Storia e dintorni
A volte ritornano…!
Cerimonia di consegna di due crateri apuli policromi
giovedì 15 dicembre 2016
15.46
L'Italia è uno straordinario museo diffuso, è il Paese dei 4500 musei, delle grandi capitali dell'arte, delle bellezze paesaggistiche e monumentali dei piccoli centri e dei borghi antichi. In sua difesa l' articolo 9 della Costituzione Italiana recita ""la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione""" . Gli ultimi convegni tenutisi in Puglia e a Canosa, in particolar modo, hanno dimostrato che nel corso degli anni si è passati da una concezione puramente statico-conservativa della tutela dei beni culturali ad una concezione dinamica orientata al loro pubblico godimento, in quanto naturalmente destinati alla pubblica fruizione e alla valorizzazione, come strumenti di crescita culturale della società e promozione del turismo. Il fine perseguito dalla Costituzione è la crescita del pluralismo culturale, in quanto strumento di sviluppo della personalità dei singoli e della collettività. L'articolo 9 della Costituzione pone tra i principi fondamentali lo sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica e la tutela e salvaguardia del patrimonio storico, artistico, ed ambientale. Esso non trova riscontro in altre costituzioni occidentali e mostra la contemporaneità della Costituzione del 1948 e la capacità dei costituenti di individuare valori e diritti che solo in seguito hanno mostrato appieno la loro forza ed essenzialità nel promuovere lo sviluppo non solo sociale e culturale della società, ma anche economico in una società post-industriale ed in una economia globale come quella attuale. Anche la tutela, dunque, deve essere concepita non in senso di passiva protezione, ma in senso attivo, e cioè in funzione della cultura dei cittadini, deve rendere questo patrimonio fruibile da tutti. Proteggere il patrimonio culturale quale prodotto delle attività culturali pregresse, nella loro materializzazione concreta nelle cose mobili ed immobili che ne incorporano il valore culturale. Si difende, quindi, quanto prodotto dalle attività culturali nel corso della storia della nazione come patrimonio della nazione stessa e si pongono i presupposti affinchè l'attività culturale, attraverso la sua promozione da parte della Repubblica(stato, regioni, comuni, enti e fondazioni) continui a produrre ed ampliare questo patrimonio culturale.
Il dilagare della criminalità nel settore del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale portò all'istituzione del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dell'Arma dei Carabinieri avvenuta il 3 maggio 1969, allora inquadrato nell'ambito del Ministero della Pubblica Istruzione, con un organico composto di 16 militari. Si trattava del primo reparto di polizia al mondo specializzato nella lotta al traffico illecito dei beni culturali con una particolare sensibilità verso la protezione e la salvaguardia dell'immenso patrimonio culturale italiano. Nel 1971, il reparto veniva elevato a Comando di Corpo e nel 2001 assumeva l'attuale denominazione Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. A seguito dell'istituzione del Ministero per i Beni Culturali nel 1975, il comando transitava alle dipendenze funzionali di quel ministero divenendo l'ufficio di diretta collaborazione. Fin dalla sua costituzione, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale composto da carabinieri specializzati è presente sul territorio nazionale con un reparto operativo articolato nelle sezioni antiquariato, archeologia, falsificazione e arte contemporanea con compiti di coordinamento investigativo. Quindici nuclei con competenza regionale ed interregionale ed una sezione per la Sicilia orientale con sede a Siracusa. Nelle sue attività si avvale di uno strumento informatico di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria, la Banca dati di beni culturali illecitamente sottratti che con più di 6 milioni di oggetti censiti e circa seicentomila immagini è la più grande a livello mondiale nello specifico settore. Inoltre, il Comando Carabinieri T.P.A. si avvale della collaborazione degli organi di polizia nazionali, di tutte le Sovraintendenze italiane, dell'Interpol e di tutti gli addetti culturali delle ambasciate italiane all'estero, in quanto comparto di specializzazione attribuito all'Arma dal Decreto Ministeriale del 12 febbraio 1992. D'intesa con il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, il Comando Carabinieri T.P.A. cura l'edizione di un bollettino periodico, normalmente semestrale, sul "Servizio per le ricerche delle opere d'arte rubate" in cui sono riportate le riproduzioni fotografiche, corredate da tutti i dati necessari per l'individuazione delle opere d'arte più importanti trafugate. Detta pubblicazione, distribuita dal Comando Generale a tutti gli organi di polizia e doganali, viene anche inviata - gratuitamente - a tutti coloro che, per accertato interesse nel campo dell'arte, ne facciano richiesta.
Ancora una volta, l'Arma dei Carabinieri con il Comando Nucleo Tutela Patrimonio Culturale consegna al Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", due crateri apuli policromi e reperti vari recuperati nel corso delle attività investigative tese alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, nonché al recupero dei beni culturali, del materiale scientifico e didattico inerente ai beni stessi.Due preziosissimi crateri apuli a volute, con decorazioni policrome, risalenti al IV - III sec. a. C., che erano stati illecitamente esportati negli Stati Uniti d'America e proposti, per la vendita, presso una nota casa d'aste. La società antiquaria che li possedeva, avendoli acquistati in buona fede, a fronte delle risultanze investigative ha rinunciato alla proprietà, consentendone la definitiva restituzione allo Stato italiano.Per la loro importanza storico artistica e quali esempio dell'encomiabile comportamento di chi, pur avendone diritto, ha preferito restituire i beni trafugati piuttosto che collezionarli (rinunciando anche all'eventuale indennizzo), i crateri apuli a volute sono stati recentemente esposti alla mostra "L'Arma per l'Arte e la Legalità", appena conclusasi presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma in Palazzo Barberini. I restanti 7 reperti, tra cui due Kylix a vernice nera e un cratere a campana con decorazioni floreali e geometriche, sono stati recuperati nell'ambito di un controllo presso un esercizio commerciale di settore che deteneva illegalmente un'anfora romana. La cerimonia di consegna è in programma venerdì 16 dicembre, alle ore 17,30, nell'androne del Museo dei Vescovi alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e degli organi di stampa e web. L'esposizione al pubblico, a cura della Soc. Coop.OmniArte – Servizi per la Cultura, comincia da sabato 17 dicembre dalle ore 19,00 alle 21,00. La promozione della cultura attraverso la sua conoscenza e la tutela del patrimonio artistico non sono un'attività 'fra altre' per la Repubblica, ma una delle sue missioni più proprie, pubblica ed inalienabile per dettato costituzionale e per volontà di una identità millenaria.
