Storia e dintorni
Canosa: Il Museo dei Vescovi è una realtà aperta a tutta la comunità
Inaugurato alla vigilia della festa patronale di San Sabino
venerdì 9 febbraio 2024
16.42
Alla presenza delle autorità civili, religiose, degli addetti ai lavori e del pubblico, si è svolta la cerimonia di inaugurazione del MU.VE (Museo dei Vescovi) a Canosa di Puglia che si è sviluppata in due fasi nella serata dell'8 febbraio 2024. La prima fase ha avuto luogo presso la Basilica Concattedrale di San Sabino, dove sono stati presentati i lavori di restauro e completamento presso il Palazzo Fracchiolla-Minerva sede del MU.VE , nell'ambito dell'utilizzo dei fondi "POR FESR PUGLIA 2014- 2020 – Asse VI – Tutela dell'ambiente e promozione delle risorse naturali e culturali. - Azione 6.7 – Interventi per la valorizzazione e la fruizione del patrimonio culturale appartenente ad enti ecclesiastici. Nel corso della cerimonia hanno preso la parola tra gli altri: il Sindaco di Canosa di Puglia, Vito Malcangio; il Vescovo della Diocesi di Andria, S.E. Mons. Luigi Mansi; il Nunzio Apostolico di Parigi, S.E. Mons. Celestino Migliore; la consigliera regionale con delega alla cultura Grazia Di Bari; l'architetto Giuseppe Francesco Rociola, funzionario della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province Barletta Andria Trani e Foggia ; il Presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana e l'architetto Giuseppe Matarrese che ha presentato i lavori "Dal Progetto al cantiere".
Gli interventi eseguiti nel corso degli anni sono stati realizzati attraverso lotti funzionali che hanno consentito al museo di operare e diventare punto di riferimento e attrattività per il territorio. "Gli ultimi interventi di recupero, restauro e allestimento dell'edificio, - ha tra l'altro dichiarato l'architetto Giuseppe Matarrese, responsabile dei lavori - sono stati eseguiti attraverso un insieme di opere che in maniera puntuale e direi chirurgica, lo hanno completato. Nei dettagli hanno reso accessibile ai portatori di handicap i vari livelli dell'edificio, – ha aggiunto - rifunzionalizzato e adeguato il piano interrato anche attraverso un interessante intervento di scavo archeologico, svolto in collaborazione con i ragazzi del Liceo E. Fermi curvatura Clabec, divenendo quindi anche un luogo di formazione. I lavori hanno anche permesso di recuperare uno spazio destinato a laboratorio di restauro, in uso sia per la didattica che in occasione di eventuali lavori di restauro dei pezzi marmorei della Cattedrale. E' stata inoltre realizzata una sala convegni multimediale, dotata di avatar e proiezioni anche sul soffitto e si ha avuto particolare attenzione ai bambini ed alle nuove generazioni, dotando le sale inferiori di tavoli e sedie per i laboratori didattici. Infine è stato allestito- ha concluso l'architetto Matarrese - un bookshop moderno e funzionale, necessario per permettere ai visitatori di trovare, oltre ai souvenir, anche i prodotti artigianali del territorio, partendo da un principio di coworking tra i produttori e gli artigiani."
