bene, ma non posso dire di conoscerla così bene. Sono canosino, orgoglioso di esserlo e spesso mi capita di non conoscere dei posti perché magari non alzo la testa e non guardo bene i luoghi che mi circondano. Ho voluto sottolinearlo così: una persona della Lituania, fa conoscere ad una persona del posto un luogo splendido. Per rispondere alla domanda, il posto esiste, non a Bari, ma a Noto in Sicilia ed è una libreria-bar-cianfrusaglierìa che vende di tutto, addirittura c'è un tre ruote a rendere ancor più scenografico e suggestivo il locale che si chiama Anche gli angeli. Io sono stato a Noto 3 anni fa per le vacanze . Inutile dire che mi sono innamorato di quel posto, tanto che mentre gli amici uscivano, io rimanevo lì. Volevo inserirlo nel mio romanzo perchè merita una menzione speciale in quanto unisce la cultura e la vita di tutti i giorni: a mio parere questo è il segreto per far avvicinare quante più persone possibili al mondo della lettura.
Cosa legge? Ho iniziato la mia vocazione di lettore leggendo gialli e mi piace tuttora, soprattutto scriverne, perché mi piace un aspetto: quello di riuscire a "fregare il lettore". Se leggendo vengo "fregato", io mi sento soddisfatto come lettore. Ora, trovandomi dall'altra parte, il mio scopo è "fregare il lettore", se ci sono riuscito, allora ho scritto qualcosa di buono. La cosa che mi piace dei gialli è che ti svela la storia piano piano e se si fa caso ad alcuni particolari, si possono collegare gli elementi e capire chi è il colpevole. Scoprire elementi necessari a immaginare su come si concluderà la storia non è una cosa che tutti fanno e spesso non riuscirci dipende dalla bravura dell'autore. Io non so se sono stato bravo a fare questo e se i lettori riusciranno a scoprire prima cosa succederà. Tornando a ciò che leggo devo dire che un po' stimolato dalle amicizie, un po' dalla condivisione delle letture, ho spaziato molto sui generi, ammetto che non amo il romantico o il rosa che ritengo banali, mi piacciono molto i romanzi introspettivi, dove ci sono molti aspetti psicologici: ho amato romanzi come La profezia di Celestino di James Redfield e la Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, libro stranissimo in cui ci sono 3 storie molto diverse fra loro che sembrano scritte a 3 mani ma sono della stessa autrice, bellissimo.
Parlando di cose belle, nel romanzo, oltre a ignorare gli stereotipi c'è anche la totale assenza di razzismo: il calciatore di punta della squadra è di colore, parla barese ed è stato "adottato" dal dirigente della squadra del Bari, inoltre Mamadi è amatissimo dai tifosi. Infine un altro stereotipo che viene messo in discussione è quello di un ragazzo che legge libri. Di solito nei libri, si trovano personaggi di un certo spessore, dirigenti ad esempio, che sono attraenti e affascinanti per la cultura che mostrano ed esternano nelle loro vicende. Anche questo lo hai mutuato, hai voluto che il tuo personaggio leggesse libri? Si. Molto spesso nei romanzi anche io ho trovato personaggi più o meno protagonisti che leggono libri. In realtà a me piaceva questo dualismo tra la leggerezza tipica dei ragazzi e la passione per la lettura. Spesso chi legge libri viene considerato come il secchione della scuola. In realtà io non la vedo così. Non sono mai stato secchione, eppure mi piaceva e mi piace leggere. Ciò di cui sono contento è che ho regalato delle copie a degli amici che non leggono e che non hanno mai letto libri. Li ho costretti a leggere e se riuscissi anche a convertirne uno, per me sarebbe già un successo.
