Storia e dintorni
Canosa nella Via Francigena
Aldo Patruno: “Per contare bisogna esserci!”
martedì 5 novembre 2019
16.43
A Canosa di Puglia(BT) è stata la prima uscita pubblica del dottor Aldo Patruno, Direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia e vice Presidente dell'Associazione Europea delle Vie Francigene, dal giorno dell'approvazione all'unanimità del tratto da Roma a Santa Maria di Leuca della Via Francigena da parte dell'Assemblea Generale Europea delle Vie Francigene che si è riunita lo scorso 18 ottobre a Bari. Mentre, lo scorso venerdì è stato il relatore dell'incontro intitolato "La Via Francigena del Sud", organizzato e promosso dalla Pro Loco Canosa, presieduta da Elia Marro. Nel corso della serata, è stato illustrato il percorso della Via Francigena esteso a sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, cointeressando 5 regioni (Lazio, Campania, Basilicata, Molise e Puglia), di un itinerario storico e culturale lungo 1800 Km che parte dalla Cattedrale di Canterbury e termina a Santa Maria di Leuca. La sapiente relazione del dottor Aldo Patruno ha coinvolto gli intervenuti con le documentazioni, le iniziative dei Comuni interessati, delle Associazioni, attraverso le prospettive e le risorse destinate ai percorsi storici, finalizzate allo sviluppo del turismo e della cultura collegate ai sentieri della Francigena. Il direttore Aldo Patruno ha ribadito che a Bari è stato : "Un passaggio importante l'Assemblea Europea delle Vie Francigene, un momento storico che non era mai accaduto al Sud attraverso il quale potremo andare in Consiglio d'Europa a ottenere la certificazione del percorso. Ben 170 soci si sono espressi per la certificazione del percorso che da Roma finirà a Santa Maria di Leuca per altri 900 Kilometri, passando da Monte Sant'Angelo, Bari, Brindisi, Otranto e fino al Finibus Terrae. Dopo questo voto, agli inizi di aprile potremo andare a Lussemburgo al Consiglio d'Europa per ottenere il sospirato riconoscimento di questo ultimo tratto".
La Francigena, Franchigena, Francisca o Romea è parte di un fascio di vie, dette anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma e di qui proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati. All'incontro di venerdì scorso su "La Via Francigena del Sud", erano presenti : il consigliere regionale, Francesco Ventola; il presidente della Fondazione Archeologica Canosina Onlus, Sergio Fontana; Mons. Felice Bacco, parroco della Cattedrale di San Sabino, che porta le impronte dei pellegrini sull'antico portale marmoreo; il direttore della FAC, Sabino Silvestri; i consiglieri comunali, Enzo Princigalli e Antonio Imbrici; i parroci Don Peppino Balice della Chiesa di S.Antonio di Loconia e Don Carmine Catalano della Parrocchia dei Santi Francesco e Biagio. Hanno concorso con la presenza qualificata e attiva i rappresentanti delle Associazioni culturali e delle Pro Loco del territorio pugliese , tra i quali: Francesco Paolo Morucci, Vice Presidente della Pro Loco di Ordona; Gerardo Strippoli della Pro Loco di Corato e membro dell'UNPLI di Puglia; Maria Vasciaveo, presidente della Pro Loco di Cerignola; Adele Mintrone, Presidente di un Comitato promotore della Via Francigena di Corato.
