Madonnina Canosa 1959
Madonnina Canosa 1959
Storia e dintorni

Canosa: Ritrovata la memoria della «Madonnina»

Identificati gli autori del 1959

La Madonnina dell'edicola della Via di Andria di Canosa di Puglia, dopo il restauro della pittura della statua eseguita dalla Prof.ssa Maria Lucia Fusaro, nella devozione popolare di preghiera dei residenti del quartiere omonimo e dell'OFS, Francescane Secolari, ha rivelato le sue radici storiche del 1959 nella foto ritrovata del promotore e del costruttore. Le diligenti nipoti del Canonico Don Gerardo Pastore, Assistente dell'Associazione Lavoratori Cristiani, Margherita e Brigida Pastore, custodi dell'Archivio di Famiglia, mi hanno concesso la foto della Madonnina con edicola ancora incompiuta della lapide sottostante. Ammiriamo e scopriamo il Sacerdote Don Gerardo Pastore, nato il 1914 e deceduto il 1982, e un personaggio a fianco in posa mentre si leva il cappello. La foto riporta sul retro il timbro Foto Studio Nicola Schirone – Canosa (Bari) e le motivazioni autografe datate del Sacerdote, impegnato nel sociale: "19-III-1959 In ricordo del Centenario delle apparizioni della Madonna a Lourdes". Le motivazioni saranno poi riportate nella lapide sottostante con iscrizione di lettere in bronzo, tuttora integre.

È iniziata in seguito la ricerca della persona che figura fianco, di cui la nipote Pastore ci ha riportato il solo cognome, Petruzzelli, che donò e realizzò l'edicola. La nipote Margherita ha evocato anche la foto di anziani della Comunità Braccianti indossando la "cappa" d'inverno in preghiera dinanzi alla Madonnina con la presenza di Don Gerardo Pastore. Dopo vani tentativi mio cognato Peppino Di Biase, già Dirigente del Comune ci ha indirizzati ad un suo collega Enzo Curci, dove con gioia abbiamo ritrovato la figlia del costruttore che ci ha trasmesso la foto identica della Madonnina del 1959, timbrata dal fotografo Schirone. Il personaggio era Petruzzelli Francesco, costruttore, che "donò le pietre" edificando l'edicola. Accanto alla figura di Don Gerardo Pastore e alle sue opere meritevoli e note dalla casa nativa in Via Roma vogliamo riportare e riscoprire la figura del costruttore dell'edicola mariana.

Petruzzelli Francesco era nato a Cerignola il 1902 ed è deceduto il 9 giugno 1999 in via Abate Fornari dove è vissuto per dieci anni con i nipoti e la figlia Vilma, a due passi da casa mia; ma eravamo ignari. Da una diligente nota storica di Enzo Curci oggi riscopriamo e apprezziamo il suo profilo di imprenditore nell'edilizia che nelle origini valica le Alpi emigrando in Francia fino a Cannes, in un tempo in cui altri Mastri muratori canosini approdano per lavoro da Canosa a Cannes. A Cannes, Petruzzelli esprime la sua vena imprenditoriale. Comincia a lavorare da dipendente, ma in pochissimo tempo si mette in proprio e comincia a costruire villette per civili abitazioni tanto da formare un vero quartiere chiamato dai residenti "Petruzzellì" alla francese. In Francia da sua moglie Carolina Rossi ha tre figli nati nel 1931, 1932 e 1935 e tutti godettero della cittadinanza francese, mentre ritornando in Italia avrà una ulteriore figlia a Canosa nel 1947, Vilma. Il 1940 l'Italia entra in guerra a fianco della Germania con ripercussione francese nei riguardi degli emigrati italiani. A Francesco fu ordinato di rinunciare alla cittadinanza italiana. Il rifiuto dignitosamente fu secco e netto, per cui egli fu instradato al confino spagnolo, mentre rimasero a casa i figli francesi e la mamma degli stessi minorenni. Attraverso l'intervento di autorità francesi e del Consolato d'Italia a Cannes, il 20 agosto del 1941 fu messo a disposizione della famiglia un vagone ferroviario per il trasporto dei mobili pregiati ed avvenne il trasferimento a Canosa, in Via Varrone provvisoriamente e poi in Via Balilla.

A Canosa Francesco Petruzzelli ricominciò a lavorare. Eseguì opere private e pubbliche tra cui la costruzione del palazzetto comunale di Via Marconi, ex sede della Fondiaria e dell'ex dispensario; il monumento originario dedicato a Scipione in Villa comunale; la copertura del mercato di Piazza Galluppi e varie opere nel cimitero monumentale di Canosa. Per conto dell'Ente di Sviluppo per la Riforma Fondiaria in Puglia e Lucania costruì innumerevoli opere pubbliche, tra cui le casette per i contadini a Gaudiano e Crocifisso, una chiesa a Castel Lagopesole ed un edificio scolastico a Possidente, utilizzando sempre mano d'opera specializzata canosina. Fu sempre attento ad insegnare il mestiere ai giovani; a Canosa alcune maestranze riferivano in dialetto "ci ò pùste la cucchjière 'n mène" ( ci ha posto la cazzuola in mano). Fu membro e Presidente dell' Unione Lavoratori Cristiani di Canosa (poi Associazione Cattolica Artigiani Italiani) il cui padre spirituale fu il sacerdote don Gerardo Pastore. A cura dell'Associazione fu realizzata l'edicola alla Madonnina di Lourdes in Via Corsica.

L'edicola mariana di Lourdes di Via Corsica, ritrovata nelle sue radici, oggi è stata valorizzata anche con l'iscrizione apposta ai piedi della statua, in analogia alla Grotta di Lourdes, offrendo una lettura delle parole evocate nella lingua locale del patois dalla Vergine di Lourdes a Bernadette Soubirous, rivelando la Sua identità:

QUE SOY ERA
IMMACULADA COUNCEPCIOU

L'iscrizione è stata realizzata dal Prof. Giovanni Princigalli, già Docente di Fisica al Liceo Statale Enrico Fermi e Presidente dell'Associazione LAST (Laboratorio di Artigianato, Scienza e Tecnologia), con la stampa tridimensionale di Fablab (fabrication laboratory) di Canosa di Puglia. Nell'educazione cristiana gioiosa due piccoli bambini Leonardo e Pietro, nipotini, dal Veneto alla Puglia hanno offerto due rose gialle alla Madonnina.Ora l'immagine parla ai viandanti che salutano la Madonnina con l'insegna celeste AVE MARIA.
Maestro Peppino Di Nunno
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