Storia e dintorni
Canosa: Il Miracolo del Cuore di Gesù
Anniversario nella pandemia 2020
martedì 14 aprile 2020
18.22
Era la sera della Domenica in Albis dopo Pasqua del 14 aprile 1912, quando « quel miracolo manifesto del simulacro, si è mosso dinanzi a tutti rivolgendo intorno l'acutezza degli occhi verso il popolo gemente e sofferente per il raccolto del grano». "Una grave siccità disseccava le nostre campagne e il popolo canosino pieno di fede si riversava nelle chiese chiedendo perdono a Dio e invocando il suo aiuto. Erano le otto di sera del 14 aprile 1912 e appena cominciata la funzione di un triduo della pioggia, nel passaggio del Santissimo Sacramento che si portava sull'altare maggiore, si ode un grido: MIRACOLO, MIRACOLO!... Si notò prima un lampo, poi si videro gli occhi della statua elevarsi in alto verso il cielo, quindi abbassarsi e girare intorno fissando la folla. Si vide il volto farsi pallido e livido e poi riprendere il suo colore.Si vide, come viva la fiamma che usciva dal cuore di Gesù ingrandirsi e poi tornare normale".
Lo attesta una lapide marmorea collocata dalla Città di Canosa (CIVITAS CANUSINA) a memoria nella Cappella del Cuore di Gesù nella Cattedrale di San Sabino, riferita al prodigio avvenuto il XVIII Kalendas Maias Anno MCMXII; nel calendario Giuliano mancavano 18 giorni alle Calende di Maggio; era il 14 aprile. Una grave siccità che disseccava le campagne opprimeva la terra compromettendo la crescita del grano, essenziale per il pane quotidiano. Mia nonna materna Rosinella, mi ha raccontato del prodigio avvenuto quando lei aveva 12 anni, mentre i fedeli si recavano a pregare camminando in ginocchio verso la statua, i cui occhi ancora oggi sembrano guardarti ponendosi dinanzi a destra o a sinistra come conservo nel vissuto di chierichetto con la Messa celebrata al mattino negli anni '50 dall'Arcidiacono Don Antonio Barbarossa. Era circa le ore 20,00 quando un lampo di luce con gli occhi mossi intorno si manifestarono dinanzi alla devozione di fedeli che giungevano con "catene di ferro" e "funi" sacrificando le loro membra per implorare la benedizione della pioggia, che giungerà nei giorni successivi. Fu eretto a devozione un tempietto marmoreo con obolo pubblico del Popolo, ma anche del Vescovo Mons. Staiti e del Pontefice PIO X, che donò 500 Lire, corrispondenti oggi a 2000 Euro.
Porgiamo le lettere autografe del 1913, ritrovate e concesse dall'ARCHIVIO APOSTOLICO VATICANO, indirizzate da Padre Antonio Losito e dal Capitolo della Cattedrale di San Sabino.
Lettera di Padre Losito dei Redentoristi, oggi Venerabile.
Padre Antonio Losito scrive da Pagani il 29 marzo 1913 con lettera indirizzata a Mons. Giovanni Bressan, Cappellano Segreto di Papa PIO X. Nella lettera autografa Padre Losito comunica a Mons. Giovanni Bressan, Cappellano Segreto di Papa PIO X, l'intento che "il popolo di Canosa a perpetuare la memoria dei mirabili avvenimenti del Cuore di Gesù, si propone di erigere con obolo pubblico un tempietto di marmo nella stessa Cappella ove sta la statua del S, Cuore. Il Santo Padre ne fu molto compiaciuto e spontaneamente disse: anche noi vorremo mettere un piccolo obolo".
La lettera appone in seguito dalla Santa Sede l'obolo di 500 Lire.
Lettera del Capitolo della Cattedrale di San Sabino
Il 9 aprile 1913 la Cattedrale di San Sabino invia una lettera autografa a Papa Pio X, nella gratitudine dell'obolo, invocando la benedizione apostolica, a rappresentare i sentimenti di devozione filiale del "buon popolo canosino" per il prodigio del simulacro nella ricorrenza del 1° Anniversario del prodigio e porgendo gli auguri al Pontefice per il Suo onomastico, che ricorreva il 30 aprile nelle memoria di San PIO V, morto il 30 aprile 1572. Il Clero e il Popolo sono grati per " la squisita munificenza con cui V. S.tà ha manifestato ... oltre l'amore per il S. Cuore di Gesù. Lunedì prossimo 14 aprile, giorno con solenne festa si commemorerà in questa storica Chiesa di S. Sabino, l'anniversario del prodigio operato da Gesù nella statua taumaturga".
