Storia e dintorni
Canosa commemora Giovanni Bovio
Evento storico a 120 anni dalla morte dell’illustre filosofo
lunedì 17 aprile 2023
22.20
A 120 anni dalla morte di Giovanni Bovio avvenuta in Napoli il 15 aprile 1903, è stata evocata la memoria dell'illustre filosofo, giurista e Deputato Repubblicano nella Scuola Media Statale che l'Amministrazione Comunale di Canosa intitolò allo stesso nel 1992, nella via omonima. Lo scorso sabato 15 aprile 2023, l'Amministrazione Comunale di Canosa di Puglia con il Sindaco Vito Malcangio e l'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto, hanno promosso il convegno nella Scuola Bovio con il concorso della Dirigente Scolastica Anna Lamacchia. Il convegno nell'Aula Magna ha accolto e presentato l'opera storica di studio del Maestro Giuseppe Di Nunno, avviata nel 2020 con il Patrocinio del Comune di Napoli e del Comune di Canosa di Puglia. Il ricercatore storico del territorio, accompagnato dal collaboratore Francesco Casamassima ha presentato sulla lavagna digitale le foto documentali del progetto volontario sostenuto anche a proprio onere nelle stampe documentali offerte alle autorità del percorso culturale.
«È la prima volta che si ricongiungono in un percorso di studio le pietre che parlano in memoria della morte di Giovanni Bovio, dalla lapide monumentale riscoperta sulla casa dove mori "povero e incontaminato" Giovanni Bovio nella casa di Napoli e dallo studio del fregio bronzeo del Fascio Repubblicano, alla lapide della casa nativa in Trani del 1903, alla lapide del Comune di Minervino Murge del 1905, alla lapide del Comune di Spinazzola del 1904, alla pergamena artistica della Cittadinanza onoraria di Matteo Barboni del Comune di Canosa, al necrologio ritrovato del 1903 acquisito nella Gazzetta Ufficiale del Regno e concessa dall'Archivio Storico della Camera dei Deputati». Il maestro canosino ha ringraziato l'architetto Luciano Fazi del Comune di Napoli che ha trasmesso la foto della lapide in morte di Napoli del 1903, contattando anche l'Archivio di Stato di Napoli. A Napoli, Bovio fu Docente di Diritto "per i giovani da Lui educati nell'Ateneo Napoletano" come riporta l'Archivio Storico Comunale di Canosa.
Il Maestro Di Nunno con emozione e passione ha baciato le pareti delle "Scuole vecchie", oggi vetuste dove fu alunno e studente suo nonno paterno Di Nunno Pasquale, nato nel 1870 e da Lui conosciuto, assistito da sua madre in casa. «Il nonno parlava di Bovio e di Imbriani e citava Dante Alighieri». Inoltre, ha letto un messaggio di saluto da Roma di Matteo Barboni, nipote dell'artista omonimo della pergamena da Lui custodita e concessa all'Archivio di studio del Maestro Di Nunno nel ricordo della sua presenza nella Scuola Bovio nel convegno del maggio 2018 promosso dall'allora Dirigente Professoressa Grazia Di Nunno. E per la prima volta in rispondenza all'opera di studio del Maestro Di Nunno, il Sindaco di Canosa, erede dell'allora Sindaco Vincenzo Petroni del 1992, con la promozione dell'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto ed il concorso della consigliera comunale Antonia Sinesi ha curato la presenza congiunta delle Istituzioni civili: dal Sindaco di Napoli, di cui è stato letto un eloquente messaggio, al Vice Sindaco di Trani Avvocato Fabrizio Ferrante, alla Sindaca di Minervino Murge, Professoressa Maria Laura Mancini, all'Assessore alla Cultura Delegato del Comune di Spinazzola, De Sario Antonio, all'Onorevole Mariangela Matera di Andria, Delegata del Presidente della Camera dei Deputati, Dott. Lorenzo Fontana.
«Come uomo politico, Giovanni Bovio si segregò, secondochè era naturale all'indole sua, in un alto ideale, non scendendo che raramente sul terreno pratico; ma le sue escogitazioni anche in quel campo brilleranno a lungo come aspirazione di un grande intelletto e di un'anima buona verso un ordine di cose incensurabile. Bovio era l'apostolo di un regime, che, a parte anche la questione di forma, oltrepassa forse la possibilità del progresso umano.» L'onorevole Mariangela Matera ha letto e rievocato parte del necrologio evocato nella Camera dei Deputati nel 1903 in morte di Bovio, un documento che ammaestra i viventi senza frontiere di tempo e di spazio, ritrovando l'epigrafe detta da Bovio sul monumento della Colonna di Porta Pia in Roma, nella storia della Democrazia della Repubblica Italiana.