Mentre, per gli onori di casa, i saluti e i ringraziamenti, sono intervenuti il direttore del MU.VE Mons Felice Bacco e il dottor Sandro Sardella, nella duplice veste di moderatore della cerimonia e curatore del Museo dei Vescovi insieme a Michela Cianti. "Il progetto di completamento, voluto proprio da Mons. Felice Bacco e realizzato dagli architetti Giuseppe e Serena Matarrese, - ha evidenziato il dottor Sandro Sardella - in rapporto continuo, costante e proficuo con la Soprintendenza, con la gestione ormai decennale del Museo la Coop. OmniArte. it e con tanti soggetti che si sono alternati nel corso degli anni, parte in realtà dal 2005, quando, a seguito della donazione del palazzo da parte di S.E. Mons. Francesco Minerva, si pensò di destinare questo edificio a Museo. Luogo culturale lo è divenuto nel corso di questi 10 anni, grazie a una serie di eventi, mostre e manifestazioni che hanno permesso di valorizzare la storia della chiesa canosina, con al centro la figura San Sabino in rapporto stretto con la città di Canosa, ma in realtà tutta la millenaria storia di questa città così antica. Oltre a questo, l'edificio è stato raccontato attraverso la Casa Museo, - ha sottolineato il curatore Sardella - realizzata grazie ad una ricostruzione fedele degli arredi originali dell'epoca, ma non solo. In questi anni, la struttura ha saputo essere agile, flessibile, didattica, in continuo divenire, un museo quindi non solo per esporre e conservare, ma per educare con l'idea di arrivare anche a restaurare e valorizzare l'enorme quantità di reperti di proprietà della Concattedrale Basilica di San Sabino. Questo ulteriore step ha permesso un salto in avanti, che proietta la struttura in linea con quanto richiesto dal pubblico residente e viaggiante, divenendo così un polo culturale vivo e vivo e dinamico."
Il taglio del nastro e la visita ai locali restaurati del MU.VE, dove hanno preso parte anche gli studenti con i docenti del Liceo Classico dei Beni Cultural del "Fermi" di Canosa, sono stati tra i momenti salienti della seconda fase dell'inaugurazione, "una festa di comunità,- ha tra l'altro detto la consigliera regionale con delega alla cultura Grazia Di Bari - un lavoro corale che ha permesso di dare alla città un contenitore culturale che offrirà tante opportunità di crescita culturale: laboratori per i più piccoli, sale multimediali, laboratorio di restauro, mostre permanenti. La collaborazione tra pubblico e privato fa raggiungere risultati straordinari!" Mentre, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana ha dichiarato " Sono molto lieto dell'inaugurazione dei sotterranei del Museo dei Vescovi che completano la parte espositiva sovrastante. I sotterranei furono donati alla FAC dall'Arcivescovo Minerva 30 anni fa e la Fondazione li ha concessi in comodato d'uso alla Diocesi di Andria. Nasce così un Polo Museale, dove pubblico e privato si adoperano sinergicamente per il bene della comunità."
La direzione del MU.VE. ha comunicato che dal 9 febbraio gli spazi di Palazzo Fracchiolla-Minerva saranno aperti al pubblico per continuare a raccontare, divulgare e valorizzare la storia millenaria di Canosa, grazie alle nuove attività della OmniArte.it, già pronta per accogliere i visitatori attraverso un concept all'avanguardia e innovativo.
Riproduzione@riservata
Gli interventi eseguiti nel corso degli anni sono stati realizzati attraverso lotti funzionali che hanno consentito al museo di operare e diventare punto di riferimento e attrattività per il territorio. "Gli ultimi interventi di recupero, restauro e allestimento dell'edificio, - ha tra l'altro dichiarato l'architetto Giuseppe Matarrese, responsabile dei lavori - sono stati eseguiti attraverso un insieme di opere che in maniera puntuale e direi chirurgica, lo hanno completato. Nei dettagli hanno reso accessibile ai portatori di handicap i vari livelli dell'edificio, – ha aggiunto - rifunzionalizzato e adeguato il piano interrato anche attraverso un interessante intervento di scavo archeologico, svolto in collaborazione con i ragazzi del Liceo E. Fermi curvatura Clabec, divenendo quindi anche un luogo di formazione. I lavori hanno anche permesso di recuperare uno spazio destinato a laboratorio di restauro, in uso sia per la didattica che in occasione di eventuali lavori di restauro dei pezzi marmorei della Cattedrale. E' stata inoltre realizzata una sala convegni multimediale, dotata di avatar e proiezioni anche sul soffitto e si ha avuto particolare attenzione ai bambini ed alle nuove generazioni, dotando le sale inferiori di tavoli e sedie per i laboratori didattici. Infine è stato allestito- ha concluso l'architetto Matarrese - un bookshop moderno e funzionale, necessario per permettere ai visitatori di trovare, oltre ai souvenir, anche i prodotti artigianali del territorio, partendo da un principio di coworking tra i produttori e gli artigiani."