C'è una canzone, "Pelle di luna" di Gitano che è il più grande insuccesso della musica italiana, e il fatto che sia un insuccesso, ricorre spesso come concetto, nella testa di Alessandro e mi è parso che gli piaccia. Come mai proprio questa canzone piace tanto al protagonista? In realtà non piace nemmeno ad Alessandro. Questa canzone è stata ritenuta orribile anche quando fu presentata al Festival di Sanremo nel 1989, e lo stesso Alessandro ritiene sia orribile, ma gli gira nella testa perché purtroppo gli vien attribuito da coloro che lui ama e da cui non vorrebbe sentirselo "rinnovare". Per questo ho scelto una canzone che fosse uno dei più grandi insuccessi della musica.
Alessandro è un tifoso, anzi un vero appassionato della sua squadra. Lei è tifoso? Ahimè si di una squadra che in questi giorni è fallita ed è quella presente nel romanzo. In realtà è da questa passione che nasce la rabbia che ha dato origine a questo libro, cioè per i fatti accaduti qualche anno fa: il calcioscommesse e il coinvolgimento dei calciatori della mia squadra. Alla rabbia si è affiancata l'influenza di un ragazzo Danilo, che ha realizzato una di serie di mini puntate da 10 minuti l'una, pubblicata sul suo canale YouTube, e che voglio citare perché era presente nella fase embrionale di questo romanzo. Questo ragazzo è di Bitonto e gestisce una pagina Facebook che si chiama Non cresce l'erba. Il protagonista della serie è lui stesso, Danilo, che ripeteva una frase come un mantra al giocatore che si è reso protagonista di questa cosa orribile nei confronti di gente che vive la passione e spende anche dei soldi. Lui ha detto: "Me lo devi dire in faccia che mi hai fregato". Questo era il suo slogan ed è questo che mi ha portato a far accadere ciò che accade ad un certo punto della storia.
Nella vita di Alessandro, oltre ad Halina, c'è una fidanzata, Alessandra, che inizialmente può sembrare un po' sciocca ma durante la lettura emerge una ragazza molto intelligente. Conosci Alessandra? Può dire qualcosa riguardo ad un possibile futuro tra Alessandra e Alessandro? Si, diciamo che conosco Alessandra anche se non mi piace inserire la mia vita in ciò che scrivo. Non mi piace sia perché trovo troppo semplicistico esprimere un'emozione perché la vivo o l'ho vissuta. È più difficile e stimolante entrare nella mente delle persone. In ciò che scrivo non c'è la mia vita, ma nei personaggi c'è l'spirazione a qualcuno che conosco. Non mi sento di dire che Alessandra sia una sola persona, ha degli aspetti di qualcuno, ha degli aspetti di qualcun altro. A me piace studiare le persone, ne colgo degli aspetti e li uso per creare un personaggio. Fra Alessandro e Alessandra non so cosa succederà. Non amo i romanzi a lieto fine ma questo è un giallo e deve rassicurare il lettore. In un ipotetico sequel il conflitto tra i due fidanzati non credo che finirà.
Per concludere una domanda sulla vita privata:che lavoro svolge e quali sono i suoi hobby?Sono un normale impiegato e lavoro in un'azienda della grande distribuzione che gestisce supermercati e mi occupo di numeri. Il mio background di studi è economico, quindi mi occupo di numeri e forse la necessità di avere la fuga dai numeri mi ha portato a scrivere. Credo che le persone non debbano limitarsi ad un solo campo d'azione. Io mi appassiono a tante cose, lettura, scrittura, sport, viaggi, quando possibile, qualunque cosa mi appassioni la seguo.
Luciana Fredella
Tra i protagonisti di rilievo del romanzo, Alessandro Cocco, un ragazzo che vive in famiglia, lavora come venditore porta a porta di vacanze e si presenta come uno "sfigato" sia in ambito lavorativo che affettivo. Frequenta una carissima amica, Halina che è una escort ma questo non influenza il loro straordinario rapporto. Durante una trattativa di vendita apprende dalla tv la terribile notizia della morte dell'amica, che viene subito inquadrata come suicidio. A questa ipotesi Alessandro non crede e tra le varie vicende riesce ad inserirsi nelle indagini. Legata alla vicenda principale c'è l'altra che occupa una parte del cuore del protagonista: l'indagine sul calcio scommesse del Bari, la sua squadra, la sua passione più forte, la sua delusione più grande. Ben presto le indagini si intrecceranno facendo emergere la personalità di Alessandro che contribuirà fattivamente alla soluzione dei casi. A dialogare sul romanzo "L'ultimo sorriso" e sull'approccio scrittura è con noi l'autore Alfonso Pistilli che ha risposto alle domande di Canosaweb per la rubrica "Crepuscolo Letterario" tesa a promuovere la lettura e al contempo far conoscere scrittori, generi letterari e le variegate sfaccettature della cultura .
