Scuola
Scuola "G-Mazzini" Canosa di Puglia
Storia e dintorni

Canosa: Centenario di un‘icona culturale museale

La scuola è il semenzaio, l'aiuola della vita. Essa ci accomuna tutti in un'unica speranza di bene

Tra emozioni, ricordi e interventi significativi si è svolta nella mattinata dello scorso 20 dicembre , la cerimonia del "Centenario della posa della prima pietra" dell'edificio scolastico "Giuseppe Mazzini" di Canosa di Puglia. Per l'occasione sono intervenuti tra gli altri: il sindaco di Canosa Vito Malcangio, l'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto, l'europarlamentare Francesco Ventola, il presidente del consiglio Comunale Michele Vitrani, la consigliera comunale Antonia Sinesi, Mons. Felice Bacco, le insegnanti Angela Caporale e Tiziana Lenoci dell'Istituto Comprensivo "Lomanto-Foscolo-Mazzini" che hanno portato anche i saluti della dirigente scolastica Nadia Landolfi e lo storico maestro Giuseppe Di Nunno che ha valorizzato il metodo di ricerca negli Archivi, da quello storico comunale, auspicando la riapertura, all'Archivio Prevostale della Cattedrale, all'Archivio Storico Diocesano, a tutti gli archivi di Stato cui accede - stando a letto - e agli Archivi del Vaticano. Simulando il suono della sirena, il "bambino" di settanta anni ha evocato il ricordo dell'ingresso a scuola da lui frequentata, quando si salivano i gradini separatamente per Sezione Femminile e Sezione Maschile, come è scritto ancora oggi sulle pietre, salutando la compagna Angela Valentino, tra i grembiuli bianchi.

"Portavo i pantaloni alla zuava da allievo, del Maestro di Scuola, Vito Rosa, che fu Sindaco invitando a Canosa nel 1958 il Ministro dell'Istruzione Aldo Moro , che offrì dal Ministero un contributo per restauro della stessa Scuola Mazzini." Ha dichiarato il Maestro Peppino Di Nunno in quiescenza che invita alla ricerca della Madonnina del Ferruzzi presente in arte all'ingresso con il lumino in alabastro ritrovato da Milano; evoca inoltre la scoperta delle origini dei Crocifissi in legno delle aule provenienti e acquistati dal Comune da Pisogne in provincia di Brescia. Inoltre ha fatto presente della riscoperta dell'affresco di Dante Alighieri nella Direzione realizzato dal pittore canosino Luigi Liberato Buonvino, divulgato da Don Felice Bacco nel Calendario del Campanile del 2007, presentato al Collegio dei Docenti con la Dirigente Anna Cianci e in seguito nel 2016 con la Dirigente Grazia Di Nunno, presente alla cerimonia.

"E quella cerimonia in festa della Domenica del 4 maggio 1924, tra bandiere e coperte ai balconi, viene presentata dall'Archivio di famiglia dell'insegnante Milena Metta, di una Maestra Filomena che indica la nonna Filomena in attesa nella foto storica, figlia del Sindaco dell'epoca Amedeo Caccavo. E da Milano Immacolata Casamassima, compagna di recita nella Scuola Media - come ricorda il Maestro Peppino Di Nunno , - evocando la presenza di una bambina di nove anni, Maria Pasculli, sua madre, detta "Michelina" in onore del padre, prima Maestra di Asilo nella Scuola Mazzini, visitata dal Vescovo di Andria Mons. Brustia. Era la prima orfana di Guerra figlia di Michele Pasculli, primo Caduto della Grande Guerra a 26 anni, ricordato nel Centenario della traslazione della Salma da Caporetto nel 1924 con lo stesso Sindaco della posa della prima pietra della Scuola".