Mentre, per gli onori di casa, i saluti e i ringraziamenti, sono intervenuti il direttore del MU.VE Mons Felice Bacco e il dottor Sandro Sardella, nella duplice veste di moderatore della cerimonia e curatore del Museo dei Vescovi insieme a Michela Cianti. "Il progetto di completamento, voluto proprio da Mons. Felice Bacco e realizzato dagli architetti Giuseppe e Serena Matarrese, - ha evidenziato il dottor Sandro Sardella - in rapporto continuo, costante e proficuo con la Soprintendenza, con la gestione ormai decennale del Museo la Coop. OmniArte. it e con tanti soggetti che si sono alternati nel corso degli anni, parte in realtà dal 2005, quando, a seguito della donazione del palazzo da parte di S.E. Mons. Francesco Minerva, si pensò di destinare questo edificio a Museo. Luogo culturale lo è divenuto nel corso di questi 10 anni, grazie a una serie di eventi, mostre e manifestazioni che hanno permesso di valorizzare la storia della chiesa canosina, con al centro la figura San Sabino in rapporto stretto con la città di Canosa, ma in realtà tutta la millenaria storia di questa città così antica. Oltre a questo, l'edificio è stato raccontato attraverso la Casa Museo, - ha sottolineato il curatore Sardella - realizzata grazie ad una ricostruzione fedele degli arredi originali dell'epoca, ma non solo. In questi anni, la struttura ha saputo essere agile, flessibile, didattica, in continuo divenire, un museo quindi non solo per esporre e conservare, ma per educare con l'idea di arrivare anche a restaurare e valorizzare l'enorme quantità di reperti di proprietà della Concattedrale Basilica di San Sabino. Questo ulteriore step ha permesso un salto in avanti, che proietta la struttura in linea con quanto richiesto dal pubblico residente e viaggiante, divenendo così un polo culturale vivo e vivo e dinamico."
Il taglio del nastro e la visita ai locali restaurati del MU.VE, dove hanno preso parte anche gli studenti con i docenti del Liceo Classico dei Beni Cultural del "Fermi" di Canosa, sono stati tra i momenti salienti della seconda fase dell'inaugurazione, "una festa di comunità,- ha tra l'altro detto la consigliera regionale con delega alla cultura Grazia Di Bari - un lavoro corale che ha permesso di dare alla città un contenitore culturale che offrirà tante opportunità di crescita culturale: laboratori per i più piccoli, sale multimediali, laboratorio di restauro, mostre permanenti. La collaborazione tra pubblico e privato fa raggiungere risultati straordinari!" Mentre, il presidente della Fondazione Archeologica Canosina, Sergio Fontana ha dichiarato " Sono molto lieto dell'inaugurazione dei sotterranei del Museo dei Vescovi che completano la parte espositiva sovrastante. I sotterranei furono donati alla FAC dall'Arcivescovo Minerva 30 anni fa e la Fondazione li ha concessi in comodato d'uso alla Diocesi di Andria. Nasce così un Polo Museale, dove pubblico e privato si adoperano sinergicamente per il bene della comunità."
La direzione del MU.VE. ha comunicato che dal 9 febbraio gli spazi di Palazzo Fracchiolla-Minerva saranno aperti al pubblico per continuare a raccontare, divulgare e valorizzare la storia millenaria di Canosa, grazie alle nuove attività della OmniArte.it, già pronta per accogliere i visitatori attraverso un concept all'avanguardia e innovativo.
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