Alessandro Cocco è il protagonista del suo romanzo. Inizialmente pare un tipo "sfigato" ma pian piano emerge la sua personalità, con la sua intelligenza e con la sua passione. Come nasce questa storia e potrebbe diventare un personaggio seriale, ovvero lo ritroveremo in una prossima storia? Questa storia nasce da una mia forte rabbia interna. Infatti alla base della vicenda gialla, c'è una storia che mi ha toccato personalmente, e da cui è nata l'esigenza di scrivere questa storia. Il protagonista, Alessandro appunto, scaturisce dal voler cercare una figura vicina a noi, e perché no, anche vicina a me. I fatti che accadono non fanno parte di me ma il personaggio ha molto di me e ovviamente è stato tutto romanzato. Riguardo a ritrovare Alessandro in una prossima storia, all'inizio non ci avevo pensato, o forse solo marginalmente però non escludo che possa ricorrere a lui per un'altra storia. Attualmente sto scrivendo un secondo romanzo e anche questo nasce da un'altra rabbia interna. Scriverò una storia che parlerà di intrecci tra finanza e politica, non ci sarà un morto, quindi non è un giallo, non ci saranno indagini nel vero senso del termine, però cercherò di portare il lettore che è disinteressato materie difficili come i mercati finanziari e la politica, capire come a volte certe logiche che esistono dietro i mercati, non sono poi così tanto lasciate alla libera concorrenza, anzi spesso sono pilotate da persone potenti ed influenti. Alessandro Cocco per questo secondo romanzo, non è adatto.
Il romanzo "L'ultimo sorriso" evidenzia una bellissima storia di amicizia tra il protagonista, ragazzo scanzonato che si ritrova a fare lavori che non vorrebbe fare ma di cui ha bisogno per non essere rimproverato di essere uno scansafatiche o un fallito, e una ragazza lituana che di mestiere fa la escort. Quest'amicizia è piaciuta molto perché va oltre le apparenze e gli stereotipi. Come mai ha pensato di far incontrare due persone come loro e renderle così amici? Ha detto una cosa giusta. Spesso gli stereotipi fanno in modo che la gente venga catalogata ed è un grande male della società attuale perché spesso si guarda all'altro per quello che fa o per quello che è costretto a fare, non a quello che è realmente. Nell' amicizia non ci sono barriere quindi penso che due persone così diverse possano essere amiche perché magari sono accomunate dalla sfortuna. Questi due ragazzi, loro malgrado, vivono delle condizioni di disagio: chi perché sfruttato chi perché si trova a vivere in una situazione di difficoltà. Questa amicizia che è del tutto sincera, Alessandro stesso, spesso si trova a combattere con quello che la gente immagina, vedendo un ragazzo amico di una escort. Nella storia viene spesso sottolineato il fatto che lui venga giudicato in maniera superficiale pensando che non sia solo un suo amico ma anche un cliente. Alessandro combatte con forza questi giudizi superficiali, anche contro il suo vero sentimento ovvero trovandosi a volte a nascondere quest'amicizia. Purtroppo credo che queste cose accadano nella realtà, cioè una escort non venga considerata come una persona che possa avere amici. Magari svolge quell'attività perché le piace o no, e quindi magari è costretta a farlo, ma nella restante parte della giornata o della sua vita, vuole vivere relazioni vere. Da questa considerazione è nata questa amicizia.
