Storia e dintorni
Anna Maria Iacobone è il Comandante della Stazione Carabinieri di Monteverde
Il maresciallo canosino è la prima donna nella provincia di Avellino
venerdì 20 luglio 2018
15.16
Prosegue il momento magico delle donne canosine che si fanno onore nei vari ambiti della vita sociale: dalla cultura allo sport, dall'arte alla medicina, dalla musica all'astronomia, dal giornalismo alle Forze Armate. E' di queste ore, la notizia che la Stazione Carabinieri di Monteverde ha un nuovo Comandante: il Maresciallo Ordinario Anna Maria Iacobone. È la prima volta che nella provincia di Avellino un incarico così significativo, pregno di responsabilità, viene affidato ad una donna. La trentenne, diplomatasi all'I.I.S.S. "L.Einaudi di Canosa di Puglia(BT), si è arruolata nell'Arma dei Carabinieri nel 2007, frequentando il corso biennale presso la Scuola Allievi Marescialli, conseguendo a Firenze, al termine degli studi accademici, la laurea in Operatore della Sicurezza Sociale. Prima di assumere il comando della Stazione di Monteverde, ha prestato servizio presso la Tenenza di Scafati per ben 9 anni, acquisendo una valida esperienza professionale in un territorio densamente abitato e permeato da interessi della criminalità organizzata. Monteverde, un piccolo comune in provincia di Avellino, è tra i Borghi più belli d'Italia "arroccato su un colle nell'alta valle dell'Ofanto. Strette vie e gradoni in pietra caratterizzano il centro storico che si stringe intorno al Castello, eretto nell'alto medioevo dai Longobardi". Tra i primi a congratularsi con il maresciallo Iacobone sono stati i componenti dell'Associazione Nazionale Carabinieri, Sezione di Canosa presieduta dal sottotenente Cosimo Porro che unitamente al consiglio direttivo e a tutti i soci ha espresso gli auguri "di buon lavoro e di buon insediamento al nuovo Comandante della Stazione Carabinieri di Monteverde Anna Maria Iacobone, canosina doc".
L'anno 2000 segna l'ingresso delle donne nell'Arma dei Carabinieri, in applicazione della legge approvata nell'ottobre del 1999 che prevedeva l'ingresso nelle Forze Armate di personale femminile. L'ingresso nell'Arma è stato disciplinato in modo graduale, sia per oggettivi problemi infrastrutturali (la predisposizione di alloggi dedicati alle donne negli istituti di istruzione e nelle strutture operative territoriali), sia per cercare di favorire al meglio l'integrazione, provvedendo a formare, prima, il personale femminile che avrebbe dovuto, poi, mettere a sua volta a disposizione delle nuove leve le esperienze e le conoscenze necessarie. In questi anni, le donne sono state inserite in tutti i ruoli dell'Arma anche nelle missioni all'estero, in cui hanno fornito un validissimo contributo alle operazioni di pace, soprattutto nelle zone a religione islamica, dove hanno favorito i contatti con la popolazione femminile locale. Una perfetta sintonia tra il personale militare femminile e maschile, "indipendentemente dal ruolo svolto e dal teatro di operazioni nel quale hanno agito, non sono emerse differenziazioni di sorta tra l'impiego di militari uomini e donne", come riportano le fonti giornalistiche dedicate al personale femminile nelle Forze Armate e nell'Arma dei Carabinieri, la "benemerita" per definizione ormai consolidata che continua a rappresentare un punto di riferimento nel concetto di Polizia di prossimità vicina ai cittadini anche con un maresciallo canosino insieme a tutti i suoi colleghi.
L'anno 2000 segna l'ingresso delle donne nell'Arma dei Carabinieri, in applicazione della legge approvata nell'ottobre del 1999 che prevedeva l'ingresso nelle Forze Armate di personale femminile. L'ingresso nell'Arma è stato disciplinato in modo graduale, sia per oggettivi problemi infrastrutturali (la predisposizione di alloggi dedicati alle donne negli istituti di istruzione e nelle strutture operative territoriali), sia per cercare di favorire al meglio l'integrazione, provvedendo a formare, prima, il personale femminile che avrebbe dovuto, poi, mettere a sua volta a disposizione delle nuove leve le esperienze e le conoscenze necessarie. In questi anni, le donne sono state inserite in tutti i ruoli dell'Arma anche nelle missioni all'estero, in cui hanno fornito un validissimo contributo alle operazioni di pace, soprattutto nelle zone a religione islamica, dove hanno favorito i contatti con la popolazione femminile locale. Una perfetta sintonia tra il personale militare femminile e maschile, "indipendentemente dal ruolo svolto e dal teatro di operazioni nel quale hanno agito, non sono emerse differenziazioni di sorta tra l'impiego di militari uomini e donne", come riportano le fonti giornalistiche dedicate al personale femminile nelle Forze Armate e nell'Arma dei Carabinieri, la "benemerita" per definizione ormai consolidata che continua a rappresentare un punto di riferimento nel concetto di Polizia di prossimità vicina ai cittadini anche con un maresciallo canosino insieme a tutti i suoi colleghi.