Storia e dintorni
Bari: Inaugurata Mostra “Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945”
Sarà fruibile al pubblico al Castello Svevo di Bari fino al 24 marzo
giovedì 25 gennaio 2024
10.00
Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato ieri pomeriggio al Castello Svevo di Bari all'inaugurazione della mostra "Nonostante il lungo tempo trascorso… Le stragi nazifasciste nella Guerra di Liberazione 1943 – 1945", organizzata dallo Stato Maggiore della Difesa e dalla Procura Generale Militare presso la Corte Militare di Appello sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica. "La Regione Puglia ha fortemente voluto questa mostra che descrive le radici della Repubblica democratica italiana, e sono le radici della nostra Costituzione - ha dichiarato il presidente Emiliano -. L'idea della Assemblea Costituente nacque nel sangue di centinaia di migliaia di italiani travolti dalla guerra mondiale, dalla guerra civile, dalla resistenza, dalla volontà di ridare dignità e democrazia al Paese. Bari è stata la sede del primo Congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale, è stata la sede dalla quale trasmetteva Radio Bari. La città di Bari è medaglia d'oro per la Resistenza, concessa dal presidente della Repubblica Napolitano per i fatti di via Dell'Arca, per la difesa del porto e per i durissimi bombardamenti subiti. Questo è il modo con il quale tutta la Regione Puglia si prepara a ricordare questi eventi importanti, la Shoah, la deportazione di ebrei, zingari, omosessuali, comunisti e di tutte le persone trasformate in oggetti sui quali scaricare odio, ira, violenza, sopraffazione. Questo - ha concluso Emiliano - è il modo nel quale noi pugliesi intendiamo celebrare la giornata della memoria."
All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, anche il Procuratore Generale Militare presso la Corte militare di Appello, Marco De Paolis, curatore della mostra, il Vice Comandante del Comando Scuole dell'Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea, Generale di Brigata Romeo Paternò, il funzionario delegato alla Direzione Regionale Musei Puglia, Francesco Longobardi, e il Generale di Divisione Claudio Fazzari, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il quale ha ringraziato il presidente Emiliano e il direttore di Pugliapromozione Luca Scandale per come "la Regione Puglia ha sostenuto l'iniziativa partecipando in modo determinante".
Dopo Roma, La Spezia, Firenze, Palermo, Napoli, Milano e Torino, la mostra è giunta nel capoluogo pugliese: con fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Furono oltre un migliaio le vittime militari italiane in Italia, 650mila le vittime delle deportazioni di internati militari italiani, 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud.
La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 24 marzo.
All'inaugurazione erano presenti, tra gli altri, anche il Procuratore Generale Militare presso la Corte militare di Appello, Marco De Paolis, curatore della mostra, il Vice Comandante del Comando Scuole dell'Aeronautica Militare/3ª Regione Aerea, Generale di Brigata Romeo Paternò, il funzionario delegato alla Direzione Regionale Musei Puglia, Francesco Longobardi, e il Generale di Divisione Claudio Fazzari, in rappresentanza del Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il quale ha ringraziato il presidente Emiliano e il direttore di Pugliapromozione Luca Scandale per come "la Regione Puglia ha sostenuto l'iniziativa partecipando in modo determinante".
Dopo Roma, La Spezia, Firenze, Palermo, Napoli, Milano e Torino, la mostra è giunta nel capoluogo pugliese: con fotografie, documenti, filmati e pannelli multimediali, racconta i crimini nazifascisti commessi in Italia e all'estero sulla popolazione civile e sui militari italiani, nell'imminenza e dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943. Furono oltre un migliaio le vittime militari italiane in Italia, 650mila le vittime delle deportazioni di internati militari italiani, 24.409 vittime civili in Italia in 5872 episodi, di cui 14935 al Nord, 6862 al Centro, 2623 al Sud.
La mostra sarà fruibile al pubblico fino al 24 marzo.