Nel romanzo si percorrono le strade di Bari e per chi la conosce, segue il protagonista nei suoi tragitti. Tuttavia alcune parti fanno riflettere sul fatto che spesso non si conosce bene la città o il "nostro paese", ovvero si ignorano dei bei posti che si possono frequentare o dove magari c'è una bella atmosfera. Ad esempio c'è un locale "Libri in tazza", che è una libreria un po' atipica, dove Alessandro ha conosciuto Halina. Molto stimolante questo passaggio per suggerire al lettore: "guardati intorno e cerca di conoscere meglio la tua città". Esiste questo bellissimo posto? Rispondendo al primo aspetto citato, in effetti è vero: molte volte, io stesso, non mi accorgo di posti o luoghi della città in cui vivo da anni. Bari l'ho vissuta per 4 anni di seguito, l'ho conosciuta abbastanza bene, ma non posso dire di conoscerla così bene. Sono canosino, orgoglioso di esserlo e spesso mi capita di non conoscere dei posti perché magari non alzo la testa e non guardo bene i luoghi che mi circondano. Ho voluto sottolinearlo così: una persona della Lituania, fa conoscere ad una persona del posto un luogo splendido. Per rispondere alla domanda, il posto esiste, non a Bari, ma a Noto in Sicilia ed è una libreria-bar-cianfrusaglierìa che vende di tutto, addirittura c'è un tre ruote a rendere ancor più scenografico e suggestivo il locale che si chiama Anche gli angeli. Io sono stato a Noto 3 anni fa per le vacanze . Inutile dire che mi sono innamorato di quel posto, tanto che mentre gli amici uscivano, io rimanevo lì. Volevo inserirlo nel mio romanzo perchè merita una menzione speciale in quanto unisce la cultura e la vita di tutti i giorni: a mio parere questo è il segreto per far avvicinare quante più persone possibili al mondo della lettura.
Cosa legge? Ho iniziato la mia vocazione di lettore leggendo gialli e mi piace tuttora, soprattutto scriverne, perché mi piace un aspetto: quello di riuscire a "fregare il lettore". Se leggendo vengo "fregato", io mi sento soddisfatto come lettore. Ora, trovandomi dall'altra parte, il mio scopo è "fregare il lettore", se ci sono riuscito, allora ho scritto qualcosa di buono. La cosa che mi piace dei gialli è che ti svela la storia piano piano e se si fa caso ad alcuni particolari, si possono collegare gli elementi e capire chi è il colpevole. Scoprire elementi necessari a immaginare su come si concluderà la storia non è una cosa che tutti fanno e spesso non riuscirci dipende dalla bravura dell'autore. Io non so se sono stato bravo a fare questo e se i lettori riusciranno a scoprire prima cosa succederà. Tornando a ciò che leggo devo dire che un po' stimolato dalle amicizie, un po' dalla condivisione delle letture, ho spaziato molto sui generi, ammetto che non amo il romantico o il rosa che ritengo banali, mi piacciono molto i romanzi introspettivi, dove ci sono molti aspetti psicologici: ho amato romanzi come La profezia di Celestino di James Redfield e la Trilogia della città di K di Ágota Kristóf, libro stranissimo in cui ci sono 3 storie molto diverse fra loro che sembrano scritte a 3 mani ma sono della stessa autrice, bellissimo.
Parlando di cose belle, nel romanzo, oltre a ignorare gli stereotipi c'è anche la totale assenza di razzismo: il calciatore di punta della squadra è di colore, parla barese ed è stato "adottato" dal dirigente della squadra del Bari, inoltre Mamadi è amatissimo dai tifosi. Infine un altro stereotipo che viene messo in discussione è quello di un ragazzo che legge libri. Di solito nei libri, si trovano personaggi di un certo spessore, dirigenti ad esempio, che sono attraenti e affascinanti per la cultura che mostrano ed esternano nelle loro vicende. Anche questo lo hai mutuato, hai voluto che il tuo personaggio leggesse libri? Si. Molto spesso nei romanzi anche io ho trovato personaggi più o meno protagonisti che leggono libri. In realtà a me piaceva questo dualismo tra la leggerezza tipica dei ragazzi e la passione per la lettura. Spesso chi legge libri viene considerato come il secchione della scuola. In realtà io non la vedo così. Non sono mai stato secchione, eppure mi piaceva e mi piace leggere. Ciò di cui sono contento è che ho regalato delle copie a degli amici che non leggono e che non hanno mai letto libri. Li ho costretti a leggere e se riuscissi anche a convertirne uno, per me sarebbe già un successo.