Le lettera datata 9 aprile 1913 è firmata per il Clero e il Popolo Canosino dall'Arcidiacono Antonio Concilio e dall'Arciprete Antonio Sergio.
L'aiuola San PIO X
A Papa Pio X proclamato Santo nel 1954 il Comune di Canosa prima del secondo conflitto mondiale ha intitolato l'aiuola compresa tra Via Piave e Garibaldi di fronte alla Scuola Mazzini ed il toponimo caduto nell'oblio è rimasto invariato, mentre lo attesta la lapide del vicolo adiacente verso le abitazioni. Sarebbe opportuno e necessario porre una tabella all'ingresso del giardino.
Oggi 14 aprile 2020, mentre il Covid malefico opprime e trafigge l'umanità, all'esterno del portale della Cattedrale, chiusa, come tutte le chiese, è stata apposta un'immagine benedetta del simulacro del Cuore di Gesù con un cero nella fede della Chiesa e del Popolo, nella coesione vissuta nel 1913 (Civitas Canusina una cum Clero et Populo). Gli occhi misericordiosi del Cuore di Gesù si sono affacciati sulla piazza San Sabino di Canosa, nel muto silenzio del paese, volti al dolore della Città e dell'umanità, perché oggi 2020 ogni città vive come tutta l'umanità.
Riportiamo l'iscrizione in italiano della lapide marmorea collocata nella Cappella, che termina con tre valori e virtù di attualità: FEDE, SPERANZA E CARITA'.
LA CITTÁ' DI CANOSA
INSIEME AL CLERO E AL POPOLO
HA COLLOCATO
L'INSIGNE SIMULACRO DEL SANTISSIMO CUORE DI GESÚ'
IN QUESTO TEMPIETTO MAGNIFICAMENTE ORNATO
CON LE OFFERTE DI PAPA PIO X E DEL VESCOVO GIUSEPPE STAITI
AFFINCHÉ' QUEL MIRACOLO MANIFESTO
DEL SIMULACRO, CHE SI È' MOSSO DINANZI A TUTTI
RIVOLGENDO INTORNO L'ACUTEZZA DEGLI OCCHI
VERSO IL POPOLO GEMENTE E SOFFERENTE PER IL RACCOLTO DEL GRANO
IL DICIOTTO DELLE CALENDE DI MAGGIO DELL' ANNO 1912,
FOSSE TRAMANDATO AI POSTERI CON GRANDISSIMA LETIZIA
QUALE BALUARDO DI FEDE, INCREMENTO DI SPERANZA,
VESSILLO DI CARITÁ'
Sacro Cuore di Gesù, prega per noi!
Maestro Peppino Di Nunno
Lo attesta una lapide marmorea collocata dalla Città di Canosa (CIVITAS CANUSINA) a memoria nella Cappella del Cuore di Gesù nella Cattedrale di San Sabino, riferita al prodigio avvenuto il XVIII Kalendas Maias Anno MCMXII; nel calendario Giuliano mancavano 18 giorni alle Calende di Maggio; era il 14 aprile. Una grave siccità che disseccava le campagne opprimeva la terra compromettendo la crescita del grano, essenziale per il pane quotidiano. Mia nonna materna Rosinella, mi ha raccontato del prodigio avvenuto quando lei aveva 12 anni, mentre i fedeli si recavano a pregare camminando in ginocchio verso la statua, i cui occhi ancora oggi sembrano guardarti ponendosi dinanzi a destra o a sinistra come conservo nel vissuto di chierichetto con la Messa celebrata al mattino negli anni '50 dall'Arcidiacono Don Antonio Barbarossa. Era circa le ore 20,00 quando un lampo di luce con gli occhi mossi intorno si manifestarono dinanzi alla devozione di fedeli che giungevano con "catene di ferro" e "funi" sacrificando le loro membra per implorare la benedizione della pioggia, che giungerà nei giorni successivi. Fu eretto a devozione un tempietto marmoreo con obolo pubblico del Popolo, ma anche del Vescovo Mons. Staiti e del Pontefice PIO X, che donò 500 Lire, corrispondenti oggi a 2000 Euro.
Porgiamo le lettere autografe del 1913, ritrovate e concesse dall'ARCHIVIO APOSTOLICO VATICANO, indirizzate da Padre Antonio Losito e dal Capitolo della Cattedrale di San Sabino.