Da Milano è giunto un messaggio che ha letto l'Assessore Cristina Saccinto congiuntamente alla Consigliera Comunale Antonia Sinesi, diligente collaboratrice della cerimonia con l'autorità Scolastica, Nadia Landolfi, rappresentata dalla vicaria Angela Caporale. Il maestro Di Nunno ha simulato la scoperta del Manifesto color verde piegato come un fazzoletto affisso il giorno prima dal Sindaco in Città come annuncio insieme anche al banditore del Comune, "u scettabbànne", evocato dallo stesso in dialetto, come avveniva un tempo. Il maestro Di Nunno Peppino attesta di aver riscoperto sei "fazzoletti" bianchi di carta piegati dei manifesti dei Sindaci nel '900, Da Giovanni, Bovio a Imbriani, al Monumenti ai Caduti, ai Caduti per la Patria. Sono manifesti salvati in fotoriproduzione che sono stati stampati e offerti al Comune, in cui si auspica dall'Amministrazione precedente la riapertura di accesso dell'Archivio Storico Comunale.

Di Nunno porge lettura del manifesto storico verde, che riporta un testamento attuale di icona di Canosa, oggi approdata nel Museo Nazionale Archeologico nelle Scuole Nuove. E' l'icona culturale museale di Canosa di "Dalle colline ridenti per pampini ed ulivi... dai sacri ruderi sparsi..."

"Concittadini,
Canosa nostra, già suggestiva pei suoi ricordi storici- scriveva l'allora Sindaco Caccavo Amedeo - e per l'incanto della natura, resa lieta dalla sua sempre gagliarda e fiorente giovinezza, si appresta alla celebrazione di un sacro rito: la più grande apoteosi della Scuola e della riconoscenza verso i benemeriti. Dalle circostanti colline ridenti al sole per pampini ed ulivi, dalla pianura popolata di piante e ricca di greggi e di frumenti, dalle vicine Murge rocciose, dai sacri ruderi sparsi per l'ampio territorio ricordanti un passato di fasto e di grandezza, dai petti ampi e robusti di tutta questa popolazione, che conosce solo le gioie sublimi del lavoro fecondo, s'innalza al cielo limpido un tripudio di esultanza e di fede, insieme all'inno più alato e sincero per le Cose e gli Uomini che furono e sono i fattori di civiltà e di benessere spirituale".

Segue la lettura del discorso dell'allora Assessore ai Lavori Pubblici, geometra Enrico Maddalena, alla presenza del nipote Peppino Maddalena. La lettura viene offerta dalla Maestra Tiziana Lenoci, in servizio, a promuovere il valore del sapere e della formazione educativa: "In quest'ora sento pesare su di me l'immensa legge dell'infinito che parla al finito. Queste bandiere verso cui le nostre braccia si protendono sono simbolo dei nostri campi popolati dal verde degli ulivi e ansiosi di un lavoro fecondo, simbolo della pace. Primavera, maggio, odore di fiori... dolcezza di ricordi che affiorano, festa di luce, di gioia, di serenità. Signori, la scuola è il semenzaio, l'aiuola della vita. Essa ci accomuna tutti in un'unica speranza di bene. Sin dal 1908 il Consiglio Comunale del tempo si occupò delle condizioni in cui l'infanzia era .. In nome della Scienza e dell'Arte ... si scrive una nuova pagina di storia per Canosa, per l'onore di Canosa, per l'onore d'Italia. Per la gioventù studiosa Canosa è risorta".

Al termine del suo intervento il Maestro Peppino Di Nunno simula l'ora dell'uscita con il suono della sirena della Scuola Mazzini: "Tutti a casa!. Auguri e Buon Natale!" Nel suono delle ciaramelle con l'armonica a bocca tra i bambini di scuola mentre la "Storia che si fa Maestra di vita". Dopo il manifesto verde di cento anno fa le autorità comunali di Canosa alla presenza della cittadinanza scoprono una targa in marmo celebrativa con la benedizione di Don Antonio Turturro, cui hanno fatto seguito le foto di rito che hanno concluso la cerimonia..
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