Storia e dintorni
Addio alla partigiana Lidia Menapace
Nel 2016, a Canosa è stata ospite della FIDAPA
lunedì 7 dicembre 2020
10.47
È di queste ore la notizia della morte di Lidia Menapace all'età di 96 anni per Covid presso l'ospedale di Bolzano. Lidia Brisca Menapace (nata a Novara 3 aprile 1924 ) è stata una protagonista del Novecento italiano, vivendo con intensità una lunga stagione di battaglie politiche e ideologiche: staffetta partigiana in Val d'Ossola; impegnata nei movimenti cattolici nel secondo dopoguerra; prima donna eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano; attivista della Democrazia Cristiana; simpatizzante del Partito comunista e sostenitrice dell'incontro tra cattolici e marxisti; tra i fondatori de "Il manifesto" e del movimento Cristiani per il Socialismo, fino a diventare esponente del Pdup. Attivista del movimento pacifista e femminista, è stata senatrice di Rifondazione comunista dal 2006 al 2008.
Il 17 ottobre 2016, la partigiana Lidia Menapace, tra le donne protagoniste della Resistenza, è stata ospite della F.I.D.A.P.A. Canosa, presieduta allora da Emanuela D'Evant, in occasione dell'incontro "Momenti di storia vissuta", tenutosi presso la sala consiliare del Comune di Canosa di Puglia alla presenza delle autorità cittadine e degli studenti accompagnati dai docenti. Un incontro che passerà agli annali della storia della comunità canosina per aver avuto l'onore di conoscere e ascoltare dalla viva voce la partigiana Lidia Menapace con la sua esperienza nella Resistenza attraverso i grandi eventi storici e gli episodi di eroismo personale e collettivo. «La tessera del pane e i bombardamenti, la solidarietà tra famiglie e le fughe in bicicletta, la distribuzione dei giornali clandestini e la paura dei posti di blocco dei nazifascisti, la consegna dei messaggi in codice imparati a memoria, l'aiuto prestato a un giovane ebreo nella fuga in Svizzera, i libri sui sindacati letti di nascosto, lo studio al lume di candela durante il coprifuoco… E poi, la presa di coscienza graduale del valore politico della Resistenza, che ha posto le fondamenta teoriche e pratiche del progetto di una società solidale e partecipata il quale, se trovò un seguito forte nella Costituzione, fu poi tradito nella storia reale dell'Italia», Furono alcuni degli argomenti trattati e riportati anche nel libro "Io, partigiana - La mia Resistenza" , scritto nel 2014, da Lidia Menapace : «Molto mi ha giovato la lettura dei testi che le donne vengono scrivendo e pubblicando, ma più ancora – sto per dire – il poterle incontrare, il parlarsi di persona, vedere volti e gesti, inflessioni di voce e timbro di sorriso, sentire quanta parte della ricerca è andata persa per circostanze varie, quali orizzonti apre, quali motivazioni ha avuto». Una testimonianza coinvolgente e intensa, come riferirono i presenti tra i quali molti giovani, colpiti dalla concretezza e dalla forza della "lectio magistralis" su una pagina di storia italiana sviluppata con grande personalità ed uno stile inconfondibile, riflessioni quotidiane alternate a lucide analisi teoriche, fornendo notizie importanti del suo lavoro instancabile di protagonista di mille lotte a favore della libertà, della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne.
Il 17 ottobre 2016, la partigiana Lidia Menapace, tra le donne protagoniste della Resistenza, è stata ospite della F.I.D.A.P.A. Canosa, presieduta allora da Emanuela D'Evant, in occasione dell'incontro "Momenti di storia vissuta", tenutosi presso la sala consiliare del Comune di Canosa di Puglia alla presenza delle autorità cittadine e degli studenti accompagnati dai docenti. Un incontro che passerà agli annali della storia della comunità canosina per aver avuto l'onore di conoscere e ascoltare dalla viva voce la partigiana Lidia Menapace con la sua esperienza nella Resistenza attraverso i grandi eventi storici e gli episodi di eroismo personale e collettivo. «La tessera del pane e i bombardamenti, la solidarietà tra famiglie e le fughe in bicicletta, la distribuzione dei giornali clandestini e la paura dei posti di blocco dei nazifascisti, la consegna dei messaggi in codice imparati a memoria, l'aiuto prestato a un giovane ebreo nella fuga in Svizzera, i libri sui sindacati letti di nascosto, lo studio al lume di candela durante il coprifuoco… E poi, la presa di coscienza graduale del valore politico della Resistenza, che ha posto le fondamenta teoriche e pratiche del progetto di una società solidale e partecipata il quale, se trovò un seguito forte nella Costituzione, fu poi tradito nella storia reale dell'Italia», Furono alcuni degli argomenti trattati e riportati anche nel libro "Io, partigiana - La mia Resistenza" , scritto nel 2014, da Lidia Menapace : «Molto mi ha giovato la lettura dei testi che le donne vengono scrivendo e pubblicando, ma più ancora – sto per dire – il poterle incontrare, il parlarsi di persona, vedere volti e gesti, inflessioni di voce e timbro di sorriso, sentire quanta parte della ricerca è andata persa per circostanze varie, quali orizzonti apre, quali motivazioni ha avuto». Una testimonianza coinvolgente e intensa, come riferirono i presenti tra i quali molti giovani, colpiti dalla concretezza e dalla forza della "lectio magistralis" su una pagina di storia italiana sviluppata con grande personalità ed uno stile inconfondibile, riflessioni quotidiane alternate a lucide analisi teoriche, fornendo notizie importanti del suo lavoro instancabile di protagonista di mille lotte a favore della libertà, della democrazia, della pace, dell'uguaglianza, dei diritti delle donne.