Lettera di Padre Losito dei Redentoristi, oggi Venerabile.
Padre Antonio Losito scrive da Pagani il 29 marzo 1913 con lettera indirizzata a Mons. Giovanni Bressan, Cappellano Segreto di Papa PIO X. Nella lettera autografa Padre Losito comunica a Mons. Giovanni Bressan, Cappellano Segreto di Papa PIO X, l'intento che "il popolo di Canosa a perpetuare la memoria dei mirabili avvenimenti del Cuore di Gesù, si propone di erigere con obolo pubblico un tempietto di marmo nella stessa Cappella ove sta la statua del S, Cuore. Il Santo Padre ne fu molto compiaciuto e spontaneamente disse: anche noi vorremo mettere un piccolo obolo".
La lettera appone in seguito dalla Santa Sede l'obolo di 500 Lire.
Lettera del Capitolo della Cattedrale di San Sabino
Il 9 aprile 1913 la Cattedrale di San Sabino invia una lettera autografa a Papa Pio X, nella gratitudine dell'obolo, invocando la benedizione apostolica, a rappresentare i sentimenti di devozione filiale del "buon popolo canosino" per il prodigio del simulacro nella ricorrenza del 1° Anniversario del prodigio e porgendo gli auguri al Pontefice per il Suo onomastico, che ricorreva il 30 aprile nelle memoria di San PIO V, morto il 30 aprile 1572. Il Clero e il Popolo sono grati per " la squisita munificenza con cui V. S.tà ha manifestato ... oltre l'amore per il S. Cuore di Gesù. Lunedì prossimo 14 aprile, giorno con solenne festa si commemorerà in questa storica Chiesa di S. Sabino, l'anniversario del prodigio operato da Gesù nella statua taumaturga".
Le lettera datata 9 aprile 1913 è firmata per il Clero e il Popolo Canosino dall'Arcidiacono Antonio Concilio e dall'Arciprete Antonio Sergio.
L'aiuola San PIO X
A Papa Pio X proclamato Santo nel 1954 il Comune di Canosa prima del secondo conflitto mondiale ha intitolato l'aiuola compresa tra Via Piave e Garibaldi di fronte alla Scuola Mazzini ed il toponimo caduto nell'oblio è rimasto invariato, mentre lo attesta la lapide del vicolo adiacente verso le abitazioni. Sarebbe opportuno e necessario porre una tabella all'ingresso del giardino.
Oggi 14 aprile 2020, mentre il Covid malefico opprime e trafigge l'umanità, all'esterno del portale della Cattedrale, chiusa, come tutte le chiese, è stata apposta un'immagine benedetta del simulacro del Cuore di Gesù con un cero nella fede della Chiesa e del Popolo, nella coesione vissuta nel 1913 (Civitas Canusina una cum Clero et Populo). Gli occhi misericordiosi del Cuore di Gesù si sono affacciati sulla piazza San Sabino di Canosa, nel muto silenzio del paese, volti al dolore della Città e dell'umanità, perché oggi 2020 ogni città vive come tutta l'umanità.
Riportiamo l'iscrizione in italiano della lapide marmorea collocata nella Cappella, che termina con tre valori e virtù di attualità: FEDE, SPERANZA E CARITA'.
LA CITTÁ' DI CANOSA
INSIEME AL CLERO E AL POPOLO
HA COLLOCATO
L'INSIGNE SIMULACRO DEL SANTISSIMO CUORE DI GESÚ'
IN QUESTO TEMPIETTO MAGNIFICAMENTE ORNATO
CON LE OFFERTE DI PAPA PIO X E DEL VESCOVO GIUSEPPE STAITI
AFFINCHÉ' QUEL MIRACOLO MANIFESTO
DEL SIMULACRO, CHE SI È' MOSSO DINANZI A TUTTI
RIVOLGENDO INTORNO L'ACUTEZZA DEGLI OCCHI
VERSO IL POPOLO GEMENTE E SOFFERENTE PER IL RACCOLTO DEL GRANO
IL DICIOTTO DELLE CALENDE DI MAGGIO DELL' ANNO 1912,
FOSSE TRAMANDATO AI POSTERI CON GRANDISSIMA LETIZIA
QUALE BALUARDO DI FEDE, INCREMENTO DI SPERANZA,
VESSILLO DI CARITÁ'
Sacro Cuore di Gesù, prega per noi!
Maestro Peppino Di Nunno