Il maestro Peppino Di Nunno, ricercatore storico, ha offerto al dottor Patruno una pagina di cultura curata già nel 2017 in relazione alla Via Micaelica della Francigena e al sigillo dei Templari nella Chiesa di Santa Caterina del 1382 del Borgo Antico del Castello. Da Roma a Gerusalemme sulla via di HOMO - ANGELUS - DEUS, passando per Canosa sulla Via Micaelica i "viatores" e i Cavalieri Templari lungo la direttrice del viaggio sostavano in devozione nella Chiesa di Santa Caterina di Canosa, lasciando il "signum" della Triplice Cinta, simbolo sacro filosofico e religioso che rappresenta il pellegrinaggio verso la Città Santa di Gerusalemme protetta da tre cinta di mura nell'alleanza tra l'uomo e Dio. Si ritrova il simbolo inciso in altri edifici di culto sulle pietre della Cattedrale di Ruvo, di Lucera, di Vieste, a Monte Sant'Angelo, nella Chiesa del Santo Sepolcro di Barletta, che sta ad indicare non un gioco, interpretato erroneamente, ma un simbolo sacro, percorso anche della propria spiritualità ed insegna di ospitalità verso gli altri pellegrini. In tal senso scrive la studiosa Marisa Uberti nel libro "I Luoghi della Triplice Cinta in Italia" del 2008, che presenta gli "hospitali", luoghi di sosta e di ristoro dei Pellegrini e dei Templari. Come ieri nel tempo degli "hospitali", oggi è tempo di "Ostelli", come ha ribadito il dottor Patruno che accolgano i visitatori e i pellegrini della Via Francigena del Sud. """ Occorre innanzitutto verificare la presenza di Canosa nella Via Francigena, avvalendoci del contributo dell'architetto coratino Michele Menduni""" - riferisce il maestro Peppino Di Nunno - """ che ci indica l'opera, 'La Via Fancigena' di Franco Cardini, noto storico, saggista e medievalista che descrive la Via Francigena del Sud, la quale giungeva a Roma: """Dall'Urbe si poteva seguire quindi l'antica Appia che passava nei pressi del santuario di Montecassino e quindi, dopo lo snodo di Benevento, si sdoppiava in un'Appia propriamente detta – che giungeva a Brindisi attraverso il percorso interno dopo aver toccato il porto di Taranto – e un'Appia-Traiana che invece, puntando a est-nordest e quindi a sud-est attraverso Canosa""",
Al termine dell'incontro il direttivo della Pro Loco di Canosa ha donato al Direttore Aldo Patruno due stampe policrome dei vasi funerari del Biardot del 1872, pubblicati trent'anni dopo la scoperta dell'Ipogeo nel sito Lagrasta nel 1843 in "contrada Rosale", scavato nella calcarenite o tufo di Canosa e suggellato nel graffito di Medella Dasme, a cui sarà intitolata la strada. Nel fermento della Società civile suggellata con eloquenza dalla presenza del dottor Aldo Patruno della Regione Puglia, "auspichiamo con fiducia nelle iniziative avviate e negli atti della Società Politica con l'Amministrazione Comunale di Canosa, sensibile al patrimonio culturale, con i provvedimenti che pongano il Comune di Canosa nel contesto della Via Francigena, con le ricadute di sviluppo e di progresso". È lo stesso auspicio per i Comuni interessati formulato dal dottor Aldo Patruno, perché "per contare bisogna esserci!" mettendo a sistema le reti già attivate e operanti sul territorio per l'accoglienza dei pellegrini della Via Francigena, sempre più meta in grado di attirare ed incrementare i flussi turistici.
Foto a cura di Savino Mazzarella
La Francigena, Franchigena, Francisca o Romea è parte di un fascio di vie, dette anche vie romee, che dall'Europa occidentale, in particolare dalla Francia, conducevano nel Sud Europa fino a Roma e di qui proseguivano verso la Puglia, dove vi erano i porti d'imbarco per la Terrasanta, meta dei pellegrini e dei crociati. All'incontro di venerdì scorso su "La Via Francigena del Sud", erano presenti : il consigliere regionale, Francesco Ventola; il presidente della Fondazione Archeologica Canosina Onlus, Sergio Fontana; Mons. Felice Bacco, parroco della Cattedrale di San Sabino, che porta le impronte dei pellegrini sull'antico portale marmoreo; il direttore della FAC, Sabino Silvestri; i consiglieri comunali, Enzo Princigalli e Antonio Imbrici; i parroci Don Peppino Balice della Chiesa di S.Antonio di Loconia e Don Carmine Catalano della Parrocchia dei Santi Francesco e Biagio. Hanno concorso con la presenza qualificata e attiva i rappresentanti delle Associazioni culturali e delle Pro Loco del territorio pugliese , tra i quali: Francesco Paolo Morucci, Vice Presidente della Pro Loco di Ordona; Gerardo Strippoli della Pro Loco di Corato e membro dell'UNPLI di Puglia; Maria Vasciaveo, presidente della Pro Loco di Cerignola; Adele Mintrone, Presidente di un Comitato promotore della Via Francigena di Corato.