Il dilagare della criminalità nel settore del patrimonio archeologico, artistico e storico nazionale portò all'istituzione del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dell'Arma dei Carabinieri avvenuta il 3 maggio 1969, allora inquadrato nell'ambito del Ministero della Pubblica Istruzione, con un organico composto di 16 militari. Si trattava del primo reparto di polizia al mondo specializzato nella lotta al traffico illecito dei beni culturali con una particolare sensibilità verso la protezione e la salvaguardia dell'immenso patrimonio culturale italiano. Nel 1971, il reparto veniva elevato a Comando di Corpo e nel 2001 assumeva l'attuale denominazione Nucleo Tutela Patrimonio Culturale. A seguito dell'istituzione del Ministero per i Beni Culturali nel 1975, il comando transitava alle dipendenze funzionali di quel ministero divenendo l'ufficio di diretta collaborazione. Fin dalla sua costituzione, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale, svolge compiti concernenti la sicurezza e la salvaguardia del patrimonio culturale nazionale attraverso la prevenzione delle violazioni alla legislazione di tutela dei beni culturali e paesaggistici. Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale composto da carabinieri specializzati è presente sul territorio nazionale con un reparto operativo articolato nelle sezioni antiquariato, archeologia, falsificazione e arte contemporanea con compiti di coordinamento investigativo. Quindici nuclei con competenza regionale ed interregionale ed una sezione per la Sicilia orientale con sede a Siracusa. Nelle sue attività si avvale di uno strumento informatico di ausilio alle indagini di polizia giudiziaria, la Banca dati di beni culturali illecitamente sottratti che con più di 6 milioni di oggetti censiti e circa seicentomila immagini è la più grande a livello mondiale nello specifico settore. Inoltre, il Comando Carabinieri T.P.A. si avvale della collaborazione degli organi di polizia nazionali, di tutte le Sovraintendenze italiane, dell'Interpol e di tutti gli addetti culturali delle ambasciate italiane all'estero, in quanto comparto di specializzazione attribuito all'Arma dal Decreto Ministeriale del 12 febbraio 1992. D'intesa con il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, il Comando Carabinieri T.P.A. cura l'edizione di un bollettino periodico, normalmente semestrale, sul "Servizio per le ricerche delle opere d'arte rubate" in cui sono riportate le riproduzioni fotografiche, corredate da tutti i dati necessari per l'individuazione delle opere d'arte più importanti trafugate. Detta pubblicazione, distribuita dal Comando Generale a tutti gli organi di polizia e doganali, viene anche inviata - gratuitamente - a tutti coloro che, per accertato interesse nel campo dell'arte, ne facciano richiesta.
Ancora una volta, l'Arma dei Carabinieri con il Comando Nucleo Tutela Patrimonio Culturale consegna al Museo dei Vescovi di Canosa di Puglia "Città d'Arte e di Cultura", due crateri apuli policromi e reperti vari recuperati nel corso delle attività investigative tese alla tutela e alla salvaguardia del patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale, nonché al recupero dei beni culturali, del materiale scientifico e didattico inerente ai beni stessi.Due preziosissimi crateri apuli a volute, con decorazioni policrome, risalenti al IV - III sec. a. C., che erano stati illecitamente esportati negli Stati Uniti d'America e proposti, per la vendita, presso una nota casa d'aste. La società antiquaria che li possedeva, avendoli acquistati in buona fede, a fronte delle risultanze investigative ha rinunciato alla proprietà, consentendone la definitiva restituzione allo Stato italiano.Per la loro importanza storico artistica e quali esempio dell'encomiabile comportamento di chi, pur avendone diritto, ha preferito restituire i beni trafugati piuttosto che collezionarli (rinunciando anche all'eventuale indennizzo), i crateri apuli a volute sono stati recentemente esposti alla mostra "L'Arma per l'Arte e la Legalità", appena conclusasi presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma in Palazzo Barberini. I restanti 7 reperti, tra cui due Kylix a vernice nera e un cratere a campana con decorazioni floreali e geometriche, sono stati recuperati nell'ambito di un controllo presso un esercizio commerciale di settore che deteneva illegalmente un'anfora romana. La cerimonia di consegna è in programma venerdì 16 dicembre, alle ore 17,30, nell'androne del Museo dei Vescovi alla presenza delle autorità civili, militari e religiose e degli organi di stampa e web. L'esposizione al pubblico, a cura della Soc. Coop.OmniArte – Servizi per la Cultura, comincia da sabato 17 dicembre dalle ore 19,00 alle 21,00. La promozione della cultura attraverso la sua conoscenza e la tutela del patrimonio artistico non sono un'attività 'fra altre' per la Repubblica, ma una delle sue missioni più proprie, pubblica ed inalienabile per dettato costituzionale e per volontà di una identità millenaria.