«Come nel campo scientifico e letterario rimangono di Giovanni Bovio opere pregevolissime, così in quello morale e sociale resterà il frutto di alcune sue geniali iniziative. Seguace di una filosofia in cui si accoppiavano la dottrina e il sentimento, Egli si elevava tanto alto con la mente da contemplare la scienza nei suoi molteplici aspetti, tanto alto ancora col cuore da abbracciare, in un vivo desiderio di perfezionamento, i popoli del mondo intero.» Canosa ha riscoperto la vocazione repubblicana nella figura di Giovanni Bovio, di cui il Maestro Di Nunno ha mostrato il ritrovato manifesto del Sindaco Nicola Rossi per la visita di Bovio a Canosa prima di Minervino.
La Dirigente Scolastica Anna Lamacchia con i docenti, Titti Di Nunno, Lucia Cioce, Nino Porcelli, Sabino Pizzuto, ha reso partecipi gli studenti presenti che hanno letto il documento formativo delle radici della Scuola Bovio e che hanno cantato in omaggio all'Italia attraverso momenti musicali di grande bellezza vocale e strumentale. Per l'occasione, Dirigente ha espresso il plauso al'opera di studio del Maestro Di Nunno nel riconoscimento del valore storico interpretato dal Sindaco Malcangio e dall'Assessore alla Cultura Saccinto. Hanno presenziato tra gli altri il Consigliere Regionale Francesco Ventola, il vice sindaco Fedele Lovino, l'assessore agli eventi Saverio Di Nunno e Mons. Felice Bacco che ha benedetto la targa apposta dal Sindaco Malcangio nell'ingresso della scuola Bovio per l'evento commemorativo. Un'altra pietra nuova che parlerà di una storia, maestra di vita.
Un buffet conviviale preparato accuratamente dagli studenti dei "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" dell'IISS "L. Einaudi" di Canosa intervenuti con la Dirigente Scolastica Maria Brigida Caporale all'evento che passerà agli annali della città. Hanno ripreso e divulgato i momenti salienti Claudia Vitrani, portavoce del Sindaco Malcangio e il volontario Sabino Mazzarella, al servizio della comunità. Al termine sono state consegnate le stampe documentali di cultura e copie della pergamena Bovio, che suggellano e porteranno questa pagina di storia dalla Scuola Bovio e da Canosa di Puglia a Napoli, a Trani, a Minervino Murge, a Spinazzola, allo stesso Palazzo di Città di Canosa, alla Camera dei Deputati di Roma nel Palazzo Montecitorio. La storia Maestra di vita dopo 120 anni riscrive, continua e tramanda alle nuove generazioni nei valori del sapere, della cultura, della Democrazia della Repubblica Italiana, di cui "siamo" eredi e custodi.
Riproduzione©riservata
«È la prima volta che si ricongiungono in un percorso di studio le pietre che parlano in memoria della morte di Giovanni Bovio, dalla lapide monumentale riscoperta sulla casa dove mori "povero e incontaminato" Giovanni Bovio nella casa di Napoli e dallo studio del fregio bronzeo del Fascio Repubblicano, alla lapide della casa nativa in Trani del 1903, alla lapide del Comune di Minervino Murge del 1905, alla lapide del Comune di Spinazzola del 1904, alla pergamena artistica della Cittadinanza onoraria di Matteo Barboni del Comune di Canosa, al necrologio ritrovato del 1903 acquisito nella Gazzetta Ufficiale del Regno e concessa dall'Archivio Storico della Camera dei Deputati». Il maestro canosino ha ringraziato l'architetto Luciano Fazi del Comune di Napoli che ha trasmesso la foto della lapide in morte di Napoli del 1903, contattando anche l'Archivio di Stato di Napoli. A Napoli, Bovio fu Docente di Diritto "per i giovani da Lui educati nell'Ateneo Napoletano" come riporta l'Archivio Storico Comunale di Canosa.