Il maestro Peppino Di Nunno, ricercatore storico, ha offerto al dottor Patruno una pagina di cultura curata già nel 2017 in relazione alla Via Micaelica della Francigena e al sigillo dei Templari nella Chiesa di Santa Caterina del 1382 del Borgo Antico del Castello. Da Roma a Gerusalemme sulla via di HOMO - ANGELUS - DEUS, passando per Canosa sulla Via Micaelica i "viatores" e i Cavalieri Templari lungo la direttrice del viaggio sostavano in devozione nella Chiesa di Santa Caterina di Canosa, lasciando il "signum" della Triplice Cinta, simbolo sacro filosofico e religioso che rappresenta il pellegrinaggio verso la Città Santa di Gerusalemme protetta da tre cinta di mura nell'alleanza tra l'uomo e Dio. Si ritrova il simbolo inciso in altri edifici di culto sulle pietre della Cattedrale di Ruvo, di Lucera, di Vieste, a Monte Sant'Angelo, nella Chiesa del Santo Sepolcro di Barletta, che sta ad indicare non un gioco, interpretato erroneamente, ma un simbolo sacro, percorso anche della propria spiritualità ed insegna di ospitalità verso gli altri pellegrini. In tal senso scrive la studiosa Marisa Uberti nel libro "I Luoghi della Triplice Cinta in Italia" del 2008, che presenta gli "hospitali", luoghi di sosta e di ristoro dei Pellegrini e dei Templari. Come ieri nel tempo degli "hospitali", oggi è tempo di "Ostelli", come ha ribadito il dottor Patruno che accolgano i visitatori e i pellegrini della Via Francigena del Sud. """ Occorre innanzitutto verificare la presenza di Canosa nella Via Francigena, avvalendoci del contributo dell'architetto coratino Michele Menduni""" - riferisce il maestro Peppino Di Nunno - """ che ci indica l'opera, 'La Via Fancigena' di Franco Cardini, noto storico, saggista e medievalista che descrive la Via Francigena del Sud, la quale giungeva a Roma: """Dall'Urbe si poteva seguire quindi l'antica Appia che passava nei pressi del santuario di Montecassino e quindi, dopo lo snodo di Benevento, si sdoppiava in un'Appia propriamente detta – che giungeva a Brindisi attraverso il percorso interno dopo aver toccato il porto di Taranto – e un'Appia-Traiana che invece, puntando a est-nordest e quindi a sud-est attraverso Canosa""",
Al termine dell'incontro il direttivo della Pro Loco di Canosa ha donato al Direttore Aldo Patruno due stampe policrome dei vasi funerari del Biardot del 1872, pubblicati trent'anni dopo la scoperta dell'Ipogeo nel sito Lagrasta nel 1843 in "contrada Rosale", scavato nella calcarenite o tufo di Canosa e suggellato nel graffito di Medella Dasme, a cui sarà intitolata la strada. Nel fermento della Società civile suggellata con eloquenza dalla presenza del dottor Aldo Patruno della Regione Puglia, "auspichiamo con fiducia nelle iniziative avviate e negli atti della Società Politica con l'Amministrazione Comunale di Canosa, sensibile al patrimonio culturale, con i provvedimenti che pongano il Comune di Canosa nel contesto della Via Francigena, con le ricadute di sviluppo e di progresso". È lo stesso auspicio per i Comuni interessati formulato dal dottor Aldo Patruno, perché "per contare bisogna esserci!" mettendo a sistema le reti già attivate e operanti sul territorio per l'accoglienza dei pellegrini della Via Francigena, sempre più meta in grado di attirare ed incrementare i flussi turistici.
Foto a cura di Savino Mazzarella