C'è una canzone, "Pelle di luna" di Gitano che è il più grande insuccesso della musica italiana, e il fatto che sia un insuccesso, ricorre spesso come concetto, nella testa di Alessandro e mi è parso che gli piaccia. Come mai proprio questa canzone piace tanto al protagonista? In realtà non piace nemmeno ad Alessandro. Questa canzone è stata ritenuta orribile anche quando fu presentata al Festival di Sanremo nel 1989, e lo stesso Alessandro ritiene sia orribile, ma gli gira nella testa perché purtroppo gli vien attribuito da coloro che lui ama e da cui non vorrebbe sentirselo "rinnovare". Per questo ho scelto una canzone che fosse uno dei più grandi insuccessi della musica.
Alessandro è un tifoso, anzi un vero appassionato della sua squadra. Lei è tifoso? Ahimè si di una squadra che in questi giorni è fallita ed è quella presente nel romanzo. In realtà è da questa passione che nasce la rabbia che ha dato origine a questo libro, cioè per i fatti accaduti qualche anno fa: il calcioscommesse e il coinvolgimento dei calciatori della mia squadra. Alla rabbia si è affiancata l'influenza di un ragazzo Danilo, che ha realizzato una di serie di mini puntate da 10 minuti l'una, pubblicata sul suo canale YouTube, e che voglio citare perché era presente nella fase embrionale di questo romanzo. Questo ragazzo è di Bitonto e gestisce una pagina Facebook che si chiama Non cresce l'erba. Il protagonista della serie è lui stesso, Danilo, che ripeteva una frase come un mantra al giocatore che si è reso protagonista di questa cosa orribile nei confronti di gente che vive la passione e spende anche dei soldi. Lui ha detto: "Me lo devi dire in faccia che mi hai fregato". Questo era il suo slogan ed è questo che mi ha portato a far accadere ciò che accade ad un certo punto della storia.
Nella vita di Alessandro, oltre ad Halina, c'è una fidanzata, Alessandra, che inizialmente può sembrare un po' sciocca ma durante la lettura emerge una ragazza molto intelligente. Conosci Alessandra? Può dire qualcosa riguardo ad un possibile futuro tra Alessandra e Alessandro? Si, diciamo che conosco Alessandra anche se non mi piace inserire la mia vita in ciò che scrivo. Non mi piace sia perché trovo troppo semplicistico esprimere un'emozione perché la vivo o l'ho vissuta. È più difficile e stimolante entrare nella mente delle persone. In ciò che scrivo non c'è la mia vita, ma nei personaggi c'è l'spirazione a qualcuno che conosco. Non mi sento di dire che Alessandra sia una sola persona, ha degli aspetti di qualcuno, ha degli aspetti di qualcun altro. A me piace studiare le persone, ne colgo degli aspetti e li uso per creare un personaggio. Fra Alessandro e Alessandra non so cosa succederà. Non amo i romanzi a lieto fine ma questo è un giallo e deve rassicurare il lettore. In un ipotetico sequel il conflitto tra i due fidanzati non credo che finirà.
Per concludere una domanda sulla vita privata:che lavoro svolge e quali sono i suoi hobby?Sono un normale impiegato e lavoro in un'azienda della grande distribuzione che gestisce supermercati e mi occupo di numeri. Il mio background di studi è economico, quindi mi occupo di numeri e forse la necessità di avere la fuga dai numeri mi ha portato a scrivere. Credo che le persone non debbano limitarsi ad un solo campo d'azione. Io mi appassiono a tante cose, lettura, scrittura, sport, viaggi, quando possibile, qualunque cosa mi appassioni la seguo.
Luciana Fredella