Il Maestro Di Nunno con emozione e passione ha baciato le pareti delle "Scuole vecchie", oggi vetuste dove fu alunno e studente suo nonno paterno Di Nunno Pasquale, nato nel 1870 e da Lui conosciuto, assistito da sua madre in casa. «Il nonno parlava di Bovio e di Imbriani e citava Dante Alighieri». Inoltre, ha letto un messaggio di saluto da Roma di Matteo Barboni, nipote dell'artista omonimo della pergamena da Lui custodita e concessa all'Archivio di studio del Maestro Di Nunno nel ricordo della sua presenza nella Scuola Bovio nel convegno del maggio 2018 promosso dall'allora Dirigente Professoressa Grazia Di Nunno. E per la prima volta in rispondenza all'opera di studio del Maestro Di Nunno, il Sindaco di Canosa, erede dell'allora Sindaco Vincenzo Petroni del 1992, con la promozione dell'Assessore alla Cultura Cristina Saccinto ed il concorso della consigliera comunale Antonia Sinesi ha curato la presenza congiunta delle Istituzioni civili: dal Sindaco di Napoli, di cui è stato letto un eloquente messaggio, al Vice Sindaco di Trani Avvocato Fabrizio Ferrante, alla Sindaca di Minervino Murge, Professoressa Maria Laura Mancini, all'Assessore alla Cultura Delegato del Comune di Spinazzola, De Sario Antonio, all'Onorevole Mariangela Matera di Andria, Delegata del Presidente della Camera dei Deputati, Dott. Lorenzo Fontana.
«Come uomo politico, Giovanni Bovio si segregò, secondochè era naturale all'indole sua, in un alto ideale, non scendendo che raramente sul terreno pratico; ma le sue escogitazioni anche in quel campo brilleranno a lungo come aspirazione di un grande intelletto e di un'anima buona verso un ordine di cose incensurabile. Bovio era l'apostolo di un regime, che, a parte anche la questione di forma, oltrepassa forse la possibilità del progresso umano.» L'onorevole Mariangela Matera ha letto e rievocato parte del necrologio evocato nella Camera dei Deputati nel 1903 in morte di Bovio, un documento che ammaestra i viventi senza frontiere di tempo e di spazio, ritrovando l'epigrafe detta da Bovio sul monumento della Colonna di Porta Pia in Roma, nella storia della Democrazia della Repubblica Italiana.
«Come nel campo scientifico e letterario rimangono di Giovanni Bovio opere pregevolissime, così in quello morale e sociale resterà il frutto di alcune sue geniali iniziative. Seguace di una filosofia in cui si accoppiavano la dottrina e il sentimento, Egli si elevava tanto alto con la mente da contemplare la scienza nei suoi molteplici aspetti, tanto alto ancora col cuore da abbracciare, in un vivo desiderio di perfezionamento, i popoli del mondo intero.» Canosa ha riscoperto la vocazione repubblicana nella figura di Giovanni Bovio, di cui il Maestro Di Nunno ha mostrato il ritrovato manifesto del Sindaco Nicola Rossi per la visita di Bovio a Canosa prima di Minervino.
La Dirigente Scolastica Anna Lamacchia con i docenti, Titti Di Nunno, Lucia Cioce, Nino Porcelli, Sabino Pizzuto, ha reso partecipi gli studenti presenti che hanno letto il documento formativo delle radici della Scuola Bovio e che hanno cantato in omaggio all'Italia attraverso momenti musicali di grande bellezza vocale e strumentale. Per l'occasione, Dirigente ha espresso il plauso al'opera di studio del Maestro Di Nunno nel riconoscimento del valore storico interpretato dal Sindaco Malcangio e dall'Assessore alla Cultura Saccinto. Hanno presenziato tra gli altri il Consigliere Regionale Francesco Ventola, il vice sindaco Fedele Lovino, l'assessore agli eventi Saverio Di Nunno e Mons. Felice Bacco che ha benedetto la targa apposta dal Sindaco Malcangio nell'ingresso della scuola Bovio per l'evento commemorativo. Un'altra pietra nuova che parlerà di una storia, maestra di vita.
Un buffet conviviale preparato accuratamente dagli studenti dei "Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera" dell'IISS "L. Einaudi" di Canosa intervenuti con la Dirigente Scolastica Maria Brigida Caporale all'evento che passerà agli annali della città. Hanno ripreso e divulgato i momenti salienti Claudia Vitrani, portavoce del Sindaco Malcangio e il volontario Sabino Mazzarella, al servizio della comunità. Al termine sono state consegnate le stampe documentali di cultura e copie della pergamena Bovio, che suggellano e porteranno questa pagina di storia dalla Scuola Bovio e da Canosa di Puglia a Napoli, a Trani, a Minervino Murge, a Spinazzola, allo stesso Palazzo di Città di Canosa, alla Camera dei Deputati di Roma nel Palazzo Montecitorio. La storia Maestra di vita dopo 120 anni riscrive, continua e tramanda alle nuove generazioni nei valori del sapere, della cultura, della Democrazia della Repubblica Italiana, di cui "siamo" eredi